Recensione Redmi Note 11 Pro+ 5G: sale il prezzo, ma la ricarica da 120W è una BOMBA

redmi note 11 pro+ 5g

Da quando Xiaomi è sbarcata sul nostro mercato c’è stato un vero e proprio stravolgimento delle gerarchie a livello di brand, perlomeno nella fascia media. Anche se questo è uno di quei produttori non esclusivamente rivolto al settore degli smartphone, i suoi introiti dipendono in buona parte da tale categoria di dispositivi. Credo sia normale, quindi, cercare di migliorarsi sempre più, per avere maggiori possibilità di crescita nel medio periodo. Da parte del colosso cinese, quindi, questa crescita è avvenuta e in maniera anche piuttosto evidente.

Oltre tutte le competenze acquisite da Xiaomi nel corso di questi anni qui in Europa, l’azienda ha deciso di portare con sé una serie di device piuttosto interessanti. Andando ad analizzare i soli smartphone, dunque, vediamo come il brand si sia evoluto, proponendo sempre nuove soluzioni a prezzi piuttosto interessanti. Man mano, quindi, ha lanciato qui in Europa (e in Italia), tanti diversi prodotti e serie, aumentando così la concorrenza.

Dando un’occhiata all’attuale famiglia Redmi Note 11, appartenente alla fascia media, notiamo la presenza di tanti dispositivi. Durante questi mesi, infatti, vi abbiamo portato le recensioni di Redmi Note 11 e Redmi Note 11 Pro 5G. Da pochi giorni, però, Xiaomi ha deciso di presentare altri prodotti sul nostro territorio, tra cui Redmi Note 11 Pro+ 5G, un terminale di fascia medio-alta che monta un SoC Dimensity 920 e un display Super AMOLED dai colori sgargianti. Dunque, tutto ciò che un qualsiasi utente potrebbe desiderare, perlomeno dalla scheda tecnica.

Recensione Redmi Note 11 Pro+ 5G, la HyperCharge da 120W è il vero plus

Unboxing

Avreste voluto vedere qualche novità in merito al packaging, ma il brand ha deciso di restare sui propri passi. Vediamo, quindi, come il design del telefono venga svelato già sulla parte frontale della confezione, che ne mostra le linee. Andando sul retro, però, non troviamo assolutamente nulla. All’interno del packaging, in ogni caso, risiede:

  • Redmi Note 11 Pro+ 5G;
  • cavo USB/USB Type-C per la ricarica del dispositivo ed il trasferimento dei dati;
  • cover trasparente in silicone;
  • alimentatore da parete;
  • breve manuale delle istruzioni, anche in lingua italiana.

Design & Materiali

Devo ammettere che Xiaomi, in questi due ultimi anni, è migliorata molto dal punto di vista costruttivo. Andando ad osservare più da vicino questo Note 11 Pro+ 5G, dunque, notiamo una scocca realizzata completamente in metallo con un design squadrato. Al di là delle somiglianze con gli smartphone prodotti dalla più nota azienda di Cupertino, il colosso cinese propone tre diverse colorazioni: Star Blue, Graphite Gray e Forest Green. Vi dico, poi, che le dimensioni sono così importanti da non renderlo un prodotto facilmente manovrabile con una sola mano, soprattutto nei momenti più concitati. Questo smartphone, infatti, misura 163,65 x 76,19 x 8,34 mm, con peso complessivo di 204 grammi che non ne facilita la presa. Avendo una scocca satinata, poi, la sensazione che il telefono debba cadere da un momento all’altro è ancora più amplificata. Nonostante questo, però, tale superficie trattiene pochissime impronte , sporcandosi davvero poco nell’utilizzo quotidiano.

redmi note 11 pro+ 5g

Ancora una volta non possiamo gioire per un solo aspetto legato al design: questo Redmi Note 11 Pro+ 5G propone un display che non è simmetrico su tutti i lati. Anche solo rivolgendo lo sguardo verso il basso, infatti, notiamo che tale bordo è più spesso rispetto a quello che troviamo nella parte superiore. Voglio, però, soffermarmi maggiormente su altri aspetti, come quello che riguarda direttamente il comparto fotografico posteriore. Questa superficie sporge di un millimetro abbondante rispetto al profilo del device è risulta essere poco ergonomica. Mi è capitato spesso, infatti, di scattare qualche immagine con la fotocamera principale e vedere come, nell’angolo in alto a sinistra, abbia ripreso parte del mio dito. Con la cover fornita in confezione, inoltre, lo scalino creato da tale comparto non viene eliminato.

Xiaomi non ha voluto privare questo modello di quasi nessuna comodità, mostrando sul profilo superiore uno speaker stereo, il microfono secondario per la soppressione dei fruscii, il sensore IR ed il jack audio da 3,5 mm. Dal lato destro, poi, troviamo il bilanciere del volume ed il tasto di accensione/spegnimento che integra anche un sensore per le impronte digitali. Vediamo, invece, come sia il frame inferiore ad ospitare lo slot SIM, l’ingresso USB Type-C, il microfono principale e lo speaker stereo. Devo dire che ogni singola componente è stata ben integrata in questa scocca, non rilevando alcuna imperfezione strutturale. Vi segnalo, poi, la collaborazione con JBL per quanto riguarda il comparto audio, una collaborazione mostrata in maniera chiara anche sul frame superiore.

redmi note 11 pro+ 5g

Sistemi di Sblocco

Dedico sempre un capitolo a parte per i sistemi di sblocco, anche se negli ultimi anni non sono venute fuori grosse novità. Malgrado questo, vi segnalo su questo modello la presenza di un sensore per le impronte ed il riconoscimento facciale 2D.

Voglio concentrarmi maggiormente sul primo metodo, ovvero il sensore biometrico. Anche se in possesso di un display AMOLED, l’azienda in questo caso non ha voluto rischiare e ha deciso di non introdurre il sensore sotto il display. Vediamo, dunque, come questo sia stato posizionato a destra, sotto il bilanciere del volume, in un punto piuttosto comodo da raggiungere. Non me lo sarei aspettato, ma effettivamente la precisione e la velocità di sblocco sono davvero buone, in qualsiasi condizione. Appena si sfiora il sensore il display si accende, segno che Redmi ha lavorato bene in tal senso integrando un buon modulo per la lettura delle impronte. Come sempre, però, sconsiglio l’utilizzo del riconoscimento facciale tramite selfie camera, data l’inaffidabilità e la scarsa precisione in fase di sblocco del device.

Display

Dovrebbe essere uguale a Note 11, ma questo Redmi Note 11 Pro+ 5G mostra qualcosa di diverso a livello di display. Vediamo, dunque, come su questo smartphone risieda un’unità AMOLED da 6,67″ con risoluzione Full HD+ (1.800 x 2.400 pixel) con densità di 395 PPi, Corning Gorilla Glass 5 e refresh rate pari a 120Hz. Rispetto al modello standard, dunque, con frequenza di aggiornamento del pannello di 90Hz e display più piccolo, c’è una minima differenza.

redmi note 11 pro+ 5g

Sinceramente il maggior refresh rate non incide più di tanto nell’utilizzo quotidiano dato che, almeno a mio avviso, 90Hz erano più che sufficienti. Nonostante questo, il dispositivo conferma una certa velocità nel passaggio da una schermata all’altra, non deludendo le attese. Non mancano, poi, colori piuttosto sgargianti e saturi, che fanno di questo pannello uno dei più piacevoli da guardare nella fascia media. Qui, dunque, i bianchi tendono solo leggermente al blu ma i neri sono profondissimi, elemento tipico di tale tecnologia. Grazie ad essa, poi, non si nota alcun effetto di light bleeding attorno alla selfie camera e sui bordi laterali, segno di un’assemblaggio di ottima fattura.

Il display non trattiene tante impronte, dunque il trattamento oleofobico sembra svolgere in pieno il suo dovere. Questo aiuta, inoltre, nell’utilizzo all’aperto dove la luce del sole non disturba più di tanto la visualizzazione dei contenuti a schermo. Devo ammettere, quindi, che la luminosità massima è sufficiente, così come gli angoli di visuale che non creano una grossa distorsione dei colori. Potete, in ogni caso, modificare la taratura di quest’ultimo tramite l’editor messo a disposizione dell’azienda, all’interno delle impostazioni del display.

Hardware & Prestazioni

A seconda del Paese nel quale ci troviamo, questo dispositivo monta un hardware differente. Dunque, in India è stato equipaggiato con un SoC Snapdragon 695, mentre la versione europea (quella che abbiamo avuto in prova) utilizza un MediaTek Dimensity 920. Vediamo, quindi, come questo processore sia stato realizzato a 6nm con la seguente configurazione: 2 x Cortex-A78 da 2,5GHz + 6 x Cortex-A55 da 2,0GHz. Completano tale dotazione 6GB di RAM LPDDR4X e 128GB di memoria interna di tipo UFS 2.2.

Non si tratta semplicemente di uno smartphone di fascia media ma, in assoluto, di un ottimo device per l’utilizzo di tutti i giorni. Oltre alla fluidità e la velocità di esecuzione di tutte le varie applicazioni quali Facebook, Instagram, Whatsapp, Telegram, YouTube ed altre. Malgrado questo resta evidente un aspetto: Redmi Note 11 Pro+ 5G non stravolge quanto visto sulla variante base. Questo dispositivo, dunque, funziona piuttosto bene ma non riesce a giustificare un netto miglioramento lato prestazioni, mostrando ancora qualche incertezza e qualche piccolo bug. Sicuramente il sistema andrà ulteriormente affinato ma, al momento, c’è ancora del lavoro da fare.

Dal punto di vista multimediale si tratta di un’ottima macchina, dato che, ad esempio, su YouTube mi ha permesso di guardare senza troppi problemi diversi video in 2160p a 60fps (4K) con tecnologia HDR. Avendo un display ampio, quindi, può sicuramente tornare utile con piattaforme di streaming quali Netflix, Disney+ e Amazon Prime Video. Anche dal punto di vista del gaming, poi, non delude affatto. A bordo, infatti, monta una GPU Mali-G68 che riesce a far girare molto bene un titolo del calibro di Call of Duty Mobile, con frame-rate stabile ed un’ottima reattività. Credo, quindi, che sotto tale aspetto abbia poco da invidiare a telefoni che costano 200 euro in più, mostrando performance assolutamente in linea con le nuove esigenze del mercato. Ho trovato particolarmente efficace, inoltre, il sistema di dissipazione del calore, con camera di vapore, che riesce a tenere a bada i bollenti spiriti del SoC.

Benchmark

Software

Xiaomi non ha ancora deciso di portare su tutti i nuovi modelli la MIUI 13, dunque questo dispositivo monta ancora la MIUI 12.5.2 basata su Android 11 con patch di sicurezza del 1/1/2022. Molti utenti, sotto tale aspetto, lamentano la lentezza negli aggiornamenti, soprattutto nelle patch di Google, dunque speriamo che questo dispositivo non sia uno di quei modelli ad essere presto dimenticato. Al di là di tale aspetto, credo che tale interfaccia resti una delle più complete, soprattutto a livello di personalizzazione. Ci sono tanti menu che permettono di modificare diversi parametri, dal display ai colori, dalla visualizzazione della home alle gesture. Alcuni brand stanno provando ad avvicinarsi a tale concetto e qualcuno, come OPPO, ci sta pian piano riuscendo.

Dopo aver aperto la confezione di vendita ed acceso il telefono non abbiamo nessuna altra operazione da svolgere. Una volta conclusa la fase iniziale di configurazione il device è già pronto all’uso, mettendo a disposizione tutta una serie di app di base molto curate dal punto di vista grafico.

Fotocamera

Avrebbero potuto apportare qualche sostanziale modifica al comparto fotografico, ma in fondo Redmi Note 11 Pro aveva già dimostrato di saper scattare ottime foto per la sua fascia di prezzo. Dunque, anche in questo caso sul profilo posteriore risiedono un sensore principale da 108 MP, un sensore Samsung 1/1,52″ con apertura f/1.8 e pixel binning 9 in 1 (immagini da 12MP). Seguono, poi, un sensore ultra-grandangolare da 8 MP dotato di FOV di 120° e, infine, la camera macro da 2 MP.

Non posso dire che le fotografie scattate da questo smartphone siano brutte. Di giorno, dunque, il sensore principale riesce a gestire bene le luci, avvalendosi anche dell’aiuto dell’HDR automatico, mostrando un buon contrasto. I colori tendono leggermente alle tonalità calde ma tutto sommato lo scatto è degno di nota e piuttosto pulito. C’è solo una scarsa cura per i dettagli ma questo è un elemento comune a Redmi Note 11 Pro e, più in generale, all’intera categoria dei mid-range. Non vi consiglio di utilizzare la lente grandangolare in qualsiasi situazione, perché potreste trarne una foto scadente. Anche se la qualità non è eccezionale dovrete cercare di sfruttarla con buona illuminazione.

Di notte la qualità cala drasticamente ed il rumore fotografico risulta molto più evidente. Con contrasti di luce piuttosto forti il sensore da 108 MP va in crisi e diventa difficile trarne uno scatto almeno sufficiente. Viene in vostro soccorso la Night Mode, che a differenza della modalità punta-e-scatta calibra meglio la luce artificiale ed il contrasto, restituendo un’immagine più chiara e definita. Ovviamente la foto sembra essere piuttosto “finta” ma questo è il prezzo da pagare per ottenere una fotografia che sia almeno sufficiente. Andando a provare la grandangolare o, ancor peggio, la macro le cose non depongono a favore di questo telefono, perdendo una quantità di dettagli troppo elevata.

La selfie camera da 16 MP è rimasta invariata rispetto al modello Pro, dunque anche in questo caso la qualità è solo sufficiente. Anche se nelle ore diurne si distingue per una maggior cura nei dettagli e miglior contrasto, di sera perde parecchi punti. Credo, poi, che il brand debba apportare qualche aggiornamento per quanto riguarda la modalità ritratto, che è davvero troppo imprecisa nel decifrare il soggetto in primo piano.

Mi sarei aspettato qualcosa di più sotto il profilo video, ma in questo caso non andiamo oltre io 4K a 30fps. Valgono, a livello di qualità, tutte le considerazioni fatte precedentemente, aggiungendo ancora che la stabilizzazione ottica è discreta. Quando si cammina, infatti, si nota qualche disturbo principalmente dettato dal software, che non riesce a gestire bene alcuni parametri.

Audio & Connettività

Come specificato anche in precedenza, questo dispositivo monta due speaker stereo. Si trovano entrambi agli estremi del device, uno sul profilo superiore e l’altro su quello inferiore. Questi sono stati sviluppati in collaborazione con JBL, azienda che ha curato la qualità di tali componenti, dando effettivamente un buon contributo. Anche se i bassi sono poco presenti, infatti, il suono risulta essere abbastanza corposo e preciso, con una leggera predilezione per le tonalità medie. All’interno della fascia media, dunque, è uno dei pochi ad offrire performance del genere in tale ambito.

redmi note 11 pro+ 5g

Dopo diversi giorni di utilizzo posso dirvi che in chiamata il device non ha mostrato nessuna grossa criticità. Dal mio punto di vista, però, il volume è troppo basso e si fatica a capire che cosa stia dicendo il nostro interlocutore quando siamo in prossimità di una zona un po’ più rumorosa. Vale lo stesso discorso per i messaggi vocali, che sembrano essere sempre troppo bassi.

Dal punto di vista della connettività questo Redmi Note 11 Pro+ 5G permette di sfruttare, appunto, la rete 5G di Fastweb senza problemi. Vivendo costantemente in una grande città, la copertura è quasi totale. Non solo, però, perché questo dispositivo si comporta bene anche con il Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac Dual Band che nei punti meno coperti della casa non mostra insicurezze. A completamento di tale pacchetto troviamo il Bluetooth 5.2, il Wi-Fi 6, l’NFC, il GPS/A-GPS/GLONASS/Beidou/Galileo.

Autonomia

Da una parte abbiamo Redmi Note 11 Pro, che monta una batteria da 5.160 mAh, mentre dall’altra parte troviamo il nuovo Note 11 Pro+ 5G che ospita un’unità da 4.500 mAh. Come potete intuire voi stessi si tratta di un decremento piuttosto importante, che non depone a favore di questo nuovo dispositivo. Malgrado questo, però, l’autonomia non ne risente molto, riuscendo in ogni caso a coprire un’intera giornata lavorativa con un utilizzo mediamente intenso. A differenza del modello Pro, però, a sera si arriva spesso solo con il 15-20% di carica residua, segno che sotto tale aspetto è necessario rinunciare a qualcosa.

Compensa la minor autonomia una ricarica rapida HyperCharge da 120W, il vero plus di questo smartphone. Grazie ad essa, dunque, è possibile andare dal 10% al 100% in circa 15 minuti.

Prezzo & Conclusioni

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Ci sono poche caratteristiche che rendono unico questo dispositivo e che, soprattutto, giustificano un cambio con Redmi Note 11 Pro. Come avete potuto vedere all’interno di queste recensione, le prestazioni sono molto simili ed i problemi presenti sul modello standard ancora non sono stati risolti. Da questo punto di vista, quindi, mi sarei aspettato qualcosa in più da parte dell’azienda, che ha deciso di allargare la famiglia Note senza badare ad alcuni aspetti fondamentali di questi telefoni. Devo anche ammettere, però, che il rapporto qualità-prezzo potrebbe catturare l’attenzione di diversi utenti. Sebbene l’interfaccia sia ancora molto diversa da quella stock di Google, le impostazioni sono tantissime e le app di sistema permettono di sfruttare subito tale smartphone senza intoppi. Nella speranza che Xiaomi continui a supportare in futuro questo device, è uno di quei telefoni dotati di connessione 5G da prendere in considerazione.

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