Mate 40 eccelle nella gestione della gamma colore, il perché ce lo spiega Huawei

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All in sul top di gamma, questo è ormai l’intento di Huawei. Nell’atteso che si sblocchi qualche altra situazione favorevole, il brand cinese continua a parlare apertamente di quanto determinate feature del Mate 40 (o meglio, della gamma flagship) siano di livello altissimo, come per la gestione della gamma colore, di cui Huawei ne spiega le peculiarità.

Huawei Mate 40: ecco tutti i segreti della gestione della gamma colore

A spiegare come la serie Huawei Mate 40 gestisce la gamma colore ci pensa il Presidente dei prodotti per la telefonia mobile del brand, Bruce Lee, che spiega (a dire il vero in modo molto altisonante) come il nuovo flagship della compagnia cinese sia il numero uno tra gli smartphone Android proprio per la gestione completa dei colori del dispositivo.

Infatti, come racconta Lee, il Mate 40 Pro, che abbiamo recensito, supporta due diverse modalità di colore, una standard ed una vivida, dalle impostazioni di sistema. Se prendiamo quella standard però è già di per sé molto avanzata rispetto al passato, dato che ha un sistema di visualizzazione che esegue la gestione completa del colore, quindi non supportando più solo la gamma sRGB.

Questo perché, secondo i rapporti, il sistema identifica automaticamente il formato standard utilizzato dalla fonte di visualizzazione o dall’applicazione. Che sia essa sRGB, P3 o HDR (gamma di colori Rec.2020), il dispositivo utilizza la mappatura della gamma e altri algoritmi al fine di adattarsi alla gamma dello schermo.

Infine, oltre alla gamma colore viene elogiato anche il pannello stesso della serie Huawei Mate 40, pensato per garantire la riduzione delle sorgenti di luce blu. Questo perché ha una soglia di dimmerazione CC e PWM a 90 nit e fornisce un’ottima interruzione anti-sfarfallio dello schermo.

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