TSMC: senza Huawei, la produzione a 5 nm non è sfruttata appieno

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Sono passati ormai due mesi dal termine ultimo per la fornitura che il chipmaker taiwanese TSMC dava a Huawei, soprattutto gli ultimi chipset a 5 nm per i Mate 40. Dopo quella data, il produttore si è ritrovato praticamente con un solo cliente da dover rifornire, Apple, che ha materializzato la possibilità di ritrovarsi nei prossimi mesi e anni un po’ indietro rispetto ai competitor per la prima volta.

TSMC: la fornitura di chipset a 5 nm per Apple non bastano ad evitare perdite, ma si punta ad una produzione del 90%

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Secondo le ultime stime, la produzione di chipset a 5 nm di TSMC non è partita nel migliore dei modi, sia a causa dello stop Huawei, sia a causa del fatto che, a parte la fornitura ad Apple ed una piccola parte per AMD, non ci sono altri produttori di tecnologia desiderosi di utilizzare questo tipo di architettura.

Infatti, l’obiettivo del chipmaker per il 2020 è diventato quello di utilizzare il processo produttivo a 5 nm quanto meno per un fattore compreso tra l’85 ed il 90%. Non è escluso, ovviamente, di un possibile ritorno di Huawei dopo lo sviluppo della situazione americana, ma anche di nuovi player, sebbene ad oggi non vi sono notizie. Questo porterebbe TSMC ad essere di nuovo leader di settore, ma c’è il rischio che possa essere in ritardo.

Questo perché le stime indicano che tra il 2021 ed il 2022 i chipset a 5 e addirittura 4 nm di competitor come MediaTek, NVidia e Qualcomm saranno nella fase di produzione di massa, quindi quello che fino ad oggi era il top di mercato, potrebbe ritrovarsi ad inseguire come mai prima d’ora.

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