Gionee condannata: trojan in più di 20 milioni di telefoni

Quando si parla di Gionee si ha a che fare con una delle aziende cinesi più controverse di sempre. La società salì alla cronaca qualche anno fa, quando il suo stesso presidente finì per farla andare in bancarotta a causa del vizietto del gioco d’azzardo. Successivamente perse un suo importante pezzo dirigenziale, con l’ex presidente che è finito a capo di Redmi. A distanza di circa un anno, Gionee decise di tornare alla ribalta lanciando nuovi modelli ed anche smartwatch, cuffie, powerbank e quant’altro. Passano gli anni e adesso Gionee torna a far parlare male di sé, con una pesante accusa che l’ha nuovamente portata in tribunale.

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Gionee portata in tribunale per l’accusa di aver inserito un trojan nei propri telefoni

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L’accusa rivolta nei confronti di Gionee riguarda l’inserimento di trojan all’interno di più di 20 milioni di smartphone. L’accusa fa riferimento ai modelli venduti nel periodo che va da dicembre 2018 ad ottobre 2019. Il caso è stato portato in tribunale, dove è stato rilevato che una sussidiaria (di cui Gionee detiene l’85% delle quote) avrebbe lavorato con un’altra azienda per impiantare questi trojan nell’app Story Lock Screen presente sui telefoni Gionee.

Un’app che veniva sfruttata per l’inserimento di annunci pubblicitari illeciti ed altre manovre illegittime del genere. Una manovra che avrebbe permesso alle compagnie in causa di guadagnare qualcosa come 3,5 milioni di euro. Dalla causa in tribunale si è passati ad una vera e propria condanna inferta ad alcune delle persone coinvolte, condannate alla reclusione da 3 mesi a 6 anni e ad una multa di circa 25.000 euro.

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