Huawei Mate 30 e Mate X senza Gapps, lo conferma l’azienda

huawei google play store

Si è da poco concluso l’evento di presentazione del Kirin 990, il chipset top di gamma che ritroveremo a bordo di Huawei Mate 30. Ciò che invece non ci sarà sul flagship, atteso per il 16 settembre, saranno le app Google. Un’ipotesi già avanzata negli scorsi giorni ma che adesso trova un’ulteriore conferma da parte di Nikkei. Per quanto sia in atto una proroga sul ban della Entity List, le aziende statunitensi sarebbero comunque bloccate nel rapportarsi a Huawei.

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Aggiornamento 09/09: a confermare l’assenza delle app Google a bordo della famiglia Huawei Mate 30 ci ha pensato Wang Chenglu, presidente del dipartimento Software di Huawei Consumer. Niente HarmonyOS, però, bensì Android 10. L’azienda ha pensato anche alle alternative, come già discusso in questo articolo. Un cambiamento che potrebbe comportare almeno il -30% nelle vendite fuori dalla Cina, secondo gli analisti.

Aggiornamento 10/09: in occasione di IFA 2019, Huawei ha tenuto a specificare che, al contrario di Meizu, non incentiverà l’utente ad installare le app Google tramite metodi alternativi. Ovviamente sarà possibile farlo con gli appositi APK, vista la natura open di Google, ma Huawei eviterà comportamenti scorretti nei confronti di Big G.

Le nuove uscite di Huawei saranno senza app Google

Ecco, quindi, che i nuovi smartphone in arrivo durante questo mese di settembre saranno privi di Google Apps. Non soltanto la gamma Huawei Mate 30, ma anche Huawei Mate X, il pieghevole il cui ritorno è previsto per fine mese. Molto probabilmente a bordo dei terminali in causa ci sarà una versione open source di Android priva delle app Google come Maps, Gmail, YouTube e così via. Ciò non significa che non saranno utilizzabili: basterà installarle via APK e saranno tranquillamente eseguibili.

Ma capirete da soli come una manovra del genere, per quanto semplice, bloccherà tutti coloro che non sono molto pratici di installazioni di terze parti. Una mancanza che, secondo gli analisti, comporterà perdite per 10 milioni di unità nelle vendite di Huawei. Non tanto in Cina, dove l’ecosistema Google è inesistente ormai da anni, quanto in Europa, uno dei mercati che più interessa a Huawei.

A questo punto è ipotizzabile che Huawei adotti una soluzione similare a quella che veniva adoperata tempo fa da Meizu. Niente app Google pre-installate, ma informando l’utenza sul come bypassare questo “ban”, magari tramite l’ausilio di stickers sulla confezione o metodi simili.


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