Dopo aver analizzato il formidabile Huawei P40 Pro, nella recensione di oggi vi parleremo del fratello minore, ovvero Huawei P40, il quale risulta essere uno dei pochi smartphone sul mercato a garantire un ampio display, ma con delle dimensioni piuttosto compatte. Come si sarà comportato durante i nostri test? Scopriamolo insieme all’interno dell’articolo!

Recensione Huawei P40

Unboxing – Huawei P40

All’interno della confezione di vendita è presente la seguente dotazione:

  • Huawei P40;
  • alimentatore da parete;
  • cavo per la ricarica USB – USB Type-C;
  • auricolari Type-C;
  • spillino per lo slot SIM;
  • manualistica.

Design e costruzione

Huawei P40 non cambia poi molto nel design rispetto al P40 Pro, le uniche differenze stanno nella presenza di un display flat anziché curvo e nell’assenza della lente periscopica nel posteriore.

Per il resto troviamo ancora una magnifica back cover in vetro opaco, nel nostro caso nella colorazione Silver Frost, la quale grazie ai suoi lati smussati garantisce un ottimo grip ed una sensazione al tatto favolosa.

Huawei P40

Sono serio quando dico che ogni tanto mi sono fermato a guardare lo smartphone perché mi piace veramente molto e questo non mi succedeva da OPPO Reno.

L’aspetto positivo è che non vengono trattenute troppe impronte, ma in qualsiasi caso quelle poche vengono portate via da una semplice strofinata su una maglietta.

In qualsiasi caso la costruzione rimane sempre ottima, molto resistente e con ogni parte al suo posto, senza una minima incertezza. Purtroppo, a differenza del fratello maggiore, non abbiamo una certificazione IP68, ma una IP53, la quale ci consentirà comunque di proteggerlo dagli schizzi.

Huawei P40

Le dimensioni sono più compatte di Huawei P40 Pro, parliamo di 148.9 x 71.06 x 8.5 millimetri per un peso di 175 grammi, i quali lo rendono decisamente maneggevole e facile da utilizzare ad una mano. Per molti potrebbe essere azzardato definirlo compatto ma ad oggi, iPhone 11 Pro a parte, rimane uno dei top di gamma più piccoli sul mercato.

L’unico aspetto che mi ha fatto storcere il naso è il modulo fotografico, il quale esteticamente mi piace anche, ma ha una sporgenza troppo pronunciata. Sicuramente le lenti utilizzate sullo smartphone richiedono un certo spazio, ma risulta veramente scomodo utilizzare il P40 se poggiato su un tavolo.

Inferiormente è posizionato l’ingresso USB Type-C con slot dual SIM, il microfono principale e lo speaker di sistema, mentre sul fronte opposto troviamo solamente il microfono secondario. Sul lato destro il frame in solido alluminio è accompagnato dal tasto power e dal bilanciere del volume, a differenza del lato sinistro che è completamente vuoto.

Concludiamo con il profilo frontale sul quale non troviamo la capsula auricolare, la quale è stata sostituita da una tecnologia di trasmissione dell’audio sotto al display (Acoustic Display Technology). Presente poi un doppio notch frontale posto in alto a sinistra che integra il sensore per le Air Gesture, la fotocamera per i selfie oltre che all’emettitore IR per il riconoscimento del volto.

Display

Huawei P40 possiede un display OLED da 6.1 pollici in Full HD+ (2340 x 1080 pixel) e con densità di 431 PPI.

Huawei P40

Anche qui iniziamo facendo paragoni con il fratello maggiore, perché non abbiamo né dei bordi curvi, né un refresh rate a 90 Hz, ma solo uno standard a 60 Hz.

Per quanto riguarda il pannello flat personalmente non c’è alcun problema, visto che questo è meno fragile, tuttavia mi sarei aspettato qualcosa in più sul refresh rate dal momento che ad oggi la concorrenza è spietata e che anche su fasce di prezzo più basse abbiamo i 90 Hz.

Nonostante ciò parliamo di un’unità con una qualità molto alta grazie ad un alta fedeltà cromatica, ottimi angoli di visuale e degli adeguati livelli di luminosità minima/massima che ci faciliteranno la lettura in condizioni di difficili. Molto buono anche la reattività del sensore di luminosità automatico.

Non mancano le varie impostazioni per la taratura dei colori, qualora non siate soddisfatti della resa, la modalità scura, la modalità di protezione occhi per limitare l’emissione di luce blu, l’always-on display e la gestione automatica della risoluzione dello schermo, così da preservare l’autonomia.

Personalmente non mi infastidisce il foro allungato sulla parte sinistra, ma è sempre possibile nasconderlo. Tuttavia, bisogna far presente che lo spazio riservato alle notifiche si restringe ulteriormente rispetto al Huawei P40 Pro, in quanto abbiamo delle dimensioni più compatte.

Huawei P40

Hardware e prestazioni

Sotto la scocca del Huawei P40 troviamo lo stesso chipset del P40 Pro e del Mate Xs 5G, ovvero la soluzione prodotta in-house HiSilicon Kirin 990 5G comprensiva di un processore octa-core con frequenza di clock massima di 2.86 GHz, una GPU Mali-G76 MC16, 8 GB di RAM LPDDR4X e 128 GB di storage UFS 3.0 espandibile tramite NM Card fino a 256 GB.

Inutile dirvi che lo smartphone è una vera scheggia e l’esperienza di utilizzo è fluida e priva di bug o impuntamenti vari. Non avrete alcun tipo di problema in alcuna situazione, sia che lo usiate solamente per i social che per lavoro con le app più pesanti.

Possiamo dire lo stesso per il gaming, infatti anche i titoli più pesanti vengono riprodotti al massimo dei dettagli per un’esperienza da vero top di gamma. Ho eseguito i test con diversi giochi come PUBG, Asphalt 9 e Brawl Stars e tutto è filato liscio come l’olio.

Fotocamera

Il fiore all’occhiello dei top di gamma Huawei è sicuramente il comparto fotografico e, nonostante questo Huawei P40 presenti alcune differenze, abbiamo comunque degli ottimi sensori con lenti Leica da 50+16+8 MP con apertura f/1.9-2.2-2.4 con OIS, grandangolare da 17 mm, zoom ottico 3x, autofocus e flash LED.

Inutile dire che nel complesso il fratello maggiore si comporta meglio, ma anche qui in diurna abbiamo degli ottimi scatti che presentano un alto livello di dettaglio e una buonissima gestione delle luci e dei colori.

Nelle macro c’è un ottimo bokeh e possiamo spingerci veramente molto vicini al soggetto da fotografare, mentre la modalità ritratto riesce a scontornare perfettamente le persone in primo piano.

La fotocamera grandangolare restituisce degli scatti da vero top di gamma grazie ad un’adeguata gestione delle luci, un buon livello di definizione e senza distorcere particolarmente i lati.

Per quanto riguarda invece lo zoom 3x gli scatti ottenuti sono buoni ed abbiamo un buon distacco tra gli oggetti messi a fuoco e lo sfondo. Insomma, non avremo lo stesso sensore visto a bordo del P40 Pro, ma anche questo se la cava piuttosto bene.

Di notte entra in scena la famosa Modalità Notte di Huawei che da sempre ci sorprende e, in effetti, con una buona mano ferma o con un cavalletto i risultati sono sorprendenti se consideriamo che stiamo parlando di uno smartphone e non di una macchina professionale.

Senza quest’ultima gli scatti sono comunque molto buoni per la sua fascia di prezzo, ma in alcuni casi si nota una nitidezza un po’ troppo elevata che provoca una leggera grana. Per il resto ottimo lavoro anche con la grandangolare e con lo zoom 3x a patto che la scena non sia molto buia.

Frontalmente abbiamo un sensore da 32 mega-pixel con apertura f/2.2 affiancato da un sensore di profondità che garantisce dei selfie di livello grazie al buon bokeh artificiale. In condizioni di luminosità favorevole rimarrete sorpresi dalla sua qualità, ma anche in notturna si difendono bene grazie ad un buon dettaglio (sempre a patto che siate illuminati un minimo) ed una buona gestione delle luci.

Nel complesso spendendo meno riuscirete a portare a casa un ottimo camera-phone, ovviamente se volete il meglio del meglio sul mercato allora dovrete puntare al Huawei P40 Pro, ma già così riuscirete a fare un figurone sui social e non solo.

I video possono essere registrati fino ad una risoluzione massima di 4K a 60 fps sia con la fotocamera posteriore che con quella frontale e possiamo godere di un’ottima stabilizzazione e messa a fuoco.

Audio e connettività

L’audio in uscita dal singolo speaker del Huawei P40 possiede un volume elevato, pulito e con un buon bilanciamento delle frequenze. Come abbiamo anticipato in precedenza non abbiamo la capsula auricolare, ma è stata sviluppata una tecnologia chiamata Acoustic Display Technology che trasmette l’audio attraverso il display.

In chiamata non vi accorgerete nemmeno della differenza, l’unico problema è che a volume al massimo chi si trova affianco a voi potrebbe sentire la conversazione. Tuttavia, spesso questo succede anche con smartphone con la classica capsula auricolare.

Per quanto concerne la connettività, su Huawei P40 troviamo pieno supporto al 5G, sia NSA che SA, oltre alla possibilità di sfruttare una e-SIM in contemporanea ad una SIM fisica. Nel complesso abbiamo dunque uno slot dual SIM + SIM virtuale. (non possiamo andare in 5G con entrambi).

Come da tradizione Huawei la ricezione è al top, sebbene io l’abbia potuta testare solamente nei dintorni della mia abitazione a causa della quarantena.

Per il resto abbiamo un comparto completissimo grazie al supporto al Wi-Fi 6+, all’NFC, al Bluetooth 5.0, ai sistemi di geolocalizzazione GPSGalileoGLONASS e QZSS e al supporto alla desktop mode tramite l’USB Type-C 3.1.

Parliamo infine dei sistemi di sblocco perché abbiamo il sensore d’impronte digitali sotto al display molto rapido e preciso, sblocca con successo 10 volte su 10 senza problemi, ma devo ammettere di averlo utilizzato veramente poco, in quanto non facevo in tempo a sollevare lo smartphone che il riconoscimento facciale lo sbloccava.

Infatti, sulla serie P di Huawei abbiamo un sistema ad infrarossi che risulta essere molto rapido e veloce in tutte le condizioni di luce, sebbene sia meno sicuro rispetto alla serie Mate con lo sblocco 3D.

Software

A bordo del Huawei P40 troviamo Android 10 con interfaccia personalizzata EMUI 10.1 con patch di sicurezza del 1 Marzo 2020.

Questa UI la conosciamo già molto bene e sappiamo quante personalizzazioni e funzionalità ci permette di sfruttare. Tra le più utili menzioniamo la sidebar accessibile tramite swipe prolungato su uno dei due lati, la quale ci consentirà di dividere lo schermo con 2 app o il picture-in-picture, funzioni che abbiamo già visto anche a bordo del P40 Pro o del Mate Xs 5G.

Per il resto troviamo i temi, la modalità scura, la gestione digitale, il phone clone, le varie modalità di risparmio energetico e tanto altro ancora, compresa la desktop mode tramite USB Type-C 3.1 o in modalità wireless a prestazioni ridotte.

Insomma, ci sono veramente molte chicche e con l’ultima versione l’EMUI si è arricchita di funzionalità che la rendono molto più competitiva rispetto ad altre interfacce.

Tuttavia, come ben saprete, a partire dal Huawei Mate 30 Pro, l’azienda cinese ha dovuto rinunciare ai servizi Google a favore degli Huawei Mobile Services con l’AppGallery al posto del Play Store.

AppGallery, TrovApp, Phone Clone e Google Play Store

La soluzione proprietaria di Huawei è sicuramente l’ago della bilancia nella scelta di acquisto di questo dispositivo poiché attualmente include molteplici applicazioni utilizzate nella vita di tutti giorni ma, purtroppo, non consente una copertura al 100% degli applicativi scaricabili dal Google Play Store. Il Play Store al momento è comunque installabile tramite una procedura abbastanza articolata che però potrebbe essere bloccata in seguito.

In soccorso di queste lacune troviamo un’applicazione di Huawei denominata TrovApp che consente, qualora AppGallery non includa l’applicazione cercata, di scaricare la stessa direttamente dai siti dei produttori o tramite lo store di APKPure. Basterà infatti cercare il nome dell’applicazione per visualizzare le opzioni disponibili per il download o le alternative che possono “rimpiazzare” l’app cercata.

La combinazione di TrovApp e AppGallery consente di non dover rinunciare del tutto alle proprie abitudini ma richiede un po’ di tempo per ambientarsi nell’utilizzo di app alternative.

È possibile inoltre sfruttare Phone Clone, l’applicazione di Huawei il trasferimento dei dati dal precedente dispositivo a quello nuovo, che consente di recuperare i numeri di telefono della rubrica (che nel caso fossero salvati sull’account Google altrimenti non sarebbero disponibili), tutte le applicazioni compatibili, la galleria delle foto e il resto dei dati.

Inoltre molteplici applicazioni come Netflix o Disney+ non beneficiano delle certificazioni per il DRM WideVine e dunque non consentono la riproduzione dei contenuti in HD o qualità superiore. Tale ostacolo, al momento, non è purtroppo aggirabile.

Segnaliamo, infine, che alcune applicazioni bancarie come Hype non consentono il login o il pagamento tramite NFC e altre risultano limitate in parte poiché le funzionalità richiedono la presenza dei GMS.

Tale situazione su un top di gamma da 799€ è decisamente delicata e seppur stiamo parlando di uno dei migliori dispositivi compatti di questa prima metà del 2020 è ovvio che il dover rinunciare a determinate applicazioni, che magari al momento non possono essere rimpiazzate, risulta una scelta difficile da affrontare.

La situazione migliorerà sicuramente nei prossimi mesi dato che lo sforzo di Huawei nell’ampliare la disponibilità delle applicazioni sul proprio store è davvero notevole ma ad oggi richiede un po’ di praticità e sacrificio per poter rispondere alle esigenze degli utenti.

Batteria – Huawei P40

Sotto la scocca del Huawei P40 troviamo una batteria da 3800 mAh con supporto alla ricarica rapida SuperCharge da 22.5W.

Con utilizzo stressante solamente in Wi-Fi sono riuscito ad arrivare ad una media di circa 5 ore di schermo attivo, mentre con rete dati e hotspot attivo ho totalizzato una media di circa 3 ore e 30 minuti.

In qualsiasi caso si arriva a sera senza particolari problemi, ma forse mi sarei aspettato qualcosina in più.

Infine, con l’alimentatore fornito in dotazione riusciamo ad arrivare dallo 0 al 100% in circa 1 ora e 30 minuti, anche in questo caso non è il più veloce in circolazione. Non è presente la ricarica wireless, peccato, una mancanza che pesa se si guarda in casa dei competitors.

Conclusioni e prezzo – Huawei P40

Visto che siamo giunti alle conclusioni è bene parlare anche del prezzo perché Huawei P40 è disponibile sullo store ufficiale a 799 euro con in regalo una cover in silicone. Il prezzo è sicuramente importante, ma sempre in linea con i competitors principali.

Personalmente lo reputo un ottimo smartphone per chi desidera un dispositivo compatto, ma allo stesso tempo aspetterei che il prezzo cali ancor di più perché ad oggi garantisce sicuramente un comparto connettività all’avanguardia ed una buonissima fotocamera, ma presenta sempre l’ostacolo dell’assenza dei servizi Google, oltre che alcune piccole sbavature.

Ovviamente tutto dipende anche dalle vostre esigenze, perché se il vostro utilizzo ruota attorno all’ecosistema di Google allora questo P40 non fa per voi, ma se la vostra routine non ne prevede l’uso e siete alla ricerca di una soluzione dalle dimensioni contenute allora potrebbe soddisfare tutte le vostre esigenze.