Xiaomi 11T: il sensore di prossimità virtuale colpisce ancora

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Il lancio di Xiaomi 11T e 11T Pro è stato preceduto da alcuni dubbi su quale sensore di prossimità sarebbe stato utilizzato sui nuovi smartphone. Anche perché nelle scorse settimane si era parlato in rete di un possibile cambio di strategia da parte di Xiaomi, viste le lamentele ricevute. Se seguite il mondo Xiaomi, e magari possedete un suo smartphone, molto probabilmente sarete a conoscenza dei tanto fastidiosi problemi legati a questo sensore. Sono anni, più precisamente dal 2016 e dal primissimo Mi MIX, che Xiaomi collabora con Elliptic Labs, compagnia norvegese incaricata della produzione di sensori virtuali.

E sono proprio questi sensori virtuali che danno tanto da discutere, visto il loro funzionamento controverso. Con l’avvento degli smartphone full screen, le aziende hanno studiato come implementare quegli elementi che prima stavano nelle cornici attorno allo schermo. Basti pensare all’evoluzione che ha vissuto la selfie camera: sul primo Mi MIX era sul bordo inferiore e bisogna ruotare lo smartphone, su Mi MIX 3 era nascosta nel meccanismo a slider ed infine su Xiaomi MIX 4 è nascosta sotto allo schermo.

Anche la serie Xiaomi 11T è dotata di sensore di prossimità virtuale

Gli altri tre elementi che prima trovavamo nelle cornici sono capsula auricolare, LED di notifica e sensore di prossimità. La prima è stata semplicemente spostata più in alto, mentre il LED di notifica è praticamente scomparso in favore dell’Always-On Display. Ma il sensore di prossimità è un elemento più delicato, come dimostrano i problemi in cui è incorsa Xiaomi. C’è un articolo dedicato in cui spiego per filo e per segno come mai su Xiaomi funziona male il sensore di prossimità, perciò non starò a dilungarmi.

E proprio perché erano comparse indiscrezioni in merito ad un possibile abbandono dei sensori Elliptic Labs, c’era chi riponeva speranza in Xiaomi 11T e 11T Pro. Ma preparatevi a rimanere delusi, perché anche i due nuovi smartphone della compagnia utilizzano il famigerato sensore di prossimità virtuale. Lo conferma la stessa Elliptic Labs: ad essere implementato è lo stesso sensore AI INNER BEAUTY che possiamo trovare su modelli come Xiaomi Mi 11, Redmi Note 10, POCO F3 e molti altri.

Il funzionamento avviene tramite software, anziché solamente hardware come accadeva in passato. In questo modo, il produttore può avere “funzionalità avanzate, riducendo i costi ed eliminando il rischio di approvvigionamento“, come dichiara Elliptic Labs. Sul nostro portale trovate già la recensione di Xiaomi 11T Pro, uno smartphone che fortunatamente non ha dato problemi in tal senso. Non resta che augurarci che le due società abbiano collaborato per affinare questa tipologia di sensori.

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