Huawei vuole prodursi i chip da sola, in barba a TSMC e al ban

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Di tutte le compagnie della casa madre Huawei, probabilmente HiSilicon è quella che più è stata colpita dal ban USA. Il blocco imposto dal governo Trump ha fatto sì che l’azienda e tutte le sue associate non potessero più commerciare con aziende americane e non. Il limite riguarda anche quelle aziende fuori dagli USA ma che comunque utilizzano tecnologie di stampo americano. Una di queste è proprio TSMC, compagnia di importanza cruciale nella filiera globale della produzione degli smartphone, in quanto fornisce i chipset a tantissime aziende. Apple, Qualcomm, MediaTek, Intel, AMD e NVIDIA, per dire quelli più grandi. Ed HiSilicon era uno dei partner principali: negli scorsi anni era al secondo posto fra i clienti di TSMC, questo per farvi capire l’entità del danno che il ban ha comportato per Huawei.

Aggiornamento 07/07: spuntano nuovi report sulla collaborazione fra HiSilicon ed un chipmaker cinese. Trovate tutti i dettagli a fine articolo.

Niente TSMC per il ban USA? Huawei vuole costruire fabbriche per HiSilicon

Nonostante sia una compagnia con base in quel di Taiwan, TSMC non può più fabbricare i chipset ingegnerizzati da HiSilicon, la divisione Huawei che era incaricata di creare i SoC Kirin per i limiti di cui sopra. Come era prevedibile, HiSilicon ha perso molti dipendenti, scappati alle aziende rivali per paura di perdere il lavoro. In altri contesti, ciò avrebbe potuto significare la chiusura della società, ma Huawei ha preferito continuare ad investirci, assumendo specialisti di settore per risollevare la situazione. Una volontà che ci viene confermata da un nuovo report, secondo cui Huawei starebbe pianificando di diventare più autosufficiente.

tsmc chipset

Le conseguenze del ban USA le abbiamo viste anche lato software. Huawei ha ideato un HarmonyOS che cerca di compensare l’assenza di servizi Google e Play Store con Huawei Mobile Services ed AppGallery. Lato hardware le cose si fanno ben più difficoltose, perché il mondo della produzione di chipset è uno dei più complessi al mondo. Ma secondo il report di DigiTimes, Huawei sta pianificando la costruzione della prima fabbrica HiSilicon. Dovrebbe essere situata nella città di Wuhan, la costruzione è prevista nel corso del 2022 e l’obiettivo è quello di produrre non solo chip ma anche microcircuiti e componenti che la rendano quanto più indipendente possibile. Un investimento importante, pari a circa 246 milioni di dollari, per una fabbrica sempre più necessaria per la produzione di smartphone ma anche tutti i vari dispositivi IoT.

Huawei fa sul serio: parte il reclutamento per i propri chipset | Aggiornamento 30/06

Dopo le indiscrezioni ed il report precedente, pare che Huawei abbia iniziato ad accelerare per portare a termine il suo progetto di sviluppo e produzione di chipset HiSilicon proprietari nelle varie fabbriche sparse sul territorio cinese. Infatti, il brand ha pubblicato un annuncio ufficiale di reclutamento per giovani talenti appena usciti dalle università in Cina tra il 1° gennaio 2022 ed il 31 dicembre 2022, mentre per gli studenti stranieri vale la laurea ottenuta entro questo 2021.

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Il reclutamento si dividerà in sei categorie: chip, hardware, ricerca, software, test e sistema. Le sedi di lavoro saranno dislocate tra Pechino, Shanghai, Shenzhen, Dongguan, Wuhan, Xi’An, Chengdu, Hangzhou, Nanchino e Suzhou. Insomma, un progetto interamente cinese per produrre qualcosa di realmente cinese, che a livello top gamma manca ancora visto che SMIC è indietro rispetto ai piani ideati da Huawei (ed ha problemi di restrizioni).

HiSilicon in collaborazione con un chipmaker | Aggiornamento 07/07

Continuano i lavori dietro le quinte di Huawei per cercare la rinascita di HiSilicon. Ad alimentare questa speranza c’è un report di Nikkei Asia, secondo cui la divisione chip di Huawei avrebbe stretto un accordo di collaborazione con Shenzhen JT Automation Equipment. È una grossa aziende cinese che fornisce apparecchiature per la produzione di elettronica, con una partnership quinquennale che mira a rafforzare la catena di approvvigionamento hardware. Fra i principali clienti di questo fornitore ci sono le cinesi Gree, Haier e a breve anche Huawei. Sarà difficile comunque fare a meno di un’entità come TSMC, fonte primaria nel mondo per la realizzazione dei tanto agognati chipset.

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