Recensione Huawei P Smart Z: la pop-up camera a 200€!

Il colosso cinese per eccellenza poteva mai restare con le mani in mano mentre Xiaomi e OnePlus lanciavano le rispettive soluzioni con fotocamera pop-up? Uno schiocco di dita ed ecco spuntare il nuovissimo Huawei P Smart Z, il primo modello del brand equipaggiato con una selfie camera retrattile ed un pannello Full Screen con bordi super ottimizzati. Come si comporta questo modulo nella vita quotidiana? Ma soprattutto… ci sono davvero dei benefici per quanto riguarda la multimedialità? Se siete curiosi di conoscere le risposte a queste domande allora non resta che continuare a leggere la nostra recensione.

Recensione Huawei P Smart Z

Confezione di vendita

Il box di vendita dello smartphone si presenta come una cartonato bianco, con nome del device e logo di Huawei in bella vista (e con caratteri dorati) sulla parte frontale e tutt’intorno. Minimale si, ma comunque elegante. La confezione comprende:

  • Huawei P Smart Z;
  • caricatore da parete 5V/2A;
  • cavo USB / USB Type-C;
  • spilletta per lo slot SIM;
  • cuffiette con mini-jack 3.5 mm;
  • cover protettiva trasparente in silicone morbido;
  • manualistica.

Design e costruzione

Il nostro smartphone con selfie camera retrattile misura 163.5 x 77.3 x 8.8 mm per un peso di 196.8 grammi. Sicuramente non si tratta di una piuma e le dimensioni sono molto più generose rispetto al precedente P Smart 2019. Nonostante ciò si lascia tenere in mano senza problemi e si riesce a mantenere una presa salda anche grazie alla presenza di una back cover in plastica. Anche se questo materiale potrebbe far storcere il naso, bisogna andare oltre le comuni apparenze poiché si tratta di un pannello davvero ben fatto e in grado di offrire un gradevole gioco di sfumature sotto la luce. Anche il frame perimetrale è in plastica – altro dettaglio che potrebbe infastidire – ma nel complesso la costruzione è ottima. Non sono presenti scricchiolii e l’impressione generale è quella di avere in mano uno smartphone corposo e solido.

Per quanto riguarda le altre caratteristiche del device, lungo il bordo superiore troviamo lo spazio per la selfie camera pop-up, il carrellino ibrido per le SIM e la microSD, il microfono secondario per la riduzione dei rumori. Al lato opposto abbiamo l’ingresso mini-jack per le cuffie, il microfono principale e l’altoparlante. Si conclude con il profilo destro, dove trovano spazio il bilanciere del volume ed il tasto Power.

Concludiamo la panoramica inerente al design di Huawei P Smart con la fotocamera doppia verticale ed il lettore d’impronte digitali. Quest’ultimo si è rivelato abbastanza rapido e preciso nello sblocco, affidabile e sicuramente da preferire allo sblocco facciale (di cui parleremo successivamente). Mancano all’appello il LED di notifica e l’Always-On Display (trattandosi di un pannello LCD), motivo per cui sarà necessario attivare la funzione Notifiche Attiva Schermo per non perdere nessun messaggio.

Huawei P Smart Z

Display

A bordo di Huawei P Smart Z abbiamo un display LCD TFT da 6.59 pollici di diagonale, con risoluzione Full HD+ (2340 x 1080 pixel), rapporto in 19.5:9 e 391 PPI. Pur non avendo un pannello OLED ci troviamo di fronte ad una buona soluzione con colori decisamente fedeli, angoli di visuale ottimi ed una resa generale che ben si sposa con il carattere multimediale del dispositivo.

Huawei P Smart Z

Nelle Impostazioni del display è possibile modificare la modalità colore e la temperatura: si tratta di personalizzazioni leggere e nulla più.

Hardware e prestazioni

Il cuore pulsante dello smartphone è il chipset Hisilicon Kirin 710F, soluzione realizzata a 12 nm e composta da cluster Cortex-A73 fino a 2.2 GHz e Cortex-A53 a 1.7 GHz. Il tutto è supportato da 4 GB di RAM LPDDR4X e 64 GB di memoria interna espandibile fino a 512 GB tramite microSD.

Sulla carta quello di Huawei P Smart Z è un pacchetto hardware di tutto rispetto, ma nell’utilizzo quotidiano è impossibile non notare alcune carenze. Non è un fulmine di guerra ma non per questo è da prendere sotto gamba. Le performance non sono esattamente scattanti e la navigazione all’interno delle varie schermate del device risulta leggermente sotto tono; lo stesso vale per l’apertura e la chiusura delle app, anche di quelle in background. Impostando tutte le animazioni a 0.5x tramite le Opzioni Sviluppatore le cose migliorano e lo smartphone ne guadagnerà in fluidità.

Vale la pena sottolineare che quanto detto finora non va ad inficiare in modo negativo sulle operazioni quotidiane che si va a svolgere con il dispositivo: non sono assolutamente presenti lag, freeze e riavvii improvvisi.

Per quanto riguarda la GPU Mali-G51, come visto in molteplici occasioni, sappiamo bene che non si tratta di una soluzione che si sposa bene con il gaming estremo. Nessun problema a far girare i giochi più leggeri e anche con qualche titolo più pesante (come Asphalt 8) è possibile ottenere un’esperienza di gioco degna, magari abbassando la qualità della grafica. Da segnalare qualche problemino di surriscaldamento durante le sessioni prolungate (anche con un gioco leggero come Brawl Stars, ad esempio): non si tratta di temperature eccessive, ma resta comunque un fastidio.

Recensione Huawei P Smart Z – Benchmark

Software

Lato software, lo smartphone arriva con la già rodata EMUI 9.0, basata su Android 9 Pie e con patch di sicurezza aggiornate a marzo 2019. Nel corso della nostra prova abbiamo ricevuto un nuovo update, il quale ha introdotto le patch del mese di maggio 2019. L’interfaccia proprietaria di Huawei risulta completa sotto moltissimi punti di vista ed anche in termini di design non si fa mancare nulla.

A proposito di funzionalità, utilizzare le gesture a schermo intero su uno smartphone senza notch e quasi tutto display è davvero una sensazione appagante. Per gli irriducibili, nelle Impostazioni è possibile attivare la classica barra di navigazione oppure il Menù Veloce; si tratta di un pulsante virtuale sempre presente sullo schermo per sostituire navigation bar e gesture (o accompagnarle).

Non mancano poi la funzionalità App Gemella – permette di accedere contemporaneamente a due account diversi della stessa applicazione – e AppAssistant, la modalità di Accelerazione giochi che promette prestazioni migliorate (ma andrà ad impattare sui consumi).

Ovviamente abbiamo il supporto ai Temi – attraverso lo store del brand – mentre l’app Gestione Telefono comprende varie feature tra cui Pulizia e il Filtro per chiamate e messaggi.

Qualità fotografica – Huawei P Smart Z

Il comparto fotografico di Huawei P Smart Z si affida ad una classica dual camera, composta da un sensore principale da 16 mega-pixel (con apertura f/1.8) ed un modulo secondario da 2 mega-pixel dedicato alla profondità di campo. Per quanto riguarda le performance del dispositivo ci troviamo di fronte ad una soluzione di fascia media che trova spazio esclusivamente per una fotografia molto casual. Alcuni scatti potranno trovare spazio in ambito social, a patto che le condizioni di illuminazione siamo impeccabili.

Anche in questo caso bisognerà prestare attenzione a fenomeni di sovraesposizione e qualche difficoltà di messa a fuoco. Nel complesso gli scatti offrono un livello di dettaglio discreto e colori leggermente sotto tono tendenti al giallino. Il riconoscimento delle scene tramite AI funziona e corregge automaticamente i parametri in base al soggetto, ma non sembra apportare miglioramenti sostanziali.

In modalità ritratto, il pacchetto fotografico ci regala qualche soddisfazione in più, con soggetti scontornati alla grande (salvo qualche piccolo difetto, quasi impercettibile e perdonabile).

Durante le sessioni notturne le cose peggiorano notevolmente, con un livello di dettaglio molto basso ed immagini poco soddisfacenti. In questo caso viene in nostro aiuto la Super Night Mode di Huawei con le sue magie. La situazione migliora non poco. Le foto si fanno ben più adatte ad un utilizzo social, i dettagli ed i contorni più definiti. Ovviamente non si possono pretendere miracoli (di certo non mancano imperfezioni): parliamo pur sempre di un modello destinato alla fascia media.

Frontalmente abbiamo una fotocamera da 16 mega-pixel con apertura f/2.2, inserita all’interno del già citato modulo retrattile. Quest’ultimo è perfetto (anche se lentino nell’apertura/chiusura), in quanto permette di beneficiare di un display davvero Full Screen e quasi del tutto privo di bordi. Lo stesso non si può dire della selfie camera in sé, un sensore senza troppe pretese. Il livello di dettaglio non entusiasma ed i colori appaiono spenti il più delle volte.

E anche in questo caso, al calare delle notte le cose peggiorano non poco. È possibile sfruttare la modalità Ritratto con effetto bokeh, con risultati molto diversi rispetto alla dual camera principale. Come potrete notare osservando i sample, non mancano imperfezioni vistose, con effetti a volte esilaranti. Infine, il dispositivo è in grado di registrare video in Full HD a 60 fps, di discreta qualità, in linea con quanto visto in precedenza in merito alla parte fotografica.

Connettività e qualità audio

Huawei P Smart Z è dotato di un modulo Dual SIM LTE ibrido, il quale consente di avere a disposizione due schedine oppure una SIM e una microSD (fino a 512 GB). L’audio in chiamata è risultato essere molto buono, con un volume adeguato e disturbi limitati. Per quanto riguarda la resa del segnale, non abbiamo riscontrato particolari anomalie. Il resto del pacchetto connettività comprende Wi-Fi Dual Band, Bluetooth 4.2 ed il supporto NFC. Il modulo GPS/A-GPS/Glonass procede spedito e con precisione durante la navigazione satellitare.

Buono anche l’audio in cuffia (sia tramite ingresso mini-jack che soluzioni senza fili) mentre lo speaker posto lungo il bordo inferiore restituisce un suono discreto e con un volume abbastanza elevato, pur non trattandosi di un altoparlante particolarmente dotato.

Autonomia

Il primo smartphone con pop-up camera di Huawei arriva con una capiente batteria da 4000 mAh che ci ha permesso ti raggiungere le 4 ore e 30 minuti di display acceso. Nulla di particolarmente esaltante e con un approccio più conservativo siamo stati in grado di spingerci fino alle 5 ore. Ci saremmo aspettati qualcosina in più da un’unità simile e purtroppo il lato autonomia non è di certo un vanto.

La ricarica completa – da 0 al 100% – avviene in circa 2 ore, tramite il caricatore in dotazione.

Recensione Huawei P Smart Z – Prezzo e Conclusioni

Ed ora, per concludere, non resta da rispondere alle domande in apertura. Ha senso un modulo pop-up? Se quella che cercate è un’esperienza tutto schermo e se notch e buchi proprio non vi vanno a genio, allora la risposta a questa domanda non può che essere un si. Nell’immediato futuro avremo a che fare con fotocamere selfie nello schermo, ma per il momento un modulo retrattile è l’unica soluzione disponibile.

I vantaggi in termini di multimedialità non mancano: guardare film e serie TV senza l’ingombro di tacche non è cosa da poco. Lo stesso vale per i giochi, nonostante non ci troviamo alle prese con uno smartphone particolarmente votato al gaming. Siete alla ricerca di un dispositivo che risponda alle esigenze di cui sopra, prodotto da un colosso affidabile e con un buon pannello? Allora Huawei P Smart Z fa al caso vostro, a patto di fare i conti con un modulo fotografico che non eccelle e qualche sbavatura.

Il prezzo di vendita di circa 215€ non dispiace tenendo presente che per mettere le mani su altri dispositivi dotati di una fotocamera retrattile è necessario salire verso un’altra fascia di prezzo.


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