FCC si schiera contro Huawei: l’appello dell’azienda cinese

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Se Huawei sta cercando nella Russia il proprio alleato principale è perché la diatriba con gli USA non vuole accennare a fermarsi. A buttare benzina sul fuoco ci ha pensato Ajit Pai, CEO dell’FCC, in occasione della World Radiocommunication Conference che sta avendo luogo in questi giorni in Egitto. Le sue dichiarazioni parlano chiaro, puntando il dito anche contro ZTE e definendo le due aziende come una vera e propria minaccia alla sicurezza di USA ed alleati.

Aggiornamento 05/02: Huawei lancia un nuovo appello all’ente regolatore FCC. Trovate tutti i dettagli a fine articolo.

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Il CEO di FCC si scaglia contro Huawei e ZTE: “Sono una minaccia alla nostra sicurezza”

Come dichiarato in una nota stampa sul sito ufficiale dell’FCC:

La preoccupazione è che attori stranieri ostili possano usare backdoor nascoste nelle nostre reti per spiarci, rubarci, danneggiarci con malware e virus o sfruttare le nostre reti. E ci sono ragioni crescenti per credere che le aziende cinesi Huawei e ZTE rappresentano un rischio inaccettabile per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

Ne consegue che l’ente statunitense ha appena stabilito il blocco dei sussidi forniti dall’Universal Service Fund a tutte quelle aziende che vorranno avere a che fare con Huawei e ZTE. Questo perché alcuni operatori delle zone rurali ne hanno usufruito per l’installazione di apparecchiature dalla Cina. La volontà dell’FCC non è soltanto quella di bloccare i fondi, ma anche cooperare per l’accostamento di questi a partner ritenuti più affidabili.

Un forte disincentivo che non potrà che rallentare il riavvicinamento che sembrava essere in atto fra le due parti. Questo cambiamento dovrà essere votato il prossimo 19 novembre durante una riunione sulla sicurezza nazionale dell’FCC ed è probabile che la decisione venga approvata.

Aggiornamento 30/10

Non è tardata ad arrivare la risposta da parte di Huawei in merito alla polemica sollevata dall’FCC:

In 30 anni di attività, Huawei non ha mai avuto rilevanti incidenti di sicurezza nei 170 paesi in cui opera. Huawei gode della fiducia di oltre due miliardi di consumatori, partner di molte delle aziende Fortune 500 e fornisce più di 500 operatori di rete in tutto il mondo. Il divieto di venditori specifici basati sull’origine del Paese non farà nulla per proteggere le reti di telecomunicazione americane.

La proposta odierna, pubblicata dal presidente della FCC, ha un impatto solo sui fornitori di banda larga nelle aree rurali più disagiate o meno servite degli Stati Uniti. Tale azione amplierà ulteriormente il divario digitale; rallentare il ritmo dello sviluppo economico senza proteggere ulteriormente le reti di telecomunicazione della nazione.

L’FCC è a conoscenza di misure alternative che potrebbero risolvere entrambi i problemi – continuando a migliorare la connettività in quelle aree, migliorando al contempo la sicurezza delle reti statunitensi – ma il presidente Pai sta scegliendo di ignorare anche quelle che sono considerate le migliori pratiche in tutto il mondo. Huawei rimane aperta a impegnarsi con il governo degli Stati Uniti e i responsabili politici per trovare una soluzione produttiva.”

Aggiornamento 29/11

L’FCC ha deciso di ufficializzare il divieto agli operatori rurali di acquistare attrezzature Huawei e ZTE. Oltre a non poter usufruire dei fondi USF, gli operatori americani dovranno sostituire le attrezzature cinesi già presenti. Di conseguenza, Huawei si appellerà alla Corte di New Orleans per ribaltare la decisione dell’ente americano.

Aggiornamento 05/12

Come da programma, arriva la protesta da parte di Huawei, la quale ha deciso di fare appello alla decisione controversa dell’FCC presso la Fifth Court of Appeals americana. Secondo quanto affermato dal legale Song Liuping, “bannare una compagnia come Huawei, solo perché nata in Cina, non risolverà le sfide in ambito di cyber-sicurezza. Questa decisione, così come l’inserimento nella Entity List, è basata sulla politica, non sulla sicurezza.“. Sempre secondo Huawei, l’FCC non avrebbe ancora fornito prove a sostegno della propria tesi. Sicuramente la situazione non si fermerà qui e potrebbero volerci mesi, se non anni, per una risoluzione definitiva fra le parti. Per il momento il portavoce FCC, Brian Hart, ha evitato commenti sulla questione.

Aggiornamento 17/12

La Camera dei Rappresentati degli USA ha promulgato una nuova legge per impedire al governo di mettere a disposizione fondi economici per l’acquisto di equipaggiamenti Huawei e non. Ciò va in direzione della volontà dell’FCC di bloccare questo trend, specialmente nel caso degli operatori “rurali”. Come dichiarato dalla Camera, “aziende come Huawei ed affiliate rappresentano una significativa minaccia per gli interessi commerciali e di sicurezza degli USA. Molti fornitori di comunicazioni fanno molto affidamento sulle loro apparecchiature.” Dopo questa proposta, la legge dovrà passare dal voto del Senato e, nel caso verrà approvata, permetterà all’FCC di bloccare i succitati fondi. Contestualmente a ciò, l’ente dovrà impegnarsi nell’aiutare gli operatori a sostituire le attrezzature “sospette” attualmente utilizzate.

Aggiornamento 05/02

A mesi di distanza dalle prime dichiarazioni dell’FCC, Huawei lancia un nuovo appello contro la decisione di ostracizzarla dagli USA.La richiesta, assieme a ZTE, è quella di non essere etichettata come un rischio per la sicurezza nazionale. Huawei ha redatto un documento di 200 pagine dove afferma che l’FCC sta facendo tutto ciò per “attuare una campagna da parte di alcuni funzionari governativi, compresi membri del Congresso, per gravare restrizioni su Huawei e metterla fuori servizio negli USA e contestare la sua reputazione”. Allo stesso tempo, ZTE ha chiesto all’FCC di tenere in considerazioni gli sforzi apportati nel miglioramento nei controlli e nella sicurezza dei propri prodotti. Ma la decisione finale spetterà al Public Safety and Homeland Security Bureau.


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