Recensione POCO F4 GT: un gaming phone perfetto anche per chi NON gioca

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Credo che recensire uno smartphone da gaming senza essere appassionati – un minimo – di gaming da mobile – sia un’impresa praticamente impossibile. Fortuna vuole che io ami i videgiochi per smartphone/tablet come PUBG Mobile, COD Mobile, Dragon Ball Legends, Pokémon Unite. Va da sé dunque che ero genuinamente curioso di provare questo dispositivo di cui sento parlare da tempo. Giusto per fare una precisazione: sto parlando di POCO F4 GT, il rebrand global del Redmi K50G lanciato in Cina pochi mesi or sono. Fin dal debutto della variante asiatica avevo messo gli occhi su questa bestiolina e ora – finalmente – posso dirvi cosa ne penso.

Voglio solo darvi giusto un’altra chicca, giusto per comprendere meglio il ruolo di POCO nel panorama tech mondiale. L’azienda è nata come una sussidiaria di Xiaomi e vendeva – in origine – telefoni premium a prezzi low-cost. Dopo una breve assenza di quasi due anni, la compagnia è tornata alla ribalta rilasciando una serie di device dal design unico ma che erano, fondamentalmente, rebrand di altri terminali della casa madre o dell’altro sub brand Redmi. Con F4 GT, l’OEM di tecnologia consumer ha però alzato l’asticella, portando sul mercato un prodotto strepitoso ma che – ahimé – ha un prezzo salato. Quindi: è velocissimo (forse anche troppo), potentissimo, bellissimo., ma avrà dei difetti? PURTROPPO sì e sono anche abbastanza fastidiosi, ma non dipendono completamente da “lui”. Quindi prima di saltare alle conclusioni, lasciatemi spiegare.

Recensione POCO F4 GT: un fulmine, qualcuno lo fermi!

Design e materiali

POCO F4 GT si presenta come un gaming phone e non fa nulla per nasconderlo, anzi. Tuttavia, a differenza degli altri modelli presenti in circolazione, questo smartphone da gioco è molto equilibrato e non è per nulla tamarro. Elegante e discreto, con una back cover (la mia in colorazione silver) in vetro satinato, con elementi di pregio, il flash LED incastonato in un “flash” e con un modulo fotografico rettangolare sulla parte alta del pannello. Il frame è squadrato come vuole la moda del momento e da un lato abbiamo il bilanciere per il volume (in una posizione un po’ fastidiosa a mio avviso, si preme una volta sì e l’altra pure) e il vano per la SIM. Sulla parte inferiore (così come nella superiore) c’è la griglia per lo speaker (spoiler: si sente benissimo) e il buco per la ricarica cablata (USB C). Non manca il microfono, ovviamente. Sul frame destro c’è il pulsante per lo spegnimento e l’accensione del device che integra il fingerprint velocissimo e ci sono due trigger personalizzabili.

Pesa 210 grammi ma vi assicuro che non si sentono; davvero equilibrato e piacevole da tenere in mano, nonostante le sue dimensioni siano di 76,7 x 162,5 mm con ben 8,5 mm di spessore. Se ci pensate, è più sottile del previsto.

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trigger attivabili

I pulsantini che vi sono (due, per la precisione), si cliccano per attivare due trigger a comparsa che possono essere personalizzati a piacimento: con il doppio tocco o la pressione prolungata si possono attivare determinate funzioni ma sono pensati soprattutto per il gaming. Materiali nobili, dunque, con frame in alluminio e vetro Gorilla Glass Victus ovunque. Anche sul pannello c’è un set di specifiche di prim’ordine.

Display

Impossibile non innamorarsi del pannello di POCO F4 GT: le sue specifiche sono di prim’ordine. L’unità è da 6,7 pollici con risoluzione FullHD+, rapporto d’aspetto di 20:9, refresh rate da 120 Hz e frequenza di campionamento al tocco pari a 480 Hz. Reattivo è dir poco. Supporto all’HDR 10+ e tecnologia AMOLED per garantire una leggibilità perfetta anche sotto la luce diretta del sole. Ora, detto questo, sul fronte gaming è perfetto. I titoli appariranno più vibranti che mai e per la visione dei contenuti on demand è ottimo.

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Disney+

Qui la differenza con uo schermo LCD IPS c’è e si sente tutta. Il frame rate elevato nel gioco è apprezzabile, soprattutto negli sparatutto come COD.

Hardware e prestazioni

Inutile negarlo: POCO F4 GT è una bestia, punto. Processore Qualcomm Snapdragon 8 Gen 1 realizzato da Samsung sfruttando un processo a 4 nanometri, memorie UFS 3.1 da 256 GB, 8 o 12 GB di RAM LPDDR5 e chi più ne ha, più ne metta. Volendo, c’è la RAM virtuale da 3 GB. Non manca il modem 5G, il WiFi 6E dual band, tutto al top.

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Asphalt 9

Durante l’uso quotidiano è una scheggia, le app si aprono e si chiudono in pochi secondi e il gaming è pari a quello di una console portatile. Elogio della potenza, senza dubbio. Dove sta quindi il problema? Ve lo dico subito: scalda, parecchio. Ai livelli del piccolo Xiaomi 12. Questo fa sì che il device non sia riuscito ad eseguire il test sotto stress di AnTuTu a causa dell’elevata temperatura e purtroppo, fa scendere la batteria a picco in pochissimi minuti. Dopo 20 minuti di stress test, lo smartphone era rovente con batterie superiori ai 45° e la percentuale della batteria era già scesa del 20%. Inutile dire che nel gaming accade la stessa cosa: tutto fluido, veloce, potente ma poi serve un powerbank se si è in giro. Come direbbe qualcuno, la potenza è nulla senza il controllo.

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COD Mobile

Su AnTuTu 3D però ho registrato uno score di 960251 (davvero notevole), così ripartiti:

  • 211669 lato CPU;
  • 422771 sulla GPU;
  • 162364 MEM;
  • 163447 UX.

Geekebench 5 invece, mi riporta 1224 punti nel single-core test e 3772 punti nel multi-core.

Allego adesso gli screenshot dei benchark fatti con PCMag e 3D Mark:

Batteria

Qui sarò onesto: non ci siamo, purtroppo. Il SoC di Qualcomm, come abbiamo visto anche nella recensione dello Xiaomi 12, scalda in un modo eccessivo e questo fa sì che la batteria da bnen 4700 mAh coli a picco in pochissime ore. Con un utilizzo “non troppo esoso”, non si arriva a metà pomeriggio. Il consumo in standby non è male, ma ciò che mi fa storcere il naso è l’uso intenso. Un telefono fatto per giocare non può durare così poco.

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carica a 120W

Per fortuna, POCO inserisce un caricatore in confezione da ben 120W che assicura una ricarica rapida in 17 minuti circa. Fantastico.

Comparto fotografico

Anteriormente c’è una selfiecam da 20 Megapixel (è un sensore Sony IMX569) e posteriormente troviamo un trittico composto da:

  • Sony IMX686 da ben 64 Megapixel che è riuscita a stupirmi positivamente (di giorno);
  • una lente ultrawide da 8 Mpx discreta;
  • un sensore macro da 2 Mega.

Sul fronte fotografico posso dirvi che mi sono davvero divertito a realizzare immagini con questo POCO F4 GT; non sarà un cameraphone, eppure si difende benissimo. Strano per un device che si occupa – principalmente – di prestazioni ma che fa tutto alla grande, e anche di più.

Software

Nonostante siamo al software, voglio parlarvi dei pulsanti a comparsa che sì, sono ottimi, ma fastidiosi se non ci ricordiamo di disattivarli. Nel gioco si possono personalizzare a piacimento sfruttando la gaming mode, ma POCO offre anche un menù per la personalizzazione nell’uso quotidiano (pressione o doppio tocco). Il settaggio è ricco di impostazioni e si possono scegliere a proprio piacimento.

Per il resto, troviamo la MIUI 13 basata su Android 12 (per la precisione qui c’è la 13.0.2), aggiornata con le patch di febbraio. Io attivo sempre i pulsanti a schermo (mi piacciono ancora molto) e trovo ottimo il gestore per la rimozione dei file inutili dal device (il cosiddetto “pulitore”). Si può anche fare una pulizia profonda andando a rimuovere in maniera facilitata foto e video che non usiamo o che sono doppie, app raramente utilizzate e molto altro. Molto carine le icone di sistema, coloratissime e la tendina delle notifiche è minimal, essenziale e non mi ci fa perdere nei meandri delle impostazioni come invece mi accade con altre skin. La MIUI 13 si conferma un Must, ma qui entriamo nella soggettività. La apprezzo molto, anche perché non c’è più la presenza massiccia di bloatware come un tempo. La Game Turbo mi è piaciuta e permette di leggere tutte le impostazioni del device in tempo reale.

Prezzo e conclusioni

Chi sta cercando un gaming phone e vuole una soluzione davvero concreta – ad oggi – non ha molta scelta. Dobbiamo ancora fare la conoscenza di altri dispositivi da gioco ma se avranno tutti lo Snapdragon 8 Gen 1, la musica non sarà poi così diversa: scalderanno e avranno una batteria che durerà “da Natale a Santo Stefano”. Il target di questo articolo è ben definito: i gamers, gli amanti dei giochi online sparatutto, da corsa o chi – come me – apprezza Pokémon Unite e ama fare sfide in compagnia (virtuale) dei propri amici.

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Game Turbo

Costa molto rispetto al passato? Sì, se intendiamo i precedenti top di gamma POCO: l’F4 GT è da considerarsi come un device da gioco e allora, in questo senso, notiamo che il suo costo non è poi così elevato.

I prezzi ufficiali sono di:

  • 599,90€ per la variante da 8+128 GB;
  • 699,90€ per la versione da 12+256 GB.

Per chi volesse, segnaliamo i prezzi Early Bird, validi fino alle 23.59 del 29 aprile 2022:

  • 499,90€ per il modello 8+128 GB;
  • 599,90€ per il modello da 12 GB di RAM e 256 GB di storage.

Come sempre, prima di criticarlo, occorre capire a chi si rivolge e cosa offre la concorrenza. Io non sono un gamer incallito, ma questo telefono lo comprerei, anche perché ha un’estetica minimal, una colorazione super elegante e in mano non risulta poi così pesante come altri mattoncini (ricordo con nostalgia il vecchio Asus ROG Phone 2… tutta un’altra storia!).

La sua criticità è essenzialmente dovuta a Qualcomm; POCO ha fatto di tutto per contenere i consumi con un sistema di raffreddamento ad hoc, ma non è bastato. Scalda in fretta e non siamo nemmeno in estate. Quando lo useremo ad agosto con 40 gradi sotto il sole di Gallipoli, come faremo? Solo il tempo ce lo dirà. Intanto, mettete il caricatore da 120W nello zaino, vi servirà.



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