C’è un benchmark in cui Xiaomi Mi 11 non batte Huawei Mate 40 Pro

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Forte del suo basarsi sul nuovo Snapdragon 888 di casa Qualcomm, lo Xiaomi Mi 11 sta conquistando le vette dei benchmark, ma Huawei Mate 40 Pro non vuole saperne di mollare la presa. Nonostante il top di gamma Huawei sia stato lanciato sul mercato mesi addietro, gli sforzi fatti da HiSilicon hanno permesso al Kirin 9000 di essere uno dei SoC migliori al mondo. Il flagship Xiaomi si è prontamente posizionato in prima posizione nelle classifiche Antutu e GeekBench, ma allo stesso tempo ci sono degli aspetti prestazionali nei quali Mate 40 la fa ancora da padrone.

Le prestazioni di Huawei Mate 40 Pro possono competere con quelle di Xiaomi Mi 11

Già in precedenza abbiamo potuto constatare come Huawei Mate 40 Pro riesca a fare meglio di Xiaomi Mi 11 sotto il profilo della GPU. Qualcomm ha adottato la propria Adreno 660 ad 840 MHz, mentre HiSilicon una scheda grafica ARM Mali-G78 MP24 a 759 MHz. Ma i MHz in più non sono bastati a Mi 11 a primeggiare nelle performance grafiche. Inoltre, più recentemente un utente ha ben pensato di testare le memorie UFS contenute nei due smartphone rivali. E il risultato vede proprio Huawei Mate 40 Pro in vantaggio rispetto allo Xiaomi Mi 11, e non di poco.

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Mettendo a confronto i parametri analizzati e stilati dalla piattaforma Androbench, si evincono questi risultati:

  • Xiaomi Mi 11
    • Lettura sequenziale: 1505 MB/s
    • Scrittura sequenziale: 751 MB/s
    • Lettura casuale: 270 MB/s
    • Scrittura casuale: 297 MB/s
  • Huawei Mate 40 Pro
    • Lettura sequenziale: 2012 MB/s
    • Scrittura sequenziale: 1190 MB/s
    • Lettura casuale: 330 MB/s
    • Scrittura casuale: 504 MB/s

Come potete notare, le memorie integrate nel Kirin 9000 riescono a spingersi oltre la soglia dei 2000 MB/s, un record per quanto riguarda l’ambito degli smartphone. Probabilmente ha giovato il fatto che sia un chipset proprietario e quindi cucito su misura per funzionare sui propri smartphone. Lo Snapdragon 888 è un SoC “per tutti”, pertanto i vari produttori non hanno lo stesso grado di ottimizzazione che possono avere aziende come Apple e Huawei.

Chiaramente non si tratta di una differenza abissale e che, nell’utilizzo quotidiano più blando, potrebbe essere poco avvertita. Ma è comunque un traguardo notevole per un’azienda come Huawei ed HiSilicon, messe duramente alla prova dal ban USA.

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