Da tempo OpenAI sta stringendo accordi con le principali testate e gruppi editoriali del mondo per garantire a ChatGPT l’accesso al meglio dell’informazione giornalistica. Nasce oggi, infatti, una nuova partnership tra il gruppo GEDI e la compagnia statunitense che metterà i contenuti editoriali italiani al servizio dell’intelligenza artificiale, per garantire agli utenti un’informazione di qualità.
Le notizie in italiano arrivano su ChatGPT grazie alla partnership tra OpenAI e GEDI
ChatGPT, grazie a questa nuova partnership, potrà accedere liberamente ai contenuti in lingua italiana provenienti da autorevoli testate come quelle di “La Repubblica“, “La Stampa“, “Huffington Post Italia” e “National Geographic Italia“. I contenuti e le notizie, inoltre, compariranno anche nel nuovo SearchGPT, quando questo sarà finalmente disponibile in Europa e in Italia.
Le testate del gruppo GEDI, d’altro canto, potranno avere accesso a nuovi strumenti e funzionalità basati sull’AI di OpenAI, migliorando il modo in cui i lettori interagiscono con le notizie. Per Sam Altman, CEO della compagnia, questa è un’occasione importante per collaborare con gli editori di tutto il mondo, mentre per il presidente di GEDI, John Elkann, questo nuovo accordo è parte del processo di trasformazione digitale della sua compagnia.
Il Garante della Privacy, però, sembra non vedere di buon occhio l’accordo tra le due parti ed ha avviato un’istruttoria per essere sicuro che vengano rispettate le discipline europee sulla privacy. L’accordo, secondo il Garante, potrebbe violare le disposizioni degli artt. 9, 10, 13, 14 e del Capo III del Regolamento, ovvero proprio quelle relative alla protezione dei dati personali.
Il Gruppo GEDI, tuttavia, ha tenuto a precisare: “L’accordo sottoscritto con OpenAI non ha ad oggetto la vendita di dati personali, e non è stato ancora avviato. L’accordo riguarda la comunicazione di contenuti editoriali, derivanti dall’attività giornalistica, e lo sviluppo di nuove e innovative modalità, tali da rendere accessibili i contenuti editoriali anche attraverso strumenti basati sull’intelligenza artificiale, assicurando al contempo la tutela dei diritti di proprietà industriale e intellettuale delle testate del Gruppo Gedi“.
Ultimo aggiornamento: 2 dicembre
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