vivo V1: ecco come il chip ISP migliora l’esperienza d’uso

vivo v1 chip immagine

Nonostante sia passato qualche tempo dalla sua presentazione, il chipset d’immagine (ISP) proprietario vivo V1 è ancora tutto da scoprire. Proprio per questo, il brand ci spiega quelli che sono gli elementi peculiari di questo chip che migliorano notevolmente l’esperienza d’uso durante gli scatti e che di cui presto potremo usufruire anche in Europa.

vivo V1: tutti i segreti per scatti di grande spessore

vivo v1 copertina 06/09

Come noto fin dalle prime notizie in merito, per arrivare a V1 vivo ha impiegato un corposo team di Ricerca e Sviluppo composto da ben 300 esperti, che hanno portato vantaggi legati all’ambito fotografia e video-making da mobile, ma cosa cambia davvero nei dispositivi vivo equipaggiati con il nuovo V1?

Nuove funzionalità per condizioni di scarsa luminosità

Esso dà il meglio di sé nelle situazioni più complesse, ad esempio quando si scattano immagini e si registrano video di notte o in situazioni di illuminazione insufficiente. Le nuove funzionalità sono state integrate proprio con l’obiettivo di elevare l’esperienza fotografica a livelli professionali: il Real-Time Extreme Night Vision permette agli utenti di visualizzare in tempo reale l’anteprima dello scatto finale e manualmente regolare l’esposizione ed evitare di scattare foto notturne troppo luminose, mentre la modalità Super Night Video, migliora la nitidezza e la luminosità dei video notturni.

La tecnologia di riduzione del rumore dell’immagine e di miglioramento della luminosità del chip di imaging V1 è in grado di monitorare la luce ambientale in tempo reale, separare i soggetti da fotografare dal rumore di fondo utilizzando algoritmi IA così da preservare ogni dettaglio e ridurre in maniera accurata il rumore delle immagini.

Velocità ed efficienza energetica: fino al 50% di consumo di batteria mentre si fanno foto o si registrano video

Il chip V1 di vivo combina tre fattori chiave che riguardano lo sviluppo dei microchip: elevata capacità di calcolo, bassa latenza e bassi consumi energetici portando le grandi capacità di un computer desktop nel mondo mobile. Ottimizzando l’architettura del chip e velocizzando i processi in lettura e scrittura, vivo ha raggiunto l’equivalente di 32 MB di memoria cache direttamente nel chip. Grazie a ciò, può elaborare operazioni complesse ad alta velocità come una CPU ed elaborare informazioni in parallelo come una GPU o un DSP (Digital Signage Processor).

Durante la gestione dei complessi algoritmi di immagine che richiedono altissime prestazioni, V1 consuma il 50% in meno di energia, comparato ad uno stesso sistema che sfrutta solamente il software. In questo modo, esso aumenta la potenza di elaborazione delle immagini riducendo il carico di lavoro sul chip stesso, influenzandone quindi i consumi, soprattutto mentre si sfrutta la Super Night Video Mode.

Queste le parole in merito da parte di Ettore Patriarca, Direttore Marketing & Retail di vivo Italia: “In vivo siamo costantemente impegnati nello sviluppo di tecnologie in grado di elevare l’esperienza fotografica mobile a livelli professionali e lo sviluppo del chip proprietario V1 plasmerà la nuova era dell’industria del mobile imaging.Con il nostro chip V1 siamo entrati nell’epoca dell’elaborazione delle immagini a livello hardware per consentire ai nostri utenti, appassionati di fotografia e non, di realizzare scatti straordinari“.

Quando vedremo il chip V1 all’opera anche in Italia? vivo pare avere le idee ben chiare sul fatto che potremmo vederlo già nel 2022, magari con l’avvento di una nuova serie X o con l’approdo della serie X70 presentata recentemente.

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