Miliardi per YMTC: perché la Cina investe sul campione delle memorie

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Nel mentre la Cina sta indagando sull’americana Micron per valutarne un possibile ban, Yangtze aka YMTC (Yangtze Memory Technologies Corp) sta progettando di utilizzare apparecchiature cinesi per la produzione delle sue memorie flash NAND più avanzate. Nome sconosciuto ai più, è una compagnie rivale delle varie Samsung, SK Hynix, Micron, con una quota di mercato globale del 6%, e la notizia potrebbe scuotere ulteriormente la posizione che vede contrapposte Stati Uniti e Cina.

I progressi raggiunti da YMTC dimostrano l’avanzamento della Cina nel chipmaking, ma rimangono dubbi

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Assieme a ChangXin e JHICC, YMTC è finita nel mirino delle autorità statunitensi, finendo per essere inserita nella famigerata Entity List assieme a Huawei, le quali avrebbero anche violato le regole del ban americano. Prima del ban, YMTC aveva avviato la produzione delle memorie flash 232D a 3 strati, un grado tecnologico che avrebbe potuto renderla competitiva come le aziende leader, ma il ban le impedì di collaborare con le americane KLA e Lam Research e ottenere gli equipaggiamenti necessari per produrle.

Spunta adesso il progetto segreto Wudangshan in partnership con la cinese Naura Technology Group, fornitrice dei macchinari necessari per la stampa, con investimenti da 7 miliardi dal piano “Big Fund” del governo cinese. L’obiettivo sarebbe far ripartire la produzione nel 2024, e questo sarebbe uno step importante per l’indipendenza tecnologica cinese. Oltre alle aziende americane, la Cina sta venendo tagliata fuori anche da quelle europee e giapponesi per la paura che il governo Jinping sfrutti la manodopera straniera per avanzare militarmente.

Secondo gli analisti, senza l’appoggio di partner come Naura, gli ingenti investimenti nazionali e la ripresa economica post-pandemia YMTC sarebbe stata costretta a chiudere i battenti. Ciò nonostante, è ancora presto di parlare di vera indipendenza: la produzione di memorie flash è il gradino più basso nell’industria dei semiconduttori, e ben più complesso è il discorso quando si parla di System-on-a-chip mobile, CPU e GPU, per i quali sono necessari hardware e software forniti dalle americane KLA e Lam, dalle europee ASML e Carl Zeiss e dalle giapponesi Nikon e Canon. Senza contare che la crisi dei semiconduttori che sta vivendo Samsung sottolinea come il mercato delle memorie sia altamente rischioso.

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