MediaTek risponde alle accuse di “barare” nei benchmark

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È già successo in passato che siano saltate fuori delle anomalie nel mondo dei benchmark. Il caso più eclatante è stato quello che ha visto contrapposti 3DMark e gli smartphone Huawei ed Honor. Ma è successo anche in casa di OPPO, con un F7 che fu anch’esso accusato di barare nei benchmark. Questa volta è il turno di MediaTek ad essere additata di comportamenti poco leciti da parte dei ragazzi di Anandtech. Il team ha scovato delle stranezze nei test eseguiti sugli ultimi OPPO Reno 3, di cui esistono tre varianti: una basata su Qualcomm, due su MediaTek.

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Riscontrate delle anomalie nei benchmark realizzati con OPPO Reno 3 su base MediaTek

La faccenda è partita quando ad Anandtech è arrivata un’unità europea di OPPO Reno 3 Pro, basata sul MediaTek Helio P95. La prima cosa che hanno fatto è stata effettuare i benchmark di rito, fra cui il noto PCMark. E c’è stata una discreta sorpresa nel constatare che i punteggi ottenuti erano in grado di superare le previsioni. Ma non di qualche punto, bensì di qualche migliaia. Visti i succitati trascorsi, non c’è voluto molto prima che venissero ripetuti i test, ma con una versione resa anonima di PCMark. Così facendo, lo smartphone non è stato in grado di individuare l’app in esecuzione ed è stata scoperta la magagna.

Come evidenziato dai grafici, il benchmark anonimo vede un crollo dei punteggi, anche del -75%. A questo punto Anandtech ha fatto la prova del 9, mettendo alla prova un’unità cinese di OPPO Reno 3 Pro, quindi con Snapdragon 765G. Il risultato? In entrambi i casi i punteggi sono rimasti invariati, facendo così capire che la colpa non è attribuile ad OPPO o Qualcomm, bensì a MediaTek.

Scattano le indagini e, scavando più a fondo nel software, si scopre che nella versione con MediaTek è presente una particolare configurazione di un file di sistema. In breve, il software è in grado di capire se determinate app siano in esecuzione e, in caso affermativo, attivare una modalità Sports. Inutile dire che, fra le app che fanno scattare questo meccanismo, ci sono anche Antutu, 3DBench, PC Mark, Master Lu, Androbench, Quadrant e tutti i principali benchmark.

Non è soltanto OPPO ad avere questa “modalità Sports”

Come potrete intuire, questa modalità Sports agisce come la modalità Performance di Huawei e anche di altri brand. Solo che, a differenza di Huawei, qua non c’è un’opzione che l’utente può attivare o disattivare a sua discrezione. Tutto avviene in maniera automatica e, cosa più rilevante, di nascosto, non essendo menzionata ufficialmente. Fra l’altro, Anandtech fa notare come questa parte del software sia stata scoperta giusto in tempo prima che venisse celata. Mettendo a paragone il firmware iniziale con quello dell’ultimo aggiornamento, la lista dei benchmark è stata fatta sparire. Ciò nonostante, l’anomalia nei benchmark rimane, pertanto non è stata rimossa, bensì spostata da qualche altra aprte.

A questo punto viene da chiedersi: se la “colpa” è di MediaTek, quali altri smartphone si comportano in tal modo? I test condotti da Anandtech mostrano lo stesso anche per OPPO Reno Z, F15 ed F9 Pro. Ma anche Vivo S1, Redmi Note 8 Pro, Realme C e Sony XA1. E probabilmente la lista continuerebbe a lungo, dato che per ovvie ragioni non è stato possibile testare tutti i telefoni con MediaTek in circolazione. Anche perché la presenza del Sony XA1, uscito nel 2016, fa intuire che sia una pratica che va avanti da anni.

MediaTek parla ufficialmente della vicenda

A questo punto è stata contattata direttamente MediaTek per avere un’idea più chiara sulla situazione. Non ha tardato ad arrivare una dichiarazione ufficiale:

MediaTek segue gli standard di settore ed è fiduciosa che i test di benchmarking rappresentino accuratamente le capacità dei nostri chipset. Lavoriamo a stretto contatto con i produttori globali di dispositivi quando si tratta di test e benchmarking dei dispositivi basati sui nostri chipset, ma alla fine i marchi hanno la flessibilità di configurare i propri dispositivi come meglio credono. Molte aziende progettano dispositivi in ​​grado di funzionare ai massimi livelli di prestazione possibili durante l’esecuzione di test di benchmarking al fine di mostrare tutte le funzionalità del chipset. Questo rivela quale sia il limite superiore delle capacità prestazionali su un determinato chipset.

Ovviamente, negli scenari del mondo reale ci sono una moltitudine di fattori che determineranno le prestazioni dei chipset. I chipset MediaTek sono progettati per ottimizzare potenza e prestazioni per offrire la migliore esperienza utente possibile, massimizzando la durata della batteria. Se qualcuno esegue un programma ad alta intensità di calcolo come un gioco impegnativo, il chipset si adatterà in modo intelligente ai modelli di elaborazione per offrire prestazioni sostenute. Ciò significa che un utente vedrà diversi livelli di prestazioni da diverse app poiché il chipset gestisce dinamicamente CPU, GPU e risorse di memoria in base alla potenza e alle prestazioni richieste per una grande esperienza utente. Inoltre, alcuni marchi hanno diversi tipi di modalità attivate in diverse regioni, quindi le prestazioni del dispositivo possono variare in base alle esigenze del mercato regionale.

Riteniamo che mostrare le piene capacità di un chipset nei test di benchmarking sia in linea con le pratiche di altre società e fornisca ai consumatori un quadro accurato delle prestazioni del dispositivo.

Il problema sollevato da Anandtech è che questo sprigionare tutta la potenza del chipset quando ci sono determinate app in esecuzione non rispecchi le prestazioni standard. Specialmente nel caso di PCMark, un test che non pensato per esprimere la forza bruta del telefono, bensì di rispecchiare le condizioni di utilizzo nel quotidiano.

Se volessimo fare un paragone estetico, è come se una persona indossasse lenti azzurre soltanto per le foto su Instagram, quando per tutto il resto del tempo ha gli occhi marroni. Anche perché fra quelle che fanno scattare questa modalità Sports ci sono anche app di test della memoria e del filesystems, aspetti che con il “voler mostrare le capacità del chipset” non hanno molto a cui spartire.

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