Recensione Amazfit T-REX: uno smartwatch INDISTRUTTIBILE

Con una certificazione militare ottenuta superando 12 test, una resistenza alle temperature estreme (che varia tra i -40° e i +70°) e la possibilità di essere immerso fino a 50 metri di profondità, le premesse dell’Amazfit T-REX sono piuttosto buone.

D’altronde Huami, l’azienda proprietaria di Amazfit (nonché la responsabile della produzione della Xiaomi Mi Band) ha ormai abituato i suoi utenti a dispositivi con caratteristiche tecniche molto interessanti venduti ad un prezzo a dir poco aggressivo, e con questo T-REX non si è di certo allontanata molto dai suoi standard. Eccetto per una cosa: l’Amazfit T-REX è il primo smartwatch (sportwatch, o chiamatelo come vi pare) rugged del brand e con un design (quasi) identico a quello dei Casio G-Shock promette di resistere a qualsiasi cosa.

Recensione Amazfit T-Rex

Contenuto della confezione

Come quella di ogni smartwatch (ammettiamolo), la confezione dell’Amazfit T-REX è essenziale: sono presenti esclusivamente lo smartwatch, il caricabatterie magnetico che integra un cavo USB, e la manualistica. Per ricaricare il dispositivo di Amazfit bisognerà quindi connetterlo ad un computer o a un adattatore a parete di cui già si è in possesso, visto che non viene fornito un alimentatore. Il cinturino è uno solo, ed a taglia unica.

Design e costruzione

Date le sue dimensioni decisamente importanti, il design dell’Amazfit T-REX è di quelli che o si odiano o si amano. Si tratta chiaramente di un design perlopiù maschile e con il quale non si è fatta molta attenzione all’ottimizzazione degli spazi, ma va ricordato che si tratta di uno smartwatch di tipo rugged, e per questo l’aspetto estetico del T-REX è più che adatto alla sua categoria.

Ma anche se le dimensioni sono quel che sono, bisogna ammettere che Amazfit ha fatto un lavoro egregio con il T-REX, che con i suoi 58 grammi di peso risulta decisamente comodo al polso anche grazie alla sua struttura totalmente in plastica rinforzata, che gli garantisce resistenza ed un’estrema leggerezza e la possibilità di essere immerso fino a ben 50 metri di profondità.

Lateralmente sono presenti quattro tasti metallici con i quali sarà possibile interagire con tutti gli elementi del software, tra cui troviamo quelli a sinistra che permettono di scorrere il menu senza dover toccare lo schermo: la soluzione non è niente male, soprattutto tenendo sempre a mente che questo smarwatch è stato prodotto per essere utilizzato in situazioni estreme o in acqua, dove il touch screen è difficilmente utilizzabile. Molto bene.

Anche il quadrante è realizzato totalmente in plastica (con un polimetro progettato per resistere ad ogni condizione climatica) ed anche se il primo impatto potrebbe essere quello di utilizzare un prodotto decisamente economico, la possibilità di poter indossare lo smartwatch senza preoccuparsi troppo di urti, graffi e cadute mette in secondo piano questo particolare.

Display

Vero è però che il polimetro che protegge lo schermo tende a far perdere un po’ quella sensazione di qualità che invece dovrebbe trasmettere il fantastico pannello AMOLED utilizzato nel T-REX, un pannello circolare da 1.3 pollici di diagonale con una risoluzione di 360 x 360 pixel, che garantisce una luminosità eccellente all’aperto e che supporta l’attivazione automatica don la rotazione del polso in grado di funzionare piuttosto precisamente, anche se avrei preferito fosse più veloce.

Recensione Amazfit T-Rex

Data la tecnologia utilizzata nel pannello, è supportata la modalità always-on Display, che  è caratterizzata da un’interfaccia grafica decisamente spartana e che, permettetemi di dirlo, non c’entra proprio nulla con i quadranti disponibili: qualsiasi sia il quadrante che si è scelto di utilizzare, quando è attivo l’always-on si potranno visualizzare esclusivamente due interfacce, una digitale ed una analogica, decisamente meno rifinite. Insomma, la pecca nei dettagli dell’always-on, alla fine mi ha spinto a decidere di disabilitare questa funzionalità a favore dello schermo sempre acceso, che però scarica in maniera estremamente più evidente la batteria.

Hardware

Se conoscete l’Amazfit GTR, allora nel T-REX non troverete alcuna novità di rilievo per quanto riguarda l’hardware che lo anima. Sotto la scocca c’è il solito SoC dual-core da 1.2 Ghz a basso consumo energetico che garantisce prestazioni più che adeguate per la tipologia di dispositivo e che è accompagnato da 512 MB di RAM LPDDR3 e 4 GB di memoria interna EMMC. Anche in questo rugged è presente il sensore per il battito cardiaco BioTracker, il GPS con GLONASS e il supporto alla tecnologia Bluetooth 5.0 LE.

Recensione Amazfit T-Rex

Mancano il modulo WiFi ed anche se è presente il chip NFC (ma solo nella versione cinese), ad oggi è possibile utilizzarlo esclusivamente tramite Alipay, quindi niente pagamenti tramite orologio. Mancano anche un microfono ed uno speaker, il che rende impossibile non solo effettuare e rispondere alle telefonate tramite lo smartwatch, ma anche utilizzare un qualsiasi tipo di assistente digitale.

Software

Il sistema operativo del T-REX è quello proprietario di Amazfit, con tutti i suoi pro ed i suoi contro ed integra out-of-the-box la lingua italiana. Dalla home, scorrendo verso il basso o verso l’alto si può accedere ad un riepilogo veloce della giornata, al battito cardiaco medio a riposo e ad una serie di comandi rapidi, mentre per quanto riguarda le notifiche ricevute bisognerà scorrere verso destra o per il menu delle applicazioni verso sinistra. Insomma, è il solito OS sviluppato da Huami che è però stato arricchito dalla presenza dei quattro tasti fisici, il che lo rende totalmente controllabile anche senza toccare lo schermo proprio come succede con gli sportwatch. Il tasto Select, posto in alto a destra, è personalizzabile e sostanzialmente l’unica funzione che non è possibile attivare tramite l’utilizzo dei tasti è l’apertura del menu elle app, che richiederà sempre uno swipe con il dito.

Rimango piuttosto perplesso sulla precisione del rilevamento per il battito cardiaco, che può essere attivata h/24 ma che rispetto ad altri competitor ho trovato leggermente sotto tono (sia chiaro, nulla di particolare), ma sono rimasto molto soddisfatto dalla velocità di fix del GPS che, nonostante nei primi istanti di utilizzo potrebbe essere meno precisa, è fulminea. Ottima anche la quantità di dati che vengono visualizzati nel corso delle attività fisiche e la possibilità di tenere traccia dell’autonomia residua di batteria qualora si iniziasse un’attività con lo smartwatch scarico, molto interessante anche il nuovo valore PAI, che è stato aggiunto con l’ultimo update e che permette di avere un quadro completo dell’attività quotidiana, valutandola con un punteggio e non più sul numero di passi e di calorie bruciate.

Le attività fisiche che l’Amazfit T-REX è in grado di tracciare sono attualmente 13 e, proprio come in tutti gli altri dispositivi dell’azienda, tutte le statistiche e le impostazioni avanzate di gestione sono racchiude nell’applicazione per smartphone, sulla quale è possibile creare il proprio profilo utente, impostare gli obiettivi di allenamento, controllare i percorsi sulla mappa e così via. In soldoni, dal punto di vista software le novità introdotte sono ben poche.

Recensione Amazfit T-Rex

Nella sezione dell’app dedicata al T-REX si potranno scegliere i quadranti, personalizzare i preferiti, effettuare gli aggiornamenti ed impostate alcuni fattori che è possibile gestire anche direttamente dallo smartwatch ma, ancora una volta, uno dei veri limiti del software di Amazfit riguarda le notifiche che con alcune applicazioni permetteranno di leggere esclusivamente l’ultimo messaggio ricevuto. Parlando di funzionalità sono presenti il meteo, la sveglia, il controllo musicale, i timer e i promemoria, e sarà possibile decidere di attivare automaticamente la modalità non disturbare: è un’opzione comodissima che permetterà di disattivare le notifiche qualora lo smartwatch rilevi che si sta dormendo, ma con la quale purtroppo non viene disattivata l’attivazione del display con il movimento del polso, che può essere solo programmata ma non è collegata a questa funzionalità.

Autonomia – Amazfit T-REX

La batteria da 390 mAh dell’Amazfit T-REX dovrebbe garantire circa 20 giorni di autonomia, almeno stando a quanto ha dichiarato l’azienda. In realtà però, nei nostri test siamo riusciti ad arrivare massimo ad un paio di settimane di utilizzo con una sola carica, che sono scese a circa 7 giorni utilizzando assiduamente il GPS per alcune sessioni di allenamento o decidendo di tenere lo schermo sempre attivo.

Recensione Amazfit T-Rex

Si tratta comunque di risultati decisamente buoni, che renderebbero orgoglioso qualsiasi utente che, finalmente, avrà la possibilità di indossare uno smartwatch senza diventare schiavo del caricabatterie. Ottima anche la ricarica, che in circa 60 minuti viene completata dallo 0 al 100%.

Prezzo e conclusioni – Amazfit T-REX

L’Amazfit T-REX è venduto in Italia ad un prezzo ufficiale di 139 euro, una cifra decisamente interessante e già inferiore a quella che aveva il GTR al momento del lancio. Certo, dato il suo design si tratta di uno smartwatch non per tutti, che però non delude assolutamente le aspettative e che garantisce un’autonomia più che convincente ed un software che seppur molto semplice risulta sempre molto reattivo.

Recensione Amazfit T-Rex

L’unica pecca riguarda sempre la gestione delle notifiche e il fatto che quelli di Amazfit abbiano sottovalutato l’importanza dell’aspetto grafico dell’always-on-display, ma se siete amanti dei vecchi G-Shock ed amate la possibilità di poterlo utilizzare praticamente ovunque e in qualsiasi situazione, allora l’Amazfit T-Rex è il modello giusto: è ultra resistente, completo, ha un ottimo display e un’autonomia importante.

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RASSEGNA PANORAMICA
Confezione
Design e costruzione
Display
Hardware e prestazioni
Software
Batteria
Prezzo
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Dario Caliendo
Nel mondo della tecnologia dal lontano 2007, ingegnere informatico di formazione, condivide la sua passione per il tech con quella per gli animali e per la buona cucina. Crede che la tecnologia debba essere sempre alla portata di tutti, e per questo ama spiegarla nel modo più semplice e chiaro possibile. Le recensioni sono il suo pane quotidiano.
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