Recensione Amazfit GTR 3: è la giusta VIA di MEZZO?

Il trio di dispositivi di Amazfit lanciati pochi giorni fa vede protagonista anche il GTR 3 che, a mio dire, è la giusta via di mezzo nella nuova famiglia di smartwatch. Abbiamo già analizzato il GTS 3 e il GTR 3 PRO, e questo GTR 3 si differenzia davvero di pochissimo dal top di gamma.

Di forma circolare e con un corpo in alluminio e policarbonato, il GTR 3 è l’oggetto della recensione di oggi.

Recensione Amazfit GTR 3

Contenuto della Confezione

Il contenuto della confezione è piuttosto essenziale. Nel box di vendita di Amazfit GTR 3, infatti, troviamo:

  • Smartwatch
  • Manuale di istruzioni
  • Cavo USB con base magnetica proprietaria per la ricarica (è compatibile con tutti i Watch della serie 3 di Amazfit)

Design e Display

Amazfit GTR 3 somiglia tantissimo al modello dello scorso anno, il GTR 2 almeno esteticamente, perchè a livello funzionale rappresenta un passo indietro (forse a causa della presenza del GTR 3 PRO). Il corpo è realizzato in lega di alluminio lungo il frame mentre in policarbonato lungo la parte posteriore, che da alloggiamento ai pin magnetici per la ricarica oltre che il sensore Bio Tracker 3, presente anche su GTS 3 e GTR 3 PRO.

Il cinturino della versione in prova è in silicone (di ottima qualità, per altro, in quanto non crea fastidio su braccia con molti peli come nel mio caso, nè con la sudorazione); si tratta di cinturini standard da 22mm. Amazfit non prevede direttamente un cinturino in pelle/cuoio per questa versione (come invece fa con il GTR 3 PRO), ma poichè il sistema di aggancio è lo stesso e la misura anche, potrete eventualmente acquistare i cinturini della versione PRO.

Rispetto al GTR 2 cambiano le colorazioni delle ghiere e le varianti cromatiche, ma restano invariate invece le dimensioni dello schermo che è sempre grande 1.39″ pollici con una densità di pixel pari a 326PPI ed una luminosità massima misurata fino a 1000 nit che, come visto anche negli altri due modelli recensiti, garantisce una visibilità eccezionale anche sotto la luce diretta del sole.

Hardware

Il BioTracker 3 è uno dei progressi più grandi fatti da Amazfit in questa nuova gen di watch: l’azienda è riuscita a migliorare sensibilmente tutta la parte relativa il monitoraggio delle attività sportive che nelle generazioni precedenti avevano un po’ lasciato l’amaro in bocca.

Amazfit GTR 3, come anche il GTR 3 PRO e il GTS 3, è in grado di monitorare circa 150 tipologie di sport diversi a partire dalla corsa, fino ad arrivare al trekking, yoga e tantissimi altri. Non manca la funzionalità PAI (personal Activity Intelligence) grazie alla quale si potrà tenere sotto controllo i nostri livelli di allenamento settimanali, dandoci dei veri e propri voti alla fine della settimana.

Il grande assente sul GTR 3, oltre che l’NFC assente anche sul modello top di gamma, è lo speaker con relativo microfono per le chiamate vocali; il passo indietro più grande Amazfit lo fa su questo aspetto, per cui il GTR 3 non è un vero e proprio erede del GTR 2, il quale poteva effettuare e ricevere chiamate vocali oltre a dare la possibilità di salvare brani musicali sulla memoria interna per riprodurli direttamente dall’orologio.

Il GTR 3 è dotato, comunque, di memoria interna pari a 2.3GB ma è praticamente impossibile sfruttarla a pieno se non con le app di sistema o con le app scaricabili dallo store che, al momento, non sono tantissime. Resta possibile l’utilizzo del watch come controllo remoto della musica in riproduzione sullo smartphone.

I sensori presenti

Per ciò che concerne gli altri sensori, invece, Amazfit ha compiuto un sensibile passo in avanti con il Biotracker 3; l’analisi della frequenza cardiaca è piuttosto accurata anche durante le sessioni di allenamento, ma va detto per correttezza che in caso siate alla ricerca di una precisione estrema, dovrete sempre far affidamento ad una fascia toracica per il controllo minuzioso dei battiti. A tal proposito, i dispositivi Amazfit incluso questo GTR 3 non sono dotati di compatibilità con protocollo ANT+, quindi in sostanza non potrete abbinarci una fascia cardio.

Il GPS sull’Amazfit GTR 3 è veloce e preciso e riesce a garantire una buona precisione nel monitoraggio delle attività sportive come la corsa e la bici in esterna; il GPS supporta Galileo, BeiDou e GLONASS e tutto ciò contribuisce a renderlo il 20% più veloce rispetto il modello dello scorso anno.

Amazfit GTR 3 è dotato anche di un monitoraggio del sonno scrupoloso; le varie fasi analizzate e registrate sono le solite (sonno profondo, leggero, REM e sveglio), ma ciò che è interessante è l’analisi della qualità del sonno che, grazie all’analisi della respirazione, riesce ad individuare eventuali difficoltà respiratorie e fornire dei consigli piuttosto semplici da seguire per poter migliorare il proprio sonno. In più è presente anche il monitoraggio del sonno diurno dei cosiddetti “pisolini”, che Amazfit alla grande ed è uno dei pochi produttori a farlo, soprattutto nella fascia economica di smartwatch.

Autonomia

La batteria del GTR 3 di Amazfit è da 450 mAh ed è probabilmente uno degli aspetti più interessanti; il produttore garantisce ben 21 giorni di autonomia ma facendo una stima più realistica con uso intenso, un paio di allenamenti di test e il display always-on attivo, la conta scende a circa 10 giorni che rimane, a mio dire, un valore decisamente eccezionale.

I tempi di ricarica sono di poco inferiori ai 90 minuti, con un alimentatore da 18W.

ZeppOS: il cambio generazionale

Il cambio di passo con questa nuova generazione di smartwatch avviene grazie a ZeppOS, il sistema operativo rinnovato di Amazfit con un gran numero di funzionalità. La versione è la 1.0 e, come tale, presenta alcuni aspetti che dovranno essere affinati e migliorati nel corso del tempo.

L’app store presente, al momento, offre le sole applicazioni di sistema proposte da Amazfit. Ciò su cui Amazfit punta con ZeppOS è un consumo irrisorio di batteria oltre che rapidità nel sistema, e devo dire che ci riesce perfettamente.

L’aspetto di grande importanza per molti è quello relativo le notifiche: non si può rispondere alle notifiche e per il momento non è previsto un supporto futuro. In più non sono supportate le notifiche di tutte le app sullo smartphone, ma la gran parte sono compatibili e non c’è un ritardo di nessun tipo.

Altra chicca interessante sta nel supporto ad Alexa quando l’orologio è connesso allo smartphone: funziona bene, ma spesso potrebbe essere più veloce ed immediato usare lo smartphone.

Considerazioni e prezzo

Ho avuto modo di provare tutti e tre i watch di Amazfit di questa nuova generazione, e questo Amazfit GTR 3, probabilmente, è quello che mi ha deluso maggiormente: sia chiaro, in senso assoluto funziona bene e non ha problemi di alcun tipo, ma facendo un discorso più globale, è quello che ha meno senso di tutti.

Il suo costo è di 149€, lo stesso prezzo del GTS 3, che ha un design differente e poi praticamente le stesse identiche funzioni: al GTR 3 mancano le chiamate vocali e la riproduzione della musica, presenti invece sul GTR 2 dello scorso anno. Il senso qual è? Puntare il GTR 2 o, in alternativa, il GTR 3 PRO che, per quest’anno, è sicuramente il prescelto.

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