HarmonyOS Memory Turbo: ecco come funziona la RAM virtuale di Huawei

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Con la transizione da EMUI ad HarmonyOS, gli smartphone Huawei potranno beneficiare della tecnologia Memory Turbo. Una feature che avevamo visto introdotta per la prima volta con la famiglia Mate 40 e pensata per ottimizzare e migliorare le prestazioni. Il concetto è quello della RAM virtuale, abbracciato anche da altre case produttrici come Xiaomi, OPPO, OnePlus e vivo. Anziché aumentare sempre di più i tagli di memoria e impattare sul costo finale del prodotto, le aziende hanno studiato un modo per virtualizzare questo potenziale upgrade. In questo modo, gli smartphone Huawei potranno beneficiare di 2 GB di RAM in più grazie all’attuazione di questa tecnologia.

L’aggiornamento ad HarmonyOS porta con sé la tecnologia Memory Turbo su Huawei

Prendendo ad esempio proprio il succitato Huawei Mate 40, grazie alla funzionalità Memory Turbo si è presentato come il primo smartphone al mondo ad avere 14 GB di RAM. Normalmente ne avrebbe 12, ma tale modalità fa sì che se ne aggiungano due in maniera virtuale. In questo modo, lo smartphone ha più spazio per allocare app e processi in background, evitando il più possibile il fastidioso ricaricamento dei processi inattivi. Nel momento in cui il sistema verifica che la RAM fisica non basta, invia una richiesta al sistema, il quale prende una parte della memoria ROM (quella dove conserviamo dati e installiamo app) e la utilizza temporaneamente come RAM. Si avvia così il cosiddetto meccanismo swap-in/swap-out, con cui RAM e ROM si scambiano dati reciprocamente. Quando si partire un’app, per esempio, i dati necessari per l’avvio vanno in RAM, mentre quelli secondari vanno nella ROM: via via che questi ultimi servono, la RAM si svuota dai dati superflui e prende dalla ROM quelli necessari.

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La tecnologia Memory Boost non serve soltanto per avere più spazio di manovra, secondo quanto afferma Huawei. In ballo ci sono anche altre feature, denominate Dynamic Group Compression e Super Memory Flash Fusion. Queste permettono di aumentare la memoria cache per le app fino al 16,6% e migliorare le prestazioni fino al 50%. Anche perché l’obiettivo di HarmonyOS è quello di essere un sistema molto ottimizzato, con un occhio ai dispositivi più modesti che negli anni potrebbero calare nelle prestazioni.

Non è dato sapere quando HarmonyOS introdurrà Memory Boost e su quali dispositivi. Ma è interessante scoprire che la tecnologia non sarà limitata soltanto agli smartphone, ma potrà essere sfruttata anche su tablet e PC.

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