Huawei spiega i motivi del ritardo di Mate X

Huawei Mate X

Non senza fatica, la categoria dei pieghevoli sta lentamente rinascendo, dopo la debacle di Samsung. Il Galaxy Fold è ufficialmente acquistabile, Motorola sta per presentare la propria versione del flessibile ed anche Huawei Mate X è dietro l’angolo. Fra pochi giorni sarà a tutti gli effetti acquistabile in Cina, mentre non ci sono notizie riguardanti la disponibilità in Europa, vista l’impossibilità di avere i servizi Google. A questo punto alcuni di voi potrebbero giustamente chiedersi: ma perché tutto questo ritardo?

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In fase di presentazione al MWC 2019, il CEO Richard Yu avanzò una possibile data di lancio, ipotizzando il mese di giugno, seppur senza crederci molto. Ma l’effettiva commercializzazione avverrà durante il mese di novembre e soltanto (almeno per ora) in Cina, dopo ben due rinvii. In occasione dell’evento odierno l’azienda ha risposto alle domande dei media presenti, chiarendo le motivazioni che hanno comportato questo ritardo.

La prima è ovvia, ovvero l’assicurarsi che il dispositivo offrisse un’integrità strutturale che non compromettesse l’esperienza utente. Inoltre, hanno giocato un ruolo delicato anche i problemi riscontrati da Samsung, a seguito dei quali l’opinione pubblica ha iniziato a nutrire dubbi riguardo i pieghevoli. L’impressione è stata che l’azienda coreana sia finita con l’affrettare i tempi e Huawei non ha voluto dare adito a ciò.

Ultima ma non ultima, la motivazione è anche la volontà di rendere quanto più sinergici hardware e software. Per quanto sia basato sul già collaudato Kirin 980, la natura flessibile di Mate X fa sì che siano necessarie funzioni finora mai viste su smartphone, sia in quanto a visualizzazione della UI che in multitasking.


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