Recensione Redmi 9: sotto i 120€ è lui il TOP

redmi 9

Queste ultime settimane sono state molto proficue in casa Xiaomi, in particolar modo per il rilascio sul mercato di tutta la serie Redmi Note 9. Abbiamo avuto modo di provare, dunque, questi smartphone e, su YouTube, ne abbiamo portato anche un interessante confronto. Sebbene questi dispositivi, quindi, siano proposti a prezzi molto bassi nei vari store di terze parti, Redmi 9 si propone fin da subito ad un’ottimo prezzo sul sito ufficiale. Restiamo ben sotto la soglia dei 200 euro e, dunque, potrebbe candidarsi come best buy nella fascia compresa fra i 100 ed i 150 euro. Sarà riuscito ad impressionarci? Avrà saputo restituire prestazioni migliori di Redmi Note 9, che in fin dei conti non ci aveva impressionato più di tanto? Scopriamolo insieme, all’interno di questa recensione completa.

Recensione Redmi 9

Unboxing

Con la confezione Xiaomi svela, fin da subito, il design del prodotto, proponendo anche alcune caratteristiche tecniche principali. All’interno del box di vendita, dunque, troviamo:

  • Redmi 9;
  • cavo USB/USB Type-C;
  • cover morbida trasparente in TPU;
  • spilletta per la rimozione dello slot SIM;
  • alimentatore da parete con presa europea;
  • certificato di garanzia;
  • breve manuale d’istruzioni.

Design & Materiali

Dal punto di vista estetico questo Redmi 9 è davvero un gran bel prodotto. Sebbene tutta la scocca sia realizzata in plastica, questa restituisce un buon feedback al tatto. Troviamo, infatti, una particolare texture a cerchi concentrici che, unita alla colorazione a gradiente definita Sunset Purple, dona al dispositivo qualcosa in più. A differenza di tanti altri prodotti concorrenti, dunque, non è particolarmente scivoloso ed è abbastanza facile utilizzarlo con una mano. Malgrado questo, comunque, le dimensioni sono piuttosto generose, misurando 163,32 x 77,01 x 9,1 mm, con un peso di 198 grammi. Come potete intuire, quindi, non è il prodotto più piccolo che potete trovare sul mercato.

redmi 9

Trattandosi di un device di fascia bassa, dedicato a coloro che hanno bisogno di un telefono che non abbia troppe funzioni, abbiamo una dotazione abbastanza standard. Sul lato destro, quindi, troviamo il tasto di accensione/spegnimento ed il bilanciere del volume, mentre sulla parte opposta trova sede lo slot SIM, in grado di contenere contemporaneamente ben due nano SIM ed una microSD. Superiormente, poi, non manca il sensore IR ed il microfono per la soppressione dei rumori ambientali, mentre in basso abbiamo il jack audio da 3,5mm, il microfono principale, l’ingresso USB Type-C e lo speaker di sistema. Come detto in precedenza, sul retro abbiamo una colorazione a gradiente, interrotta solo dalla presenza del comparto fotografico che mostra una quad-camera centrale coadiuvata dal singolo flash LED, così come dal sensore biometrico posto poco più in basso. Rispetto al profilo del device sporge davvero poco questo modulo, ma bisogna anche considerare che parliamo di uno spessore complessivo di 9,1mm, dunque abbastanza generoso.

Non ho avuto troppe difficoltà nell’utilizzo quotidiano, sebbene il sensore per le impronte digitali avrebbe potuto essere posizionato leggermente più in basso. Coloro che non possiedono mani particolarmente grandi, infatti, potrebbero avere qualche problema a raggiungerlo facilmente. Malgrado ciò, anche senza cover, è un telefono piacevole da tenere in mano e davvero poco scivoloso. Dispiace solo che tra la scocca ed il vetro frontale ci sia la solita striscia in plastica a dividere queste due parti, un dettaglio che avrei preferito non vedere.

Sistemi di Sblocco

Come su tanti altri prodotti concorrenti, anche in questo caso troviamo due sistemi di sblocco del telefono principali: sensore biometrico e face unlock.

Dando un’occhiata al primo metodo, quindi quello relativo allo sblocco tramite le impronte digitali, devo dire che si è dimostrato abbastanza reattivo e preciso, pur non essendo fulmineo. C’è comunque un buon tempo di reazione ed è quasi impossibile toccare le fotocamere poste al di sopra di esso. Sarebbe stato più comodo, però, se fosse stato posizionato lateralmente, come mostrato su due smartphone della serie Note 9.

Vorrei potervi parlare in maniera più ampia di quest’altro metodo, che sfrutta il riconoscimento del volto in 2D tramite la selfie camera, ma non lo farò. Non vale la pena, infatti, impostare questa funzione su questo smartphone, dato che solo nelle ore diurne si riesce ad avere una risposta piuttosto veloce e precisa. Quando la luce cala, infatti, vengono fuori i primi problemi e diventa quasi impossibile sbloccare lo smartphone. A completare la tesi secondo cui è meglio sfruttare il riconoscimento dell’impronta troviamo anche tutto ciò che concerne la sicurezza. Sappiamo bene, infatti, come tale metodo non sia assolutamente il più sicuro sul mercato.

Display

Redmi 9 propone un display LCD IPS da 6,53″ con risoluzione FHD+ (2.340 x 1.080 pixel) con densità di pixel pari a 394 PPI, rapporto di forma in 19.5:9, 400 nit di luminosità, scree-to-body-ratio dell’89,83% e vetro Corning Gorilla Glass 3. Non una scheda tecnica eccezionale sotto questo profilo, ma quanto basta per risultare sufficientemente buona per un prodotto del genere. Sotto la luce diretta del sole, infatti, il pannello si vede piuttosto bene ma, purtroppo, tutto viene disturbato dalle impronte che rimangono impresse sul vetro. Avrei optato, dunque, per un trattamento oleofobico migliore. Al di là di questo aspetto, però, i colori sono ben tarati, risultando addirittura un po’ spenti e davvero poveri di contrasto. Questo non toglie, però, che all’interno delle impostazioni avete modo anche di modificare questo aspetto, impostando l’effetto che più si avvicina alle proprie esigenze.

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Da un certo punto di vista il sensore di luminosità si è dimostrato troppo pigro, soprattutto quando si passa da una condizione di forte luce al totale buio. Nonostante questo, la luminosità viene sempre tarata in base alla luce ambientale, anche in maniera piuttosto precisa a livello cromatico. Nel caso in cui foste alla ricerca di un maggior comfort, potreste sempre sfruttare la modalità di lettura 2.0, che tende a modificare completamente la scala cromatica del pannello, mostrando colori molto più caldi del normale. Nessun problema, poi, con il notch a goccia presente sulla parte superiore del display, che presenta un design molto simile a quello proposto sui device vecchi già di due anni circa.

Scrivere sulla tastiera di questo smartphone non è particolarmente difficile, anche se talvolta si incappa in qualche errore. Durante le fasi più concitate, infatti, il sistema perde qualche tocco. Non troviamo un refresh rate più alto di quello standard (60Hz), dunque la navigazione all’interno dell’interfaccia risulta essere piuttosto normale e non particolarmente fluida. Questo, però, aiuta sicuramente a mantenere più bassi i consumi.

Hardware & Performance

All’interno di questo paragrafo entriamo più nel merito delle questioni che riguardano le performance del prodotto. Redmi 9, dunque, è stato equipaggiato con un SoC MediaTek Helio G80, dunque una soluzione con CPU FinFET a 12nm caratterizzata dalla seguente configurazione: 2 x ARM Cortex A75 + 6 ARM Cortex A55. Si tratta, quindi, di un’unità in grado di sprigionare una potenza massima di 2GHz. A questa, poi, si affianca anche una GPU Mali-G52 MC2 da 950 MHz, coadiuvata dalla presenza di 4GB di RAM LPDDR4X e 64GB di memoria interna di tipo eMMC 5.1. Questa, perlomeno, è la versione che abbiamo avuto modo di provare noi, ma esiste anche quella con un taglio di memoria inferiore (3/32GB).

Vista l’esperienza passata, con Redmi Note 9, credevo che anche in questo caso sarei rimasto poco soddisfatto delle prestazioni offerte dall’hardware. Devo dire, invece, che 4GB di RAM sono forse il minimo sindacale su Android, dato che le applicazioni girano piuttosto bene anche dopo diverse ore di utilizzo dello smartphone. A tal proposito, però, la gestione della RAM è piuttosto aggressiva, visto che le app aperte da più tempo sullo smartphone vengono sistematicamente rimosse dalla memoria per fare spazio alle nuove operazioni. Malgrado questo, comunque, il sistema è piuttosto stabile e non si assiste mai ad alcuna chiusura improvvisa dei programmi o al crash improvviso della MIUI.

Nessun problema anche nella visualizzazione di contenuti multimediali, su YouTube o Netflix, potendo godere della massima risoluzione possibile grazie alla presenza del Widevine di tipo L1. C’è il notch a goccia, è vero, ma di tale componente ci si scorda molto facilmente dopo qualche ora di utilizzo dello smartphone. Non ho notato particolari criticità con le principali app utilizzate sullo smartphone che, semplicemente, inibiscono l’uso di quest’area mantenendola attiva per le notifiche, l’orario e poco altro. Anche durante le fasi di gaming non avrete alcun problema, potendo godere tra l’altro anche di un ottimo gameplay. Non si tratta di uno dei device più responsivi sotto questo aspetto ma, nonostante tutto, sono riuscito comunque a giocare a Call of Duty Mobile in maniera piuttosto fluida, con un frame-rate medio ma stabile.

Benchmark

Software

Su questo telefono troviamo ls MIUI 11, dunque l’ultima personalizzazione di Android da parte di Xiaomi. Tutto si basa su Android 10 e, attualmente, la versione in nostro possesso è la MIUI Global 11.0.4 (QJCEUXM), con patch di sicurezza risalenti al 1° giugno 2020. Non è cambiato molto, quindi, in merito all’esperienza utente offerta anche dagli altri smartphone della casa cinese che abbiamo potuto testare in questo periodo. Come sempre, dunque, abbiamo l’applicazione per la gestione del telefono, che ci aiuta anche in termini di sicurezza del dispositivo. Nelle impostazioni, poi, troviamo sempre le solite voci che già conosciamo, come la modalità scura all’interno del display o l’opzione relativa ai Temi. Tutto risulta essere abbastanza ordinato e facile da trovare, a patto di avere un minimo di dimistichezza con tali software.

Mancando i 90Hz, o anche di più, la fluidità del pannello è la stessa di sempre. Con i 60Hz, infatti, è possibile apprezzare il grande divario che abbiamo con prodotti diversi, dotati di un refresh rate più elevato. Tutto sembra più lento, più farraginoso e, le stesse animazioni, non sono poi così pulite come ci si aspettarebbe. Bisogna anche considerare, poi, il prezzo di tale prodotto, che dunque gode di un’ottimo software, completo ed efficiente.

Fotocamera

Redmi 9 propone una quad-camera con sensore principale da 13MP con apertura f/2.2 e FOV di 75,2°, coadiuvata dalla presenza di un obiettivo grandangolare da 8MP con apertura f/2.2 e FOV di 118°, di un sensore per le macro da 5MP con apertura f/2.4 e di un ulteriore sensore di profondità da 2MP e apertura f/2.4.

Nelle ore diurne la qualità è abbastanza buona, in quanto si può apprezzare un buon bilanciamento del bianco e colori tutto sommato vicini alla realtà ma forse un po’ troppo spenti. Diciamo che anche in condizioni di luce non proprio favorevoli, con un forte riverbero sulle nuvole, il sensore principale non si è comportato affatto male. Non vale pienamente lo stesso discorso per l’obiettivo grandangolare che, di fatto, restituisce una qualità solo sufficiente non distorcendo troppo l’immagine. Scattando qualche foto con la modalità macro, poi, ho notato una buona messa a fuoco sul soggetto principale ma un livello di dettagli davvero basso.

Di notte la qualità cala considerevolmente, in quanto l’intero comparto non riesce a gestire al meglio le luci artificiali, mostrando troppe imperfezioni. Sarebbe stato quanto mai utile, quindi, poter sfruttare la Night Mode, anche su questo modello. Da parte dell’azienda, però, non c’è stata l’intenzione di aggiungerla come funzione standard, dunque dovremo sperare in un aggiornamento futuro per trovare su questo smartphone tale opzione. Al momento, quindi, non posso ritenermi soddisfatto della qualità restituita da questo comparto in condizioni di luce sfavorevoli. Noterete anche voi, infatti, colori impastati e contorni ben poco definiti. Sfruttando il flash, poi, devo dirvi che il sistema non riesce a gestire bene la luce del singolo LED, sovraesponendo troppo i soggetti ravvicinati.

All’interno del notch a goccia trova sede una selfie camera da 8MP, con apertura f/2.0 e FOV di 77,8°. Sotto un certo aspetto, dunque, gli scatti sono apparsi fin da subito abbastanza luminosi e dotati di un buon numero di dettagli. Ovviamente le performance migliori le possiamo ottenere durante le ore diurne, anche in condizioni non proprio ottimali a livello di luminosità. Da un certo punto di vista, però, tale qualità non si mantiene anche al calare del sole, dunque di notte. In questo caso, infatti, aumenta il rumore fotografico ed i colori risultano essere leggermente più impastati. Malgrado abbia eliminato, poi, il filtro bellezza, sembra sempre che anche in minima parte questo sia presente.

Video

Con questo device è possibile girare video con una risoluzione massima di 1080p a 30fps. Come da copione, quindi, la qualità non è poi così eccezionale, sia per quanto riguarda il livello di dettagli riprodotti, sia per la scarsa stabilizzazione. Unica cosa che si salva davvero in questo contesto, quindi, è la messa a fuoco automatica che si è dimostrata essere abbastanza veloce.

Connettività & Audio

A livello di connettività siamo al cospetto di un’unità forse non troppo al passo coi tempi ma, allo stesso modo, ben fornita. Qui troviamo, infatti, un modulo Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac Dual Band che, anche nei punti meno coperti della casa, riesce a fornire una connessione degna di nota. Quando ci si trova in esterna, però, bisogna necessariamente attivare la rete dati, potendo viaggiare tranquillamente anche con il 4G+ (nel mio caso con Fastweb Mobile). Da questo punto di vista, quindi, la copertura è buon, così come la qualità. Vi ricordo, poi, che non mancano il Bluetooth 5.0, l’NFC, la Radio FM ed il GPS/A-GPS/GLONASS/Beidou. Nello slot SIM, tra l’altro, è possibile inserire contemporaneamente due nano SIM, entrambe con supporto al 4G, ed una microSD, per espandere la memoria interna.

Dando uno sguardo alla qualità audio, siamo certamente al cospetto di uno dei migliori entry level presenti attualmente sul mercato degli smartphone. Al volume massimo, infatti, non si avverte alcun tipo di distorsione e le frequenze sembrano essere anche piuttosto bilanciate. Avrei preferito poter godere di bassi leggermente più marcati ma, nonostante questo, la resa è più che soddisfacente. Tutto migliora, poi, con un paio di cuffie cablate, grazie alla presenza del jack audio, che rende l’esperienza ludica con questo telefono nettamente migliore. Vi segnalo, inoltre, che in fase di chiamata la voce non risulta essere troppo chiara e pulita, e questo lo si può avvertire anche durante l’ascolto di una semplice nota vocale. Si riesce a comunicare in maniera appena sufficiente, quindi, con il nostro interlocutore, considerando anche che negli ambienti leggermente più affollati l’audio sprigionato dalla capsula auricolare è un po’ troppo basso.

Autonomia

A bordo di questa unità trova spazio una batteria da 5.020 mAh, in grado di garantire un’ottima autonomia. Nel corso di tutto il periodo di prova, infatti, ho superato agevolmente le 6 ore e 30 minuti di schermo attivo, concludendo ampiamente tutte le varie giornate lavorative. Anche con un utilizzo stress, mantenendo spesso attiva la rete LTE, non ho accusato alcun contraccolpo, arrivando a sera con ancora un buon 30% di carica residua.

Quello che non mi ha entusiasmato è la ricarica veloce che, di fatto, non è supportata da questo modello. O meglio, con il caricatore fornito in confezione sarete costretti ad attenervi ad una potenza massima di 10W, riuscendo a passare dal 10 al 100% in poco più di 2 ore e 30 minuti.

Prezzo & Conclusioni

Redmi 9 viene venduto, sul sito ufficiale Xiaomi, al prezzo di 149,90 euro nella versione base da 3/32GB. Se si vuole ambire al modello più costoso, dunque quello con 4/64GB, è necessario sborsare 169,90 euro. Si tratta, quindi, di una differenza di soli 20 euro alla fine che, secondo me, conviene spendere. Voglio, però, fare una piccola premessa: credo che i prezzi siano leggermente più alti del previsto, in quanto avrei optato per una soluzione che prevedeva un prezzo di 149,90 euro per il modello da 4/64GB e 129,90 euro per la modello base.

Tanto che, proprio a conferma di ciò, è possibile trovare lo smartphone su Banggood proprio a 120 euro (3/32GB). Al di là di questo aspetto, però, vale assolutamente la pena spendere di più per accaparrarsi la versione più “accessoriata”, che sotto il profilo delle performance ha qualcosa in più da potervi offrire. Credo che con soli 3GB di RAM a disposizione, infatti, fareste fatica a sperimentare la stessa fluidità e velocità del sistema.

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Nonostante tutto, comunque, non siamo ancora al cospetto di un vero best buy perché, al momento, sono presenti ancora certe piccole sbavature che avrebbero potuto non esserci ma che magari con qualche aggiornamento si risolveranno.

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