POCO afferma: “Android Stock e fascia premium non ci interessano”

poco xiaomi logo

A breve POCO farà esordire M3 Pro, smartphone molto importante per il proseguo della società nata da Xiaomi. Con il suo debutto sugli scaffali, sarà il primo telefono POCO dotato di 5G e a buon prezzo, anche perché sarà un rebrand di Redmi Note 10 5G. Il prezzo dovrebbe oscillare attorno ai 200€, costo reso possibile dall’utilizzo dell’economico Dimensity 700 di MediaTek. Ma a parte questo, quali sono le intenzioni della compagnia per il suo prossimo futuro? Ad averne parlato ai microfoni (digitali) di Android Central sono Kevin Xiaobo Qiu e Angus Ng, rispettivamente capo di POCO Global e direttore della divisione marketing.

POCO parla del suo futuro, con un occhio a rimanere competitiva nel prezzo

Sin dalla sua nascita con POCO F1, è stato chiaro che Xiaomi ha creato questo sub-brand per stupire nella fascia dei cosiddetti “flagship killer”. Un trend che è stato portato avanti prima con F2 Pro e poi con l’ultimo F3. Ma ci sarà mai un vero e proprio top di gamma con tutti i crismi targato POCO? La risposta è negativa, almeno per il momento. Angus Ng fa sapere che una super ammiraglia non è in programma: per quanto l’azienda c’abbia pensato, il problema rimane sempre il prezzo. Scontrarsi con competitor quali Xiaomi Mi 11 e Samsung Galaxy S21 significa dover adeguarsi con i costi. Ma è innegabile che sarebbe uno scontro impari, anche perché POCO non può vantare l’expertise di brand più grandi ed in giro da molto più tempo.

Angus Ng ha così affermato: “Siamo a un punto in cui c’è una differenza trascurabile tra i vari chipset di punta. MediaTek Dimensity 1100, 1200, Snapdragon 865 e 870 sono più o meno allo stesso livello. Abbiamo grande fiducia nello Snapdragon 870 e abbiamo ritenuto che le prestazioni fossero quello che volevamo. Ciò che le super ammiraglie fanno bene è innovare, introducono nuove funzionalità che ancora non esistono. Siamo a un punto in cui stiamo scegliendo tra le innovazioni esistenti. Non faremo qualcosa per primi, ma sceglieremo le funzionalità più adatte per i nostri consumatori“. Qiu prosegue: “Cerchiamo sempre l’equilibrio quando consideriamo le ultime tecnologie e il modo in cui influenzano i prezzi. Avremmo potuto aumentare il prezzo di 200$ e offrire l’ultimo processore di punta, ma la nostra filosofia è trovare il giusto equilibrio“.

E gli smartphone da gaming? POCO non è interessata nemmeno a questa categoria. “Abbiamo esplorato la possibilità di lanciare un telefono con pulsanti pop-up, ma crediamo che i telefoni da gioco siano ancora un lusso. Quando abbiamo creato F3 e X3 Pro, avevamo elementi di un gaming phone in termini di prestazioni, ma non volevamo esagerare sul fronte del design“.

poco f3 5g

Un altro quesito interessante riguarda il mondo di Android One. POCO ha dimostrato di avere ancora ampi margini di miglioramento quando si parla di software. Tempo addietro ci si è interrogati su se e quando una nuova versione del POCO Launcher sarebbe mai esistita, viste le prove comparse in rete. In occasione dell’intervista, l’azienda ha specificato che sta lavorando per creare una sua nuova versione del software, chiamata POCO UI. Ma ha voluto anche specificare che non sono previsti modelli Android One, un progetto che pare essersi ormai arenato. La stessa Xiaomi ha affermato lo stesso, dopo vari modelli che le hanno portato più beghe che vantaggi.

E se vi steste chiedendo se POCO si lancerà nel mondo dei wearable, ancora non è il momento. L’azienda sta monitorando il mercato AIoT, ma al momento vuole focalizzarsi solo sugli smartphone.

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