Recensione Minix Neo P1 e P2: i caricabatterie al nitrato di gallio sono un passo VERSO IL FUTURO

Ormai il trend è questo. Vuoi per risparmiare soldi, vuoi perché improvvisamente i più grandi brand del mondo della telefonia sono stati colti (tutti assieme, tra l’altro) da un forte spirito ecologista, da questo particolare periodo storico in poi, saranno sempre meno gli smartphone che saranno venduti assieme ad un caricabatterie. L’abbiamo visto con l’iPhone 12, l’abbiamo visto con i nuovi Samsung Galaxy S21, e lo vedremo in futuro con molti prodotti.

Ma d’altronde è vero, in casa potrebbe capitare di avere qualche caricabatterie in più, e ormai quasi tutti hanno la possibilità di poter ricaricare il proprio smartphone collegandolo ad un computer. Ma quelli di Minix hanno pensato ad una soluzione ancora migliore, e del tutto opposta al concetto di sfruttare un vecchio caricabatterie o un computer per poter ricaricare il proprio smartphone: Minix Neo P1 e Minix Neo P2 sono dei caricabatterie pensati “per domare tutti i dispositivi”, con i quali sarà possibile ricaricare (a 66w e addirittura a 100w) praticamente qualsiasi dispositivo elettronico, PC e Mac inclusi. Il tutto con un unico prodotto. E sì, anche questa è ecologia.

Minix Neo P1: USB-A e USB-C a 66w

Partiamo dal più piccolo, il Minix Neo P1. Il caricabatterie universale da 66w ha un aspetto molto simile al vecchio caricatore per iPad, ma è in grado di erogare 3 volte la sua potenza. Molto leggero e grande 5,08 x 5,08 x 3,5 cm e pesante 113 grammi, è uno di quei caricabatterie che seppure si possano portare facilmente in borsa, non è particolarmente tascabile. 

Con il Neo P1, Minix ha abbandonato il silicio a favore del nitruro di gallio nei semiconduttori integrati nel caricabatterie. perché il GaN ha un’efficienza maggiore e, da qui la possibilità di erogare 66w pur mantenendo dimensioni piuttosto compatte.

La parte esterna del Minix Neo P1 è realizzata in policarbonato in nero opaco e nella zona anteriore sono presenti due porte USB-C, ognuna delle quali è in grado di erogare 66w, che supportano lo standard Power Delivery 3.0 per garantire ricariche pi rapide.

È anche presente una porta USB-A di tipo tradizionale, che è compatibile con lo standard Quick Charge 3.0: ma attenzione, è bene ricordare che, in quanto brevetto di Qualcomm, non si potrà usufruire della sua velocità qualora si dovesse ricaricare un dispositivo Apple.

Un’altro importante fattore da ricordare è che questo caricabatterie è in grado di erogare 66w in totale, il che vuol dire che, qualora si dovessero collegare più dispositivi, la potenza sarà divisa tra i device in ricarica: in soldoni, se si ricaricasseri due smartphone ed uno Smartwatch il problema non si ponrrebbe, ma se si dovesse connettere un MacBook Pro (o un qualsiasi altro notebook Windows) assieme ad un altro dispositivo, allora si avrebbero dei sostanziosi cali prestazioni, evidenti soprattutto nella ricarica del notebook.

In quanto a prestazioni nulla da dire. Nei miei test ho provato a ricaricare un iPhone 12 Pro Max partendo dallo 0% e collegandolo ad una delle porte USB-C, ottenendo una ricarica del 50% in circa mezz’ora e dell’83% dopo un ora. Lo stesso test, poi, l’ho eseguito con un iPad Pro da 11 pollici (2020): in poco più di mezzora, la batteria del tablet è salita al 28%.

Buona anche la gestione termica nel corso del processo di ricarica. Nel corso della ricarica di un singolo dispositivo, il Minix Neo P1 non ha mai sofferto di calore eccessivo, ed anche con più dispositivi collegati il risultato è il medesimo: in questo caso la temperatura aumenta leggermente, ma non supera mai i 40°. Non male.

Minix Neo P2: USB-A e USB-C a 100w

Decisamente più grande, ma anche sensibilmente più potente, anche il Minix Neo P2 è un caricabatterie nel quale è stato utilizzato il nitruro di gallio al posto del silicio. Ed è proprio per questo che, a fronte di dimensioni pari a 8,5 x 6 x 2,8 cm ed un peso di 208 grammi, questo caricabatterie è in grado di erogare una potenza totale di ben 100w. Ed è un ottimo risultato, considerando che il caricabatterie di un MacBook Pro è decisamente più grande e pesante, ed è in grado di erogare circa 20w in meno.

In tutta sostanza, sia parte delle componenti interne che la superficie esterna, sono molto simili a quelle che abbiamo visto nel modello da 66w. Esteriormente il caricabatterie è protetto da uno strato in policarbonato nero opaco, ma ha qualche porta in più rispetto al fratello minore: nel Minix Neo P2 sono presenti due porte USB-A compatibili con la tecnologia Qualcomm QuickCharge 3.0, e due porte USB-C che supportano lo standard Power Delivery 3.0.

Quindi sì, il Minix Neo P2 è un caricabatterie pensato principalmente per ricaricare i notebook, con il quale però è possibile caricare anche tantissimi altri dispositivi, con una velocità mai vista prima se paragonata alle dimensioni del prodotto.

Cambiano però i sistemi di ricarica, a seconda delle porte che si utilizzano. Nella parte inferiore del caricabatterie universale è presente una lista con la quale si potrà avere un’idea più chiara delle prestazioni che si potrebbero avere utilizzando ognuna delle porte disponibili. In soldoni, le differenze più importanti si anno tra le porte di tipo USB-A e quelle di tipo USB-C:

  • USB Type-C = Alimentazione 3.0 / 5-15 V / 3 A (15-45 W) / 20 V / 5 A (100 W).
  • USB tipo A = ricarica rapida 3.0 / 5V / 3A (15W) / 9V / 2A (18W) / 12V / 1.5A (18W).

Ma sia chiaro, è una differenza che, in fin dei conti, deve interessare poco l’utente: il Minix Neo P2 è dotato di un sistema di controllo chiamato Dynamic Smart Detection, con il quale viene garantita la massima carica possibile per ogni dispositivo che viene collegato al caricabatterie, evitando eventuali danneggiamenti della batteria e preservandone la longevità. E questo è un particolare da non sottovalutare.

Collegando uno smartphone compatibile con Quick Charge 3.0 ad una delle porte USB-A del Minix Neo P2, nei nostri test il caricabatterie è stato in grado di rilevare la tipologia di dispositivo senza alcun problema, erogando una carica di picco di 18w e ricaricandolo in poco meno di 20 minuti. Ottimo anche il funzionamento del Power Delivery 3.0, che è in grado di fornire una potenza di ricarica massima di 100w: in soldoni, con il Minix Neo P2 è possibile ricaricare al massimo delle prestazioni un MacBook Pro da 15” ed un iPhone 12 Pro Max. E tutto fila liscio come l’olio.

Nel corso della ricarica però, si potrebbero avere prestazioni altalenanti per quanto riguarda la gestione delle temperature. E quello della temperatura, è un fattore che dipende sostanzialmente dalla tipologia di ricarica che viene utilizzata: qualora si dovesse ricaricare uno smartphone, ad esempio, le temperature non supererebbero mai i 20°, cosa ben diversa qualora si dovessero ricaricare più dispositivi contemporaneamente perché, chiedendo al caricabatterie di erogare tutti i suoi 100w, si potrebbero raggiungere temperature prossime ai 43°.

Nel corso della ricarica però, si potrebbero avere prestazioni altalenanti per quanto riguarda la gestione delle temperature. E quello della temperatura, è un fattore che dipende sostanzialmente dalla tipologia di ricarica che viene utilizzata: qualora si dovesse ricaricare uno smartphone, ad esempio, le temperature non supererebbero mai i 20°, cosa ben diversa qualora si dovessero ricaricare più dispositivi contemporaneamente perché, chiedendo al caricabatterie di erogare tutti i suoi 100w, si potrebbero raggiungere temperature prossime ai 43°.

Ad ogni modo, nulla di preoccupante. La struttura in plastica è stata progettata per dissipare il calore e svolge bene il suo lavoro: si sentirà solo un leggero caldo sulla superficie che, una volta scollegato il caricabatterie, andrà via immediatamente.

Prezzo e conclusioni – Minix Neo P1 e Neo P2

Il prezzo del Minix Neo P1 è di 59,99 euro su Amazon, mentre il prezzo del Minix Neo P2 è di 64,01 euro. E sì, si tratta di cifre piuttosto alte ma, paragonandole con altri prodotti con la stessa potenza erogata, hanno molto più senso. Una volta provato un caricabatterie al nitruro di gallio, si inizierà ad avere la sensazione di utilizzare un accessorio dell’età della pietra qualora si dovesse tornare ad usufruire di quelli realizzati con il silicio. 

E che si tratti del modello da 66w o della versione più potente da 100w, grazie alla tecnologia GaN non solo l’efficienza energetica è assicurata, ma viene migliorata sensibilmente la gestione delle temperature e vengono ridotte all’osso le dimensioni ed il peso. Ottimo lavoro, cara Minix.

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