Huawei porta il Ray Tracing nella EMUI: come funziona?

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Da qualche mese il concetto di Ray Tracing in ambito gaming ha iniziato a diffondersi in ambito PC, per quanto anche le console di prossima generazione dovrebbero abbracciarlo. Lo stesso possiamo dire per gli smartphone, dove l’ambito videoludico sta prendendo piede anche dal punto di vista hardware. Per il momento non ci sono ancora giochi mobile che siano in grado di spingersi così in là, ma Huawei ci vuole provare. Grazie alla collaborazione con NetEase, la EMUI si sta per arricchire di un’aggiunta notevole, almeno sulla carta.

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Il Ray Tracing di Huawei debutta nella EMUI, per quanto limitato

Innanzitutto che cos’è il Ray Tracing? Introdotta alla massa da NVIDIA con la famiglia di GPU RTX, questa tecnologia di rendering simula in modo foto-realistico il comportamento fisico di luci ed ombre. Anziché simularlo tramite un rendering “fittizio”, viene calcolata la sorgente di diffusione e, sulla base di elementi fisici, superfici e quant’altro, ricreato un effetto quanto più vicino alla realtà. Se voleste approfondire più nel tecnico, vi consigliamo questa pagina dedicata di MSI.

L’obiettivo di Huawei è di portare questa tipologia di effetto anche su smartphone tramite EMUI. Come potete vedere nel video dimostrativo qua sotto, ciò si traduce in luci ed ombre più morbide e realistiche, oltre che riflessi accentuati che valorizzano al meglio le superfici. Per il momento non sono stati rivelati dettagli tecnici sul suo funzionamento, anche se i rumors parlano di un’accelerazione CPU piuttosto che GPU. Sicuramente ne riparleremo più avanti, ma già le prime demo sono decisamente interessanti.


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