Recensione Xiaomi Mi TV Stick vs. Fire TV Stick: le differenze e quale comprare

Se si mettessero l’una accanto all’altra, eliminando il logo che le contraddistingue, difficilmente si noterebbero differenze tra la Amazon Fire TV Stick e la Xiaomi Mi TV Stick, la nuova chiavetta TV HDMI dell’azienda cinese che, già dal nome, si capisce sia la diretta concorrente del dispositivo per TV di Amazon. In realtà però, i due dispositivi sono molto diversi, non tanto per quanto riguarda l’hardware, ma per quanto riguarda il software: la Mi TV Stick è animata da Android TV, l’os proprietario di Google che non solo integra tutte le funzioni di Cromecast, ma mette a disposizione degli utenti anche il Play Store, con il quale scaricare centinaia di applicazioni e giochi.

E bene, prendendo in considerazione la versione FullHD della TV Stick di Amazon (che, a differenza di quella di Xiaomi è disponibile anche in versione 4K), è più che lecito avere un dubbio su quale scegliere, soprattutto perché entrambi i modelli sono venduti ad un prezzo decisamente accessibile a tutti: la Amazon Fire TV Stick costa 39,99 euro (ma spesso in offerta si trova addirittura a 25 euro), mentre è possibile trovare la Xiaomi Mi TV Stick su Amazon a 49,99 euro.

Ma prima di andare diretti al vero e proprio confronto tra i due dispositivi, voglio togliermi un sassolino dalla scarpa che da tempo mi infastidisce: nulla mi leva dalla testa che entrambi i dispositivi siano venduti ad un prezzo troppo alto, soprattutto considerando l’hardware che li anima che, ancora di più con Android TV, potrebbe risultare a dir poco lento. Ma andiamo con ordine.

Quale comprare tra Xiaomi MI TV Stick ed Amazon Fire TV Stick

Contenuto delle confezioni

In termini di accessori e contenuto delle confezioni, non ci sono differenze sostanziali tra i due dispositivi. Sia la Mi TV Stick che la Amazon Fire TV Stick vengono vendute in box dalle dimensioni compatte, nei quali – oltre alla pennetta TV HDMI – sono presenti un telecomando ed un cavo microUSB con il quale si potrà alimentare i dispositivi: entrambi, tra l’altro, possono essere connessi ed alimentati direttamente da una delle porte USB presenti nel televisore, qualora la propria TV ne sia dotata.

Nella confezione della Fire TV Stick però, è inclusa anche una sorta di “prolunga” HDMI, che permetterà di semplificare la connessione della pennetta HDMI alla propria TV, nel caso in cui non ci fosse sufficiente spazio disponibile. E sotto questo punto di vista il primo voto va decisamente al dispositivo di Amazon: è una soluzione tanto semplice quanto comoda, che ad alcuni utenti potrebbe risolvere molti problemi.

Design e materiali

A prescindere dal logo e da zona in finitura lucida, la Xiaomi Mi TV Stick è molto simile alla Amazon Fire TV Stick per quanto riguarda il design e i materiali. D’altronde sono entrambe “TV stick”, il che rende obbligatorie certe scelte di design. La realtà dei fatti però, è che anche come dimensioni i due dispositivi si assomigliano moltissimo: la Xiaomi Mi TV Stick ha una scocca rettangolare di 9,50 x 3,50 x 2,00 cm, mentre la Amazon Fire TV Stick è grande 8,6 x 3 x 1,2 cm.

Telecomando

Dalla forma molto simile, ma con differenze sostanziali, i telecomandi delle due TV Stick si assomigliano, ma solo nell’aspetto. In termini di qualità costruttiva quello di Amazon ha una marcia in più, ma non permette di spegnere la Fire TV Stick, cosa che è possibile con quello della MI TV Stick. Inoltre, nel telecomando dell’azienda cinese sono presenti dei tasti di scelta rapida per avviare Netflix e Prime video, assenti nel telecomando di Amazon, dove però troviamo i tasti per il controllo della riproduzione, che non ci sono nel telecomando della Xiaomi Mi TV Stick.

Anche il sistema di controllo del volume è diverso. La Fire TV Stick controlla il livello di riproduzione audio della TV, mentre quello della Mi TV Stick può essere utilizzato anche per controllare il volume di Android, un’opzione comodissima soprattutto qualora si volesse controllare il volume di riproduzione mentre si indossano cuffie Bluetooth.

Hardware

Parlando di hardware nudo e crudo. la questione è semplice. Entrambi i modelli hanno a disposizione una scheda tecnica molto simile, ed in entrambi i casi si tratta di componenti decisamente sotto tono e dalle scarse prestazioni. E questo è un fattore di vitale importanza per riuscire poi a valutare l’esperienza utente fornita da i due modelli, perché se da un lato la pennetta HDMI di Amazon utilizza un OS proprietario, sempre basato su Android sia chiaro ma decisamente più leggero (e limitato), dall’altro il dispositivo di Xiaomi utilizza Android TV, un OS decisamente più dinamico e potente di quello di Amazon, ma molto più avido di potenza di calcolo. Il che ci porta sempre li: continuo a chiedermi perché mai i produttori di questi dispositivi, ma anche di smart TV che integrano Android TV, non capiscano che per far funzionare senza alcun lag l’OS di Google è necessario un processore più potente. Ma, si sa, il dio denaro in queste cose la fa da padrone.

Ad ogni modo, il processore della Fire TV Stick di Amazon è un Mediatek 8127D quad core ARM a 1.3 GHz, affiancato da una GPU Mali 450 MP4, 1 GB di memoria RAM LPDDR3 ed 8 GB di memoria interna, e praticamente la stessa solfa si trova anche nella Mi TV Stick di Xiaomi, che è animata da un processore ARM Cortex-A53 da 1.2 GHz che è affiancato da una GPU Mali 450 MP4, 1 GB di memoria RAM ed 8 GB di memoria interna. Il tutto si trasforma, per entrambi i modelli, in riproduzione video in FullHD e supporto alle codifiche audio Dolby Digital e DTS.

Insomma, l’hardware dei due modelli si equivale, ed in termini di prestazioni nettamente numeriche non ci sono grandi differenze tra la Mi TV Stick e la Amazon Fire TV Stick. Il punto è però che Android TV è un OS decisamente più avido di potenza di calcolo rispetto a quello dell’azienda di Bezos, il che potrebbe portare a notare rallentamenti e lag molto più marcati nella pennetta HDMI di Xiaomi, rispetto a quanto succede sulla Fire TV.

Entrambi i dispositivi integrano un modulo Bluetooth che permette l’associazione di diverse tipologie di periferiche esterne, come ad esempio un gamepad, delle cuffie wireless o mouse e tastiera, ed in entrambi i casi la gestione è decisamente semplice ed intuitiva, quindi per questo direi che un pareggio è più che giusto.

Sulla Fire TV Stick infine, è possibile sfruttare la porta microUSB con un adattatore OTG, in modo da collegare una chiavetta, oppure un adattatore ethernet, cosa impossibile sulla Xiaomi Mi TV Stick, che utilizzerà l’unica USB di cui è dotata esclusivamente per l’alimentazione.

Software

La differenza sostanziale tra i due modelli sta quindi nel software. Software che non solo influenza l’esperienza utente, ma che dipenderà moltissimo dalle prestazioni hardware delle pennette: e senza girarci intorno, nonostante abbiano un hardware praticamente identico, la velocità di utilizzo della Fire TV Stick è decisamente più fluida rispetto a quella della Mi TV Stick.

E il motivo è Android TV, il sistema operativo di Google pensato per le televisioni che integra anche il Play Store, dal quale si potranno scaricare tutte le applicazioni sviluppate per essere controllate con sistemi non touch. Certo, c’è anche un modo di installare tutte le app per smartphone, ma in quel modo sarà piuttosto complicato riuscire a gestirle con semplicità. È chiaro quindi che il Play Store di Android TV risulta più completo rispetto allo store di Amazon e comprende tutte le applicazioni principali, eccezion fatta per Apple TV, l’app per la piattaforma di streaming di Cupertino che è disponibile solo sulla Fire Stick TV.

Da non sottovalutare poi l’integrazione di Chromecast in Android TV, che permetterà di trasmettere in streaming i contenuti dal proprio smartphone in maniera molto semplice, e che non è presente nella Fire TV Stick di Amazon, se non sfruttando un’app di terze parti che, tra le altre cose, dovrà essere aperta ogni volta.

Per quanto riguarda l’esperienza d’uso vera e propria, quindi la fluidità dello streaming, l’apertura della applicazioni e la velocità di scorrimento dei menu, le prestazioni sono perlopiù paragonabili ma, come vi dicevo, potrebbe capitare che nella Mi TV Stick si presentino più frequentemente rallentamenti e micro-lag, dovuti al sistema operativo sostanzialmente più pesante.

Ed è proprio questa “pesantezza” del sistema operativo che, molto probabilmente, incide anche sulla temperatura di funzionamento: la Mi TV Stick, anche utilizzandola semplicemente per lo streaming, tende a scaldare in maniera molto importante rendendo evidenti altri rallentamenti dovuti al thermal throttling, un fenomeno che sulla Fire TV Stick non ho mai riscontrato. Per cui, in questo momento e per quel che mi riguarda, è decisamente preferibile la Fire TV Stick.

Conclusioni

Insomma, tirando le somme e valutando tutti i pro e i contro dei due dispositivi, sono dell’idea che – ad oggi – potrebbe essere più logico acquistare una Fire TV Stick anche (e soprattutto) per il surriscaldamento eccessivo della pennetta HDMI di Xiaomi, a patto che si accettino tutte le limitazioni del sistema operativo che la anima, compresa la mancanza di uno store “completo” come il Play Store e l’assenza di Chromecast.

Perché in effetti è proprio la presenza di Chromecast che potrebbe rendere molto più interessante l’acquisto della Mi TV Stick, soprattutto se la si vuole utilizzare semplicemente come centro multimediale. È chiaro però che le opzioni (e tutti i vari trucchi di modifica) disponibili in Android TV rendono la Mi TV Stick molto più dinamica e con più potenziale, ma rimane comunque limitata moltissimo dalla piattaforma hardware che la anima, palesemente non in grado di gestire al meglio il sistema operativo di Google.

È pur vero però che, come tutti i dispositivi di Xiaomi, tra qualche mese sicuramente assisteremo ad una sostanziosa diminuzione del prezzo (d’altronde sugli store cinesi già costa meno) e quando costerà sui 25/30 euro il rapporto qualità prezzo cambierà a suo favore. Basti poi pensare al Mi TV Box, che per i primi suoi 6 mesi di vita è stato praticamente inutilizzabile, ma che dopo una serie di aggiornamenti è diventato fluidissimo e molto funzionale. Insomma, la speranza è l’ultima a morire.

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