Un pezzo di Xiaomi Mi 4 e OnePlus One è volato su Marte

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In questi giorni sta facendo parlare di sé Ingenuity, il mini-elicottero con cui la NASA ha compiuto con successo il suo primo esperimento di volo sulla superficie di Marte. Il traguardo si è consumato nell’arco di pochi secondi, ma è bastato per compiere il primo volo a motore su un pianeta che non fosse la Terra. E come potrete immaginare, un traguardo del genere è stato possibile solamente grazie ad un impianto tecnico all’altezza dell’incarico di alto profilo. E in mezzo alle aziende coinvolte troviamo anche una delle manifatture dietro al successo di smartphone come Xiaomi Mi 4 e OnePlus One.

Lo Snapdragon 801 torna a far parlare di sé, ma questa volta su Marte

Potreste già averlo intuito: sto parlando di Qualcomm, chipmaker che dimostra mire sempre più ambiziose e che esulando dal mondo degli smartphone. Ma resta singolare il fatto che Singularity sia in un certo qual senso accostabile ai due smartphone di casa Xiaomi e OnePlus. Quello che queste tre macchine hanno in comune è il cuore pulsante del comparto hardware, ovvero lo Snapdragon 801.

Nonostante ad un elicottero, specialmente così speciale, si possa accostare mentalmente un reparto tecnico di grandi dimensioni, così non è nel caso di Singularity. In casi come questo, è estremamente importante ottimizzare gli spazi e lo dimostra la piattaforma hardware firmata Qualcomm, il cui ingombro è paragonabile a quello di una carta di credito. Ricordiamo che il SoC è realizzato con processo produttivo a 28 nm ed include una CPU quad-core Krait 400 fino a 2,45 GHz. Questo è stato il chipset top di gamma per l’annata 2013/2014, utilizzato a bordo di top di gamma quali Xiaomi Mi Note, OPPO Find 7, ZUK Z1, nubia Z7, Sony Xperia Z3, Samsung Galaxy S5, LG G3, Moto X 2014 ed HTC One.

Tutto ciò è stato reso possibile anche e soprattutto grazie al rover Perseverance, il più avanzato mai inviato su Marte, al cui interno trova spazio sempre componenti Qualcomm. In questo caso, la piattaforma principale è una CPU PowerPC di 20 anni fa, non la più performante al mondo ma in grado di resistere all’alto livello radioattivo del pianeta rosso. Il design è rimasto sostanzialmente immutato rispetto a quello utilizzato per Curiosity, che dal 2012 è ancora presente sul pianeta.

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