Xiaomi citata in giudizio per la violazione dei brevetti 3GPP

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La fama di Xiaomi è cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni e, in ragione della posizione ottenuta ha attirato l’attenzione sui propri prodotti. Tant’è vero che, Yuan Gongyi, un’azienda cinese ha intentato una causa da 50 milioni di yuan contro la società di Lei Jun. Al centro del contenzioso ci sarebbe la violazione degli standard 3GPP, utilizzati da Xiaomi in alcuni dispositivi.

Anche Xiaomi coinvolta in una causa per violazione di brevetti

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Il brevetto al centro dell’attenzione, denominato “Common Packet Channel” era stato precedentemente acquisito dalla società Yuan Gongyi l‘8 dicembre 2016. Seguendo la descrizione del brevetto, questo è stato utilizzato per le tecnologie WCDMA, TD-SCMDA, HSPA ed LTE. L’attore (la società Yuan Gongyi) ha quindi citato Xiaomi per aver sfruttato il brevetto nei dispositivi Mi 5X, Mi MAX 2, Mi Note 3. Questi smartphone – avanza l’accusa – sarebbero stati prodotti e venduti in Cina sfruttando il brevetto senza il permesso dell’azienda proprietaria.

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Visto l’utilizzo (che potrebbe essere poi reiterato) del brevetto, l’attore ritiene di dover essere risarcito e non solo. Stando alle richieste, si chiede a Xiaomi in primo luogo di corrispondere una cifra di circa 7.5 milioni di dollari ed in seguito di interrompere l’utilizzo del brevetto, ponendo fine all’infrazione. Chiaramente la disputa è ancora alle battute iniziali e, per ora, il colosso cinese non ha ancora ribadito alle accuse poste in essere.



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