Google contro gli USA: “Fateci lavorare con Huawei”

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Anche se la richiesta di causa legale è stata respinta, i dissidi fra Huawei e USA non accennano a placarsi. A buttare benzina sul fuoco ci pensa la stessa Google, una delle dirette interessate che maggiormente è stata colpita dal divieto americano. L’inclusione di Huawei nella Entity List ha fatto sì che le aziende statunitensi siano bloccate dal commerciarci. È sì possibile richiedere un permesso speciale, comunque ostico da ottenere e non sempre concesso, come nel caso di Google. Le conseguenze? Gli smartphone del produttore possono sempre montare Android, data la sua natura AOSP, ma non i servizi Google. Di conseguenza, niente Play Store e piena compatibilità con tutte le app di Big G.

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Google vuole tornare alla normalità con Huawei, nonostante gli USA

Ma è anche Google a risentire di questo blocco, anche perché Huawei ha già dimostrato di riuscire a superare questo impasse. La strada è ancora lunga e tortuosa e la stessa azienda di Ren Zhengfei ha affermato di considerare Google come prima scelta, nel caso il governo Trump tornasse indietro. Ma nel frattempo gli smartphone potranno contare su dei servizi Huawei più solidi ed un un AppGallery sempre più ricca di app. Senza considerare le Huawei Quick Apps, il grosso lavoro fianco a fianco con la community dei programmatori e anche accordi come quello stretto con TomTom.

Insomma, sul lungo periodo potrebbe rovesciarsi la situazione, con Google che rischia di finire ad essere la parte più penalizzata fra le due. Si rischia di perdere quasi 1 miliardo di utenti, giocoforza estromessi dall’utilizzo delle app Google, parte fondamentale dell’ecosistema societario. Non sorprende, quindi, che in quel di Mountain View ci sia preoccupazione per un futuro che potrebbe risultare più conflittuale del previsto. Google non ha tardato a rinnovare le proteste nei confronti del proprio governo, chiedendo un permesso per poter tornare a lavorarci normalmente. Cosa succederà adesso è ancora presto per dirlo, ma difficilmente l’amministrazione Trump cederà facilmente.

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