TSMC non è spaventata dal ban di Huawei: ecco perché

Huawei

La questione del ban USA per Huawei si fa ogni giorno sempre più avvincente quanto contorta. Se è vero che il colosso cinese sta cercando in tutti i modi di trovare un chipmaker che soddisfi la sua domanda di SoC, il suo attuale (e forse ex) produttore TSMC, che produce gli HiSilicon Kirin, pare non affatto spaventato dal perdere uno dei suoi maggiori clienti.

Aggiornamento 23/06: sulla questione si è espresso anche il primo ministro taiwanese. Trovate le sue dichiarazioni a fine articolo.

TSMC: il gap di processori Huawei non preoccupa il chipmaker taiwanese

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Il tira e molla tra Huawei e TSMC si protrae da oltre un mese, dato che qualche tempo fa la stessa azienda taiwanese era un po’ in bilico tra l’essere insicura della proposta, comunque ingente, del brand cinese e nei ragionamenti in fatto di copertura di domanda commerciale fatta da Huawei stessa.

Ora però, la situazione pare aver preso una direzione molto diversa, rispetto ai primi tempi. Infatti, TSMC pare non essere molto preoccupata in merito all’addio di Huawei ed il motivo è molto semplice. Il produttore taiwanese, sebbene per anni abbia fornito la soluzione chip per Huawei con numeri spropositati, ha affermato che la produzione verso le compagnie cinesi è solo del 20%, mentre la fetta più grande di clienti è americana, dato che si attesta al 60%.

E questo, a quanto pare, non velocizza il processo di accordo ritrovato tra le due compagnie ed a rafforzare questo concetto è il CEO di TSMC, Mark Liu:” Noi speriamo non avvenga questo allontanamento ma, se avvenisse, recupereremo la percentuale persa in poco tempo”. Il poco tempo però, non è stato quantificato, sebbene si sostenga che verrebbe trovata una soluzione senza dubbio.

Tra l’altro, TSMC è molto più intenzionata ad investire negli USA, dove sarebbe più vicina ai partner chiave Apple e Qualcomm, piuttosto che con un brand come Huawei, anche se pare sia ancora in trattativa con il Governo USA per tentare il tutto per tutto. Se non dovesse accadere, verrà sfruttato appieno l’investimento di 12 miliardi di dollari nel piano di sviluppo su suolo americano.

Aggiornamento 23/06

Anche se ha perso uno dei suoi più grandi clienti, il futuro di TSMC continuerà ad essere fruttuoso. A dirlo non è soltanto il chipmaker ma anche Kung Ming-hsin, capo dell’agenzia di pianificazione economica di Taiwan. Come da egli affermato, il ban USA non ha come obiettivo il mettere in difficoltà il paese ed i suoi rapporti con la Cina. Il ban è unicamente diretto verso Huawei, pertanto TSMC continuerà ad operare normalmente con tutti gli altri partner cinesi (come MediaTek).

Come aggiunge Kung, il calo di ordini da parte di Huawei è stato rapidamente compensato dalle altre aziende. La richiesta è molto alta e TSMC non prevede difficoltà economiche derivanti dalla Entity List. Il chipmaker non si è espresso sulle dichiarazioni del ministro, affermando di non voler parlare dei propri clienti.

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