Recensione OnePlus 10 Pro: siamo al top, ma non in tutto

Devo ammetterlo, è da almeno un paio di anni che sono piuttosto deluso dagli smartphone top di gamma che hanno presentato le aziende. Nel senso, ok, hanno sempre avuto una potenza incredibile, ma è come se da qualche tempo il mercato fosse rimasto bloccato ad un bivio, ed in alcuni casi le nuove generazioni mi sono sembrate addirittura peggiori delle precedenti. La colpa è sicuramente anche dei processori di Qualcomm o dei sensori di Sony ma, diciamola tutta, ormai i top di gamma Android sono (quasi) tutti uguali.

Ultimamente il vero “effetto wow” lo si sta trovando più nella fascia media, perché è sempre più probabile trovarsi ad acquistare uno smartphone intorno ai 500/600 euro, in grado almeno di stupire per il suo rapporto qualità prezzo.

E questo trend, purtroppo, lo stiamo rivivendo anche in questo inizio 2022. Xiaomi ha aperto le danze con i suoi Xiaomi 12 (qui la recensione) e Xiaomi 12 Pro (la recensione uscirà a brevissimo), IQOO ci ha messo del suo, ed anche quando è stata presentata la star della recensione di oggi, il OnePlus 10 Pro, ho subito avuto la sensazione che si trattasse di un modello la cui più grande novità era solo l’aspetto.

Utilizzandolo però, mi sono dovuto ricredere almeno un pochino, soprattutto paragonandolo alla generazione precedente: al costo di spoileravi subito le mie considerazioni, non solo sono giunto alla conclusione che questo nuovo OnePlus 10 Pro sia davvero in grado di garantire al brand un posto di diritto nel mondo degli ultra-premium phone, ma anche che quelli di OnePlus per ora siano stati gli unici a riuscire (davvero) a gestire come si deve il nuovo Snapdragon 8 Gen. 1, un SoC molto potente, ma altrettanto complesso per via del surriscaldamento.

Recensione OnePlus 10 Pro: caratteristiche, display, prestazioni, batteria, fotocamere e disponibilità in Italia

Unboxing – OnePlus 10 Pro

La confezione del OnePlus 10 Pro è la solita, tipica, bellissima scatola a cui ci ha abituati l’azienda: è rossa, ha un rivestimento gommato, ed è ben organizzata. Al suo interno troviamo:

  • OnePlus 10 Pro;
  • alimentatore da 80W con ingresso USB Type-C;
  • cavo USB Type-C / Type-C;
  • cover in silicone;
  • spillino per lo slot SIM;
  • manualistica.

Design e materiali

Grande 163 x 73.9 x 8.55 mm e pesante 200 grammi, il OnePlus 10 Pro non è di certo tra gli smartphone più compatti di questo inizio 2022, anzi. Il nuovo modello di punta del brand è piuttosto ingombrante e difficile da utilizzare con una mano, ma sebbene io sia più un fan di modelli compatti come lo Xiaomi 12, devo ammettere che l’ottimo bilanciamento dei pesi del OnePlus 10 Pro tende molto a ridurre il “fastidio” dovuto alle dimensioni, rendendo l’impugnatura molto comoda.

Ed il merito è sicuramente anche della back cover in vetro smerigliato, che continua ad essere liscia ma con un buon grip, e che è in grado di gestire particolarmente bene le impronte digitali e gli eventuali granelli di polvere. Cosa che, ad esempio, non accade con il nuovo, grandissimo e riconoscibilissimo camera bump. E ve lo dico subito, a me piace parecchio: nonostante alcuni utenti non siano del mio stesso parere, questo enorme quadrato posizionato nella zona superiore della back cover di OnePlus 10 Pro secondo me ha il suo perché, peccato però che a quanto pare piace molto anche ai granelli di polvere e alle impronte digitali.

Effettivamente però, non mi sento di dare torto neppure alle persone che in questi giorni lo hanno criticato, sottolineando che si trattasse solo di una cosa scenografica: perché sì, sembra una configurazione a quattro lenti, ma in realtà ne ha solo tre, sembra che abbia un flash circolare, ma invece è solo un tipico flash dual-tone. Insomma, è chiaro che quelli di OnePlus abbiano pensato ad un camera bump del genere solo con lo scopo di rendere riconoscibile il dispositivo, ma secondo me hanno centrato benissimo l’obiettivo.

Il tasto di accensione e il tipico switch fisico per modificare le modalità di notifica sono posizionati sul lato destro, mentre sul sinistro è presente il bilanciere del volume che è altrettanto facile da raggiungere. L’audio è stereofonico, ma non con due speaker simmetrici come negli Xiaomi 12, e quest’anno scompare la certificazione IP68. Strano ma vero.

Display

Rispetto a quello visto nel modello dell’anno scorso, il display del OnePlus 10 Pro è rimasto quasi lo stesso. La diagonale è di 6.7”, è ancora un pannello Samsung E4 con una risoluzione 1440P ed una frequenza di aggiornamento a 120 Hz, il che vuol dire che effettuando un upgrade da un 9 Pro ad un 10 Pro non si noterà alcuna differenza in resa dell’immagine (che rimane comunque ottima), ma ci sono due differenze rispetto alla generazione precedente.

Innanzitutto ho notato che il sensore per le impronte digitali integrato nello schermo è stato posizionato leggermente più in alto, rendendo lo sblocco del dispositivo molto più comodo, ma la cosa più importante è che il display del OnePlus 10 Pro utilizza un pannello LTPO 2.0, proprio come lo Xiaomi 12 Pro.

In buona sostanza, la seconda generazione di LTPO è molto simile al ProMotion, e consente alla frequenza di aggiornamento di poter essere gestita in maniera adattiva da 1 Hz ai 120 Hz. A quanto pare però, è una tecnologia che varia molto in base alla gestione decisa dal brand che la utilizza e, ad esempio, tra lo Xiaomi 12 Pro ed il OnePlus 10 Pro, ci sono differenze piuttosto marcate.

Nonostante la possibilità di scendere ad 1Hz, ho notato che sul OnePlus 10 Pro la frequenza di aggiornamento minima raggiungibile è di 5Hz (sono 10 sullo Xiaomi) ma, soprattutto, ho scoperto che la frequenza di aggiornamento negli LTPO 2.0 dipende molto dalla luminosità. Ad esempio, per raggiungere i 5Hz nel OnePlus 10 Pro, la luminosità deve essere impostata al massimo, altrimenti con una luminosità media si ferma sui 10Hz e, addirittura, con una luminosità al minimo torna sui 120Hz.

Sullo Xiaomi Mi 12 Pro invece c’è un comportamento molto diverso, ma questa è la recensione del OnePlus: del comportamento dell’LTPO 2.0 di Xiaomi ne parleremo nella sua recensione.

Ad ogni modo, c’è poco da dire sullo schermo del OnePlus 10 Pro: è brillante, ha neri profondi, è contrastato ed ha una buon bilanciamento di colore e bianchi. Le immagini sembrano quasi stampate su un foglio di carta. Insomma, è un signor display.

Hardware e prestazioni – OnePlus 10 Pro

Ad animare il OnePlus 10 Pro ci pensa uno Snapdragon 8 Gen. 1 che, nel nostro sample, è affiancato da 8 GB di memoria RAM di tipo LPDDR5 e 256 GB di memoria interna di tipo UFS 3.1. E quindi sì, senza girarci troppo intorno, si tratta di una configurazione in grado di garantire il massimo delle prestazioni in praticamente qualsiasi operazione possibile con uno smartphone, e che nel gaming da il meglio di sé anche grazie ad alcune migliorie introdotte da OnePlus tipo l’Hyper Response Engine, che diminuisce l’input lag, e la modalità Ultra Stady Frames che rende le immagini più fluide quando la frequenza dei fotogrammi diminuisce e vi diro: funziona, mi piace, l’abbiamo già vista nel OnePlus 9RT e spero che l’azienda la integri in tutta la sua nuova lineup.

Detto questo, nel gruppo InProva con Giz, nel quale pubblichiamo i backstage delle nostre recensioni prima della pubblicazione ufficiale, le domande degli utenti sono state molto chiare: il OnePlus 10 Pro scalda per colpa dello Snap 8 Gen. 1? E, di conseguenza, come gestisce il thermal throtteling? Sembra che ormai la stragrande maggioranza di utenti che ne capiscono un po’, siano terrorizzati dalle temperature del nuovo SoC di Snap ed è effettivamente, come dargli torto?

Veniamo quindi al dunque: OnePlus 10 Pro è senza dubbio lo smartphone in cui lo Snapdragon 8 Gen 1 è stato meglio gestito. Se ricordate la recensione dello Xiaomi 12, per via del surriscaldamento non sono riuscito a portare avanti lo stress test di AnTuTu, ebbene nonostante i risultati dei benchmark realizzati su questo OnePlus siano anche leggermente superiori rispetto a quelli dello Xiaomi 12, sul neo arrivato in casa OP sono riuscito a portare a termine lo stress test di AnTuTu senza problemi, con una temperatura che ha di poco superato i 43 gradi.

Se proprio vogliamo dirla tutta, la stabilità delle performance non è che sia proprio il massimo (date uno sguardo allo screenshot dello stress test nella galleria in alto), ma è un particolare che non ho potuto analizzare sullo Xiaomi, proprio perché diventava una sorta di termosifone. Quindi, il punto è questo, qualora si volesse provare uno Snap 8 Gen 1, in questo momento la scelta migliore sarebbe acquistare OnePlus 10 Pro. In alternativa potreste aspettare qualche mese per valutare gli affinamenti software di altri brand.

Messa in chiara questa cosa, tutto il resto dell’hardware del OnePlus 10 Pro è di alto livello: l’audio in capsula è buono, così come la ricezione della rete cellulare e la connettività WiFi. Ciò che mi ha leggermente deluso è il sistema di speaker stereofonici: sia chiaro, l’audio è di ottima qualità, ma la scelta di sfruttare la capsula auricolare come speaker ha reso un pochino sbilanciato l’effetto stereofonico.

Fotocamere

Una domanda piuttosto frequente che ci avete fatto nel gruppo Telegram InProva con Giz è sulle fotocamere: ci avete chiesto se la collaborazione con Hasselblad quest’anno ha portato un giovamento reale nelle foto e se OnePlus 10 Pro, con questa configurazione, è in grado di competere con il Galaxy S21 Ultra. Purtroppo, la risposta è no. Anzi, sono dell’idea che il comparto fotografico abbia addirittura fatto un (mezzo) passo indietro rispetto alla generazione precedente.

Sul OnePlus 10 Pro le fotocamere sono tre, c’è quella principale da 48 megapixel, un nuovo ultra-grandangolare da 50 megapixel ed un teleobiettivo 3.3x da 8 megapixel. Manca la fotocamera monocromatica e, ok, nessuno ne sentirà la mancanza, ma se la fotocamera principale continua ad essere da 48 megapixel con un sensore da 1/1.43”, il vero passo indietro secondo me è stato fatto sulla ultra-wide. Ma andiamo con ordine.

Le fotografie scattate con la fotocamera principale di OnePlus 10 Pro sono decisamente buone, anzi, bisogna ammettere che rispetto all’anno scorso l’azienda ne ha ottimizzato ancora di più le prestazioni. Le foto sono ricche di dettagli, il contrasto è buono, la gestione della gamma dinamica è eccellente, e sono stati risolti tutti quei problemi relativi a quell’effetto “verdastro” che in alcuni casi rovinava gli scatti del OnePlus 9 Pro. Insomma, questo obiettivo è eccellente, e lo è sia di giorno che con le foto in modalità notturna.

Sulla ultra-wide però, quelli di OnePlus hanno totalmente cambiato strategia. Il 9 Pro era uno dei migliori smartphone del 2020 in quanto ad ultra-grandangolare, grazie alla sua lente FreeForm ed al sensore grande 1/1.56”. Utilizzava un sensore ed un ottica eccellenti, che nel OnePlus 10 Pro sono stati abbandonati a favore di un’ottica fisheye super spinta da 150° che sì, in alcuni casi è in grado di garantire scatti super divertenti grazie all’enorme Field of View, ma che qualitativamente ha fatto molti passi indietro e non integra neppure la messa a fuoco automatica.

Sia chiaro, in buone condizioni di luminosità le foto scattate con questa ultra-wide sono comunque di buon livello, la gestione della gamma dinamica e del colore è buona, e se si utilizza la modalità “tradizionale” la lente viene utilizzata come un’ultra-wide più tradizionale anche grazie all’elaborazione software che “pulisce” l’immagine. Ma ci sono dei problemi dovuti al fisheye che nessun algoritmo di intelligenza artificiale riuscirà mai a gestire dovute alle aberrazioni cromatiche lungo i bordi delle foto, o ad alcuni aloni che potrebbero comparire qualora si scattasse in modalità notturna con delle sorgenti luminose nell’inquadratura. Insomma, l’idea non è male e c’è da apprezzare che OnePlus abbia cercato di realizzare qualcosa di diverso, ma i risultati potrebbero essere migliori.

Ed è un po’ controverso anche zoom 3x. Anche in questo caso, il limite principale di questa fotocamera è la dimensione del sensore: una caratteristica che tende a rendere peggiore la gestione della gamma dinamica se paragonata a quella delle altre due fotocamere. Fortunatamente però anche il teleobiettivo è stabilizzato otticamente, il che rende possibile scattare immagini decenti, sia di giorno che di notte. Per come la vedo io, avrebbero potuto lavorare meglio anche su questo zoom, perché il fatto che sia castrato da un sensore non proprio all’altezza certe volte rende gli scatti piuttosto privi di personalità.

I video sono tutto sommato buoni, possono essere registrati alla risoluzione massima di 8k a 24 Fps, ma anche qui ci sono delle differenze in base alla fotocamera che si utilizza: la principale non ha alcun limite di risoluzione, ma con il teleobiettivo si può registrare solo in 1080p, mentre con l’ultra-wide non è possibile registrare video in modalità fisheye. E questo è un peccato, perché qualora lo si fosse potuto fare, questo OnePlus 10 Pro avrebbe potuto generare delle immagini simili a quelle di un’action camera. Peccato.

Software

La versione Global, quella ufficialmente distribuita anche qui in Italia, di questo OnePlus 10 Pro arriva con a bordo Android 12 con OxygenOS 12.1, ed è questa la vera differenza rispetto la versione cinese distribuita con la ColorOS, ROM dai tanti pregi ma che continua a non essere la soluzione giusta in caso di utilizzo nel nostro Paese, almeno per quanto mi riguarda.

E’ anche vero, però, che la OxygenOS più passa il tempo e più raccoglie somiglianze con la ColorOS ma questo non può che essere un PRO: l’interfaccia è sempre molto pulita e come da tradizione simile alla Google Experience, con l’aggiunta di un po’ di funzioni extra, come ad esempio una modalità gioco, opportunità di personalizzazioni estetiche e molto altro.

Come al solito, un software affidabile e adatto a chi cerca sia semplicità sia un ventaglio di possibilità di personalizzazione senza necessariamente strafare.

Batteria

Sotto la scocca, OnePlus 10 Pro nasconde un’enorme batteria da 5000 mAh che, assieme al display LTPO 2.0, gli permette di ottenere un’autonomia leggermente superiore a quella che si otteneva con il OnePlus 9 Pro. Per fare degli esempi pratici, una mezz’ora di riproduzione video con display a 120 Hz e luminosità medio/alta farebbe scaricare la batteria di circa il 13%, mentre giocare per lo stesso tempo a CoD con le impostazioni grafiche al massimo porterebbe via circa il 14% di carica. Da questo punto di vista i risultati ottenuti da OnePlus non sono niente male.

Ciò che mi ha lasciato perplesso però è la velocità di ricarica, e vengo subito al sodo: ricordo che con il OnePlus 9 Pro per una ricarica completa ci volevano circa 30 minuti, ma sul OnePlus 10 Pro nei miei test ce ne sono voluti 33. Ok, la batteria è più grande, ma è più potente anche il caricabatterie che è in grado di erogare 80w di potenza. Buone le prestazioni della ricarica wireless a 50w.

Prezzo e conclusioni

OnePlus 10 Pro arriva ufficialmente in Europa tramite lo store dell’azienda ad un prezzo lievemente superiore rispetto alla variante cinese già disponibile da qualche settimana; si parla di € 919,00 per la versione 8/128GB e di € 999,00 per la variante 12/256GB

Ma tirando le somme, com’è questo OnePlus 10 Pro? È senza dubbio il miglior smartphone con Snap 8 Gen 1, e su questo c’è poco da fare. Rispetto alla generazione precedente il touch and feel questa volta è davvero da premium phone, ed in alcune caratteristiche quelli di OnePlus hanno davvero fatto dei passi in avanti.

Peccato per la mancanza della certificazione IP, per la velocità di ricarica che praticamente è uguale a quella del 9 Pro e per la scelta fatta per l’ultra-wide: scattare foto con un field of view di 150° è davvero divertente, ma l’assenza delle lenti Freeform viste nel 9 Pro si fa sentire parecchio. E poi, andiamo, OnePlus avrebbe dovuto dare modo di poterci registrare anche i video.

N.B. Se non doveste visualizzare il box con codice o il link all’acquisto, vi consigliamo di disabilitare l’AdBlock.

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