Perché Xiaomi e OPPO sono i produttori con più smartphone senza NFC?

Quante volte vi sarà capitato di leggere del lancio ufficiale di un nuovo smartphone targato Xiaomi e pensare “Sì, ma ce l’ha l’NFC?“. Questo perché in questi anni il produttore ci ha (ahimè) abituati a vedere smartphone privi di tale feature. Ma c’è anche chi faceva e fa peggio di Xiaomi, come dimostrato dalla ricerca condotta dal team di ScientiaMobile.

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La classifica dei produttori che usano meno l’NFC vede in testa Xiaomi e OPPO (ma non solo)

Come illustrato nella classifica stilata, ci sono delle differenze se si considera il mercato di anni fa e quello attuale. Prendendo in esame il 2015, per esempio, Apple non era all’altezza dei competitors, con un non entusiasmante 35.80% dei dispositivi dotati di supporto NFC. Spostandoci al 2018, invece, Apple è passata addirittura al 95.55%: ma visti i pochi dispositivi lanciati, per di più di fascia premium, era difficile immaginare il contrario. Se invece si guarda Samsung, per esempio, la percentuale è rimasta quasi invariata, seppur il 74.74% non sia una percentuale altissima. Questo perché, al contrario della rivale Apple, di mezzo ci sono anche vari dispositivi low-budget che spesso possono essere sprovvisti di NFC.

Ma la parte che a noi interessa maggiormente, purtroppo, è il vertice basso della classifica. Come dicevamo, Xiaomi non ha fatto granché per migliorarsi, addirittura scendendo dall’11.90% del 2015 all’attuale 8.85%. Ma c’è chi è riuscito a fare peggio: per esempio Lenovo, con un misero 1.87% che, per fortuna, è salito al 14.61%. Ma ad oggi il brand messo peggio è OPPO, anche perché è quello con la maggiore regressione, visto che dal 28% del 2015 è sceso a soltanto il 3% dei propri smartphone.

Ma perché Xiaomi e OPPO non usano l’NFC? Dietro ad una mossa reputata così fastidiosa ci sono due motivazioni a loro modo piuttosto valide. La prima, quella più scontata, è il taglio dei costi. Soprattutto nel caso di Xiaomi, castrare funzionalità come la banda 20 e il supporto NFC significa limare quanto più possibile i costi. Come ribadito più volte dalla dirigenza, l’obiettivo è quello di non superare mai il 5% dei profitti da prodotti hardware.

Anche perché, e qua ci allacciamo alla seconda motivazione, si tratta di specifiche che in Asia non servono. Banda 20 a parte, se qua l’NFC viene utilizzato perlopiù per i pagamenti in mobilità, in Asia questi pagamenti si svolgono via QR codes, sfruttando piattaforme come WeChat Pay e Alipay in Cina e Paym e UPI in India.


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