Dopo mesi e mesi di indiscrezioni finalmente Xiaomi fatto ingresso nella Borsa di Hong Kong e da lunedì 24 giugno sono stati giorni intensi per il colosso hi-tech cinese. Nonostante ciò la quotazione nel mercato finanziario non è andata come sperato, pur avendo ottenuto risultati sulla carta positivi.
L’IPO di Xiaomi è al di sotto delle aspettative
Ovviamente questo non significa necessariamente qualcosa di negativo per Xiaomi. Semplicemente i risultati raggiunti – comunque encomiabili – non corrispondono esattamente a quanto previsto nei giorni scorsi. Tant’è vero che quotazione 109 milioni per attrarre capitale (di cui si è spesso parlato) è stata soddisfatta.
Tuttavia le sensazioni negative in casa Xiaomi restano a causa delle aspettative non soddisfatte. Il capitale è stato infatti sottoscritto per oltre 8.5 volte a differenza di altre situazioni in cui le azioni sono state sottoscritte oltre 500 volte: emblematico il caso Tencent con la sottoscrizione di 625 volte il capitale. La situazione tiepida, non dovrebbe però essere legata direttamente a Xiaomi, quanto piuttosto al contesto storico in cui è avvenuta. Infatti, l’intera borsa di Hong Kong starebbe vivendo un periodo di flessione, causata da una serie di fattori esterni. Tra i più influenti, sicuramente la situazione di forte tensione tra Cina e USA che ha contribuito ad irretire gli investitori.
Al netto dei dati attuali, infatti, Xiaomi si sarebbe posta al di sopra rispetto alla maggior parte delle società che sono state lanciate in borsa nello stesso periodo. Secondo un report di Bloomerg, infatti, in questo momento oltre 20 società su 87 non sono riuscite a sottoscrivere il capitale iniziale.
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