Riuscirà Huawei a reinventarsi come casa automobilistica?

huawei auto aito m5

All’evento Huawei di giorni fa non c’è stata soltanto la presentazione del flip phone P50 Pocket, Watch GT 2022, Watch D, MateBook X Pro, MateBook D e gli occhiali smart. Se già l’evento non fosse ricco di novità, la compagnia ha colto l’occasione per presentare al grande pubblico la Aito M5. Per quanto Huawei abbia più volte affermato di non voler fare una propria automobile, questo nuovo veicolo è realizzato in collaborazione con il poco conosciuto marchio Seres. Di conseguenza, il marchio Huawei è uno se non il principale punto di forza di questa auto elettrica.

All’evento, la stessa Huawei ha sottolineato come questa Aito M5 sia stata largamente progettata dai propri team hardware e software. Ovviamente parliamo di un veicolo che si basa interamente su HarmonyOS, che ricordiamo è arrivato alla sua terza versione. Fra le varie funzioni smart offerte dall’OS di Huawei c’è la tecnologia Smart Cockpit, con cui controllare funzioni come navigazione e multimedialità similarmente a come avviene sullo smartphone. Costa 250.000 yuan, circa 35.000€, e Huawei promette potenza e autonomia superiori della diretta rivale Tesla Model Y. Ma il punto è: può Huawei riuscire in un’impresa del genere, cioè sfondare nel mercato automobilistico?

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Huawei continua il suo percorso nel mondo automobilistico: quale futuro aspettarsi?

In più occasioni si è parlato dei vari piani B a cui Huawei sta lavorando dopo essere stata estromessa dal mercato telefonico causa ban americano. Si è parlato di tecno-sanità, di pagamenti in mobilità e di come la compagnia stia cercando di usare HarmonyOS e i suoi Huawei Mobile Services come chiave di volta per inserirsi negli smartphone di altri. Un piano, quest’ultimo, che sta riuscendo solo in parte: ad aver accettato sono soltanto piccole realtà come LeTV, Gionee e Meizu.

Ecco quindi che il mercato automobilistico si prospetta come uno dei piani B con più potenziale per Huawei. Quello delle auto smart elettriche è un mercato in grosso fermento in Cina, dove le vendite hanno raggiunto un picco di 450.000 unità a novembre 2021, un aumento del +121% su scala annuale. Secondo Eric Xu, presidente di Huawei, “la Cina ha bisogno di 30 milioni di auto in più ogni anno e il numero è in crescita. Anche se non ci rivolgiamo al mercato al di fuori della Cina e se possiamo guadagnare in media 1.400€ per ogni auto venduta, l’attività è già abbastanza buona per noi“. Inoltre, per Huawei realizzare sistemi automotive è decisamente più fattibile che realizzare smartphone. Questo perché all’interno delle automobili trovano spazio chip meno avanzati e non vittime del ban USA.

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Huawei deve affrontare una competizione molto accesa

Ma ovviamente Huawei non è l’unica ad aver visto nel mercato delle auto elettriche un terreno florido per i propri incassi. La concorrenza è a dir poco elevata: si contano 500 produttori in tutto il mondo, fra cui principalmente Tesla ma anche aziende cinesi moderne come Xpeng e NIO e quelle più tradizionali BYD e SAIC Motor. Per non parlare di realtà come Xiaomi e Baidu, anch’esse nate con le radici nel mercato tecnologico e via via spostatesi verso il mondo automobilistico.

Come afferma Zhang Xiang, ricercatore dell’industria automobilistica della North China University of Technology, “i punti di forza di Huawei risiedono negli smartphone e nel 5G, non ha ancora ottenuto il riconoscimento dei consumatori quando si tratta di automobili“. Lo si nota dal fatto che la prima auto con sistema Huawei, la Seres SF5, abbia venduto solo 7.080 unità in quasi 1 anno. Anche la successiva Arcfox Alpha-S ha venduto solo 2.100 unità: nel frattempo, in Cina solo a novembre Tesla ha venduto quasi 53.000 veicoli.

Si fa notare, poi, come Huawei stia collaborando con case automobilistiche piccole come BAIC Group, Chongqing (proprietaria del brand Seres) e Guangzhou Automobile Group. Le auto che nascono da queste partnership, quindi, vengono vendute perlopiù online e negli showroom Huawei, pertanto rivolte ai clienti che già conoscono Huawei. Senza contare che Chongqing è un’azienda in perdita e che rappresenta solamente l’1% del mercato auto; nonostante ciò, la nuova Aito M5 ha ricevuto 6.000 ordini in 24 ore dalla presentazione.

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Quale sarà il futuro?

Il motivo per cui Huawei lavora con realtà così piccole è il poter intervenire su larga scala sulla realizzazione di un’automobile. Al contrario, le più grosse case automobilistiche tentennano nell’affidare la realizzazione della parte smart delle proprie auto ad aziende esterne. Non è un problema della sola compagnia cinese, perché anche Google e Baidu si scontrano con la stessa problematica. Detto questo, Huawei è in prima linea nel cercare di diventare una realtà sempre più concreta, con investimenti che superano il miliardo di dollari. Allo stesso tempo, non dimentichiamoci che anche Xiaomi investirà 10 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni, e anche OPPO sta lavorando in tal senso.

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