Il 2024 si sta concludendo per Huawei con il lancio di HarmonyOS NEXT, il sistema operativo che si slega definitivamente dalle app Android essendo privo del loro supporto nativo… o forse no? Da quando è stata bannata dagli Stati Uniti, il brand cinese si è progressivamente allontanata dall’universo Google, prima creando un HarmonyOS senza Play Store ma con la possibilità di installare i file APK tramite sideload, poi un HarmonyOS NEXT che elimina questa possibilità; tuttavia, questo limite è stato prontamente aggirato, e in maniera molto più semplice di quanto potreste pensare.
Huawei HarmonyOS NEXT non supporta le app Android, ma c’è chi c’è riuscito a farle funzionare
Un partecipante del programma di beta testing di HarmonyOS NEXT ha rivelato in rete che esiste la possibilità di far funzionare le app Android sull’OS di Huawei, nonostante sia stato sviluppato senza alcuna componente del sistema operativo di Google. Non aspettatevi chissà quale strano stratagemma, però: visitando lo stesso Huawei AppGallery, ha scoperto che sull’app store è presente Easy Abroad (出境易), cioè un emulatore di app Android.
Il nome stesso, che tradotto diventa “Facile all’Estero” ci fa capire il suo scopo, ovvero facilitare la vita agli utenti Huawei che, trovandosi all’estero, abbiano bisogno di supporto per utilizzare le app occidentali. Utilizzandolo, si crea una cartella dedicato in cui installare le varie app Google come Gmail, Maps, YouTube, Chrome ma anche Facebook, Instagram, WhatsApp, X, Uber, Discord, Netflix, Disney+ e così via.
Dai test mostrati su YouTube si scopre che Easy Abroad sembra funzionare piuttosto bene su HarmonyOS NEXT, probabilmente anche meglio di quanto si potrebbe pensare. Innanzitutto perché è possibile accedere al proprio account Google e utilizzarlo nelle varie Gapps, e poi perché le app sembrano venire emulate rapidamente e senza intoppi, rimanendo anche aperte in background.
Ci sono però molti limiti: si basa su Android 12, e dal prossimo anno molte app potrebbero non funzionare più a causa dei nuovi paletti di Google; usa microG al posto dei servizi Google, e questo potrebbe bloccare alcune app; non tutte le app funzionano ma solo quelle messe in whitelist dagli sviluppatori dell’emulatore; molte notifiche compaiono solo quando si aprono le rispettive app; non c’è certificazione Widevine L1 ergo le app di streaming vanno solo in 480p; le app emulate non possono accedere a file e foto nella memoria dello smartphone.
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