Un Surface GO low-cost (ma con più porte) | Recensione Chuwi UBook 2 in 1

Prendete un Microsoft Surface, anzi, un Surface Go, un HP Spectre X2 e, perché no, anche un Acer Switch, ed uniteli assieme. Ora, utilizzate componentistiche hardware più economiche e meno performanti, compreso un processore Intel Celeron N4100 Gemini Lake, e il risultato che si otterrà sarà il nuovo Chuwi UBook. Il fratello minore del fortunatissimo UBook Pro, che con una cifra di circa 300 euro vi permetterà di portarvi a casa uno dei convertibili economici meglio riusciti nel panorama cinese.

Un 2-in-1 con il quale si potrà utilizzare anche una cover con tastiera ad attacco magnetico, ed una penna digitale a 1024 livelli, consci però del fatto che “nella vita nessuno ti regala nulla” e che ad un prezzo così economico, sono chiaramente associate performance molto limitate, ma non limitanti per alcune tipologie di utilizzo.

Recensione CHUWI UBook

Contenuto della confezione

Decisamente minimale la confezione del 2-in-1. All’interno della scatola sono presenti, oltre che al computer convertibile, un alimentatore ed il manuale di istruzioni. La cover con tastiera va acquistata a parte, ma è molto probabile trovare in vendita dei “pacchetti”, che includano anche questo comodo accessorio, senza il quale il CHUWI UBook perde decisamente senso. Anche la penna digitale non è inclusa nella confezione ed andrà acquistata separatamente.

Design e materiali

Così come la stragrande maggioranza dei dispositivi di CHUWI, anche l’UBook tende a scimmiottare il design di prodotti più blasonati e venduti a prezzi decisamente superiori. Questa volta è il turno del Surface Go che, però, in un certo senso è stato addirittura migliorato dall’azienda cinese. Tutto sommato però, aspetto e materiali del CHUWI UBook sono quelli tipici dei dispositivi di fascia alta: è un prodotto ben progettato e curato nei dettagli, realizzato in alluminio satinato e che integra un comodissimo Kickstand con il quale si potrà reggere in verticale e in praticamente tutte le angolazioni fino a 150 gradi.

Il vero “problema” l’ho trovato nella cover con tastiera, che ha tasti decisamente grandi e con una buona corsa, ma che è realizzata utilizzando materiali di qualità medio bassa, che restituiscono un feeling decisamente “cheap” e che, tra le altre cose, è disponibile esclusivamente con layout statunitense. L’attacco magnetico è piuttosto buono, ma non è resistente e forte come quello visto nel convertibile di Microsoft, e altrettanto sotto tono è il touchpad integrato, che ho trovato piuttosto plasticoso e con tasti forse troppo duri.

Tornando al confronto, si fa per dire, con il Surface Go, quelli di CHUWI hanno ben pensato di migliorare il dispositivo di Microsoft, almeno per quanto riguarda la connettività, ai lati delle grandi cornici del display sono presenti 2 porte USB 3.0, 1 porta mini-HDMI per la connessione a monitor o TV, l’ingresso da 3.5mm per le cuffie, l’ingresso per l’alimentatore ed una porta USB-C con la quale, però, non si potrà caricare il dispositivo. Superiormente è anche presente uno slot per le microSD.

Recensione Chuwi UBook clone surface

Ed anche il peso è decisamente importante: se il Surface Go pesa 523 grammi, con i suoi 810 grammi il CHUWI UBook ne pesa quasi 300 in più. Ed è un fattore determinante, soprattutto considerando che si tratta di un dispositivo pensato e prodotto principalmente per la mobilità.

Display

Il display del CHUWI Ubook è da 11.6 pollici ed utilizza un pannello di tipo IPS che, a mio parere, è forse la vera “occasione persa” del dispositivo. Sia chiaro, è un display FullHD con una buona densità di pixel per pollice e colori e neri piuttosto bilanciati (sempre in linea con le limitazioni della tecnologia utilizzata), ma nei miei test ho notato un flickering piuttosto marcato quando si abbassa la luminosità al disotto del 25% e dei tempi di risposta piuttosto lunghi. Buona la luminosità, che è di circa 350 nits, nella media invece il rapporto di contrasto: i neri e i bianchi sono sufficienti e abbiamo dei buoni angoli di visuale in cui la gamma cromatica non tende ad alterarsi, se non lievemente lungo l’asse verticale a inclinazioni estreme.

Recensione Chuwi UBook clone surface

Tutto sommato però, se correttamente calibrato, lo schermo del CHUWI UBook risulta decisamente piacevole da utilizzare per la visione di serie TV o film in streaming, ed anche per lo svolgimento di semplici operazioni lavorative che, però, non devono andare oltre l’editing di documenti office o la scrittura.

Hardware e prestazioni – CHUWI UBook

Nella nuova versione del CHUWI UBook il vecchio processore Intel 6Y30 cede il posto all’Intel N4100, una soluzione quad-core sempreverde e con una frequenza massima di 1.1 GHz, decisamente più performante e meno avida d’energia, che resta comunque un Gemini Lake di fascia bassa introdotto da Intel nella fine del 2017 e che, quindi, è piuttosto datato. La memoria RAM è di 8 GB di tipo DDR3, mentre la memoria interna è da 256 GB ma, questa volta, è affidata (fortunatamente) ad un SSD e non a memoria di tipo eMMC. Il comparto video invece è gestito da una Intel HD Graphics 600, una soluzione piuttosto interessante in grado di riprodurre senza fatica alcuna anche video in 4K a 60 Hz e 10 bit.

E qui casca l’asino. Perché, certo, il CHUWI Ubook è uno dei convertibili con il miglior rapporto qualità prezzo, ma proprio per la fascia di mercato in cui si inserisce è in grado di garantire prestazioni decisamente limitate, sufficienti a svolgere senza alcun problema tutte le operazioni più comuni, come il web surfing, la modifica di documenti office e così via, am che vanno decisamente in crisi quando gli si chiede uno sforzo in più: in questi casi inizia ad entrare in gioco anche la temperatura, che aumenta vertiginosamente e può arrivare anche a toccare i 90 gradi.

Recensione Chuwi UBook clone surface

Buona la GPU, che permette senza problemi la riproduzione dei video in 4K nonostante le palesi limitazioni del processore e che da la possibilità di giocare a giochi come Asphalt, Modern Combat Versus o altri titoli leggeri presenti sullo store di Microsoft, ma dimenticatevi di giocare a Fortnite o League of Legends su questo notebook.

Rete, audio e fotocamere

Nel CHUWI UBook non mancano il WiFi Dual Band, che garantisce prestazioni decisamente buone, il Bluetooth 5.0, e due fotocamere che sostanzialmente sono sufficienti per l’esecuzione di videochiamate ma per null’altro: la qualità del video è buona, purché ci si trovi in ambienti bene illuminati, altrimenti il risultato sarà molto pastellato e rumoroso.

Recensione Chuwi UBook clone surface

Nella media il microfono, che cattura bene l’audio ma che genera un suono forse un po’ troppo metallico, sotto tono gli speaker che garantiscono un volume di riproduzione piuttosto alto, ma decisamente tendente alle tonalità alte e medie.

Autonomia batteria

La batteria integrata nel CHUWI UBook è una 26.6 Wh a 7.6v, quindi una 3500 mAh e devo dire che, forte del processore decisamente poco energivoro, garantisce un’autonomia tutto sommato più che sufficiente per il tipo d’utilizzo per il quale è stato progettato: utilizzandolo perlopiù per navigare sul web, scrivere su WordPress, guardare qualche puntata in streaming su Netflix ed ascoltare musica da Spotify, sono riuscito a raggiungere le 5 ore e 20 minuti con una sola carica. Il che non è affatto male.

Buoni anche i tempi di ricarica, che con l’alimentatore incluso nella confezione richiederà poco più di 2 ore e mezzo per una ricarica completa dallo 0 al 100%.

Conclusioni e prezzo in Italia – Chuwi UBook

Il CHWI UBook è venduto al prezzo di 288 euro (al momento della recensione), nella versione che include anche la cover con tastiera. E stiamo parlando di un prezzo decisamente aggressivo, che forse fa mettere da parte tutti i compromessi che è necessario accettare qualora si dovesse acquistare un computer del genere. È un dispositivo ottimo per un uso universitario, o da tenere in casa per svolgere le attività più semplici, con il quale non si può assolutamente pretendere di fare oltre.

Recensione Chuwi UBook clone surface

Certo, ha caratteristiche degne di nota soprattutto per la fetta di mercato in cui si inserisce, il display ha del potenziale se correttamente calibrato e l’ampia selezione di porte è decisamente migliore rispetto a quanto offre il Surface Go. Sfortunatamente però questo è quanto ed il resto è nella media. È un 2-in-1 conveniente ma che riflette chiaramente il suo valore economico.

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