Huawei guarda oltre il silicio, i chipset saranno al grafene?

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In un momento storico in cui il materiale fondante il “cuore” della tecnologia di consumo sta scarseggiando, bisogna guardare a nuovi materiali per il futuro. E Huawei sembra aver trovato la soluzione in un brevetto in cui i chipset potrebbero essere realizzati con transistor a effetto di campo con il grafene a fare da semi-conduttore.

Huawei: ecco come funzionano i chipset al grafene del brevetto

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Stando al documento di brevetto, si parla di transistor a effetto di campo (che molti conoscono con la sigla FET) che al posto del silicio, utilizzano il grafene come semi-conduttore. Questo permetterà di ottenere anche una resistenza di uscita del dispositivo con una migliore radiofrequenza. Esso dovrebbe essere realizzato da tre elettrodi, rispettivamente: un elettrodo di gate primario e secondario che funge da controller, uno strato dielettrico di gate ed uno strato sorgente o canale ad elettrodi di drenaggio.

Huawei, in questa documentazione, ha portato una tecnologia che vuole portare nella fabbricazione di dispositivi elettronici, quindi nel caso fosse messo in pratica, non è affatto escluso che i prossimi chipset per smartphone, tablet o comunque elettronica di consumo si avvarranno proprio di transistor fatti con il nuovo materiale, che quindi porterebbe la delicata situazione di mancanza di materiali ad una soluzione ma soprattutto ad uno step successivo viste le potenzialità del grafene, che permette una maggiore dissipazione e quindi prestazioni più alte.

Ovviamente, questo tipo di brevetto potrebbe interessare e non poco i colossi della produzione di semi-conduttori come TSMC, Samsung, SMIC e tante altre, che quindi dovranno rifarsi ancora una volta alla tecnologia sviluppata dal sempre più evoluto sistema di ricerca e sviluppo di Huawei.

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