Recensione Xiaomi Mi A1: quasi un best buy assoluto

xiaomi mi a1 recensione

Partiamo con una grossa premessa: lo Xiaomi Mi A1 è uno smartphone molto importante per la storia dell’azienda. Non tanto per le specifiche, di tutto rispetto, ma per il contesto. Stiamo parlando del primo telefono targato Xiaomi completamente pensato per essere utilizzato anche a livello internazionale, in quanto parte del programma Android One.

Per quanto la società sia diffusa anche da altre parti del globo, il core business rimane quello in Cina. Ma ecco che questo smartphone si presenta con software (quasi) interamente Android Stock e con tanto di banda 20. Ma basterà questo a renderlo un vero best buy della categoria? Scopritelo nella nostra recensione completa.

Recensione Xiaomi Mi A1: quasi un best buy assoluto

Unboxing

All’interno della confezione dello Xiaomi Mi A1 troviamo la seguente dotazione:

  • Xiaomi Mi A1;
  • cavo USB / USB Type-C;
  • caricatore EU da 5V 2A;
  • spilletta per lo slot SIM;
  • manualistica.

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Design e qualità costruttiva

Come già saprete, lo Xiaomi Mi A1 altri non è che lo Xiaomi Mi 5X, pertanto valgono tutti i giudizi che esprimemmo in fase di prova di quest’ultimo. Uno smartphone che certo, non stupisce per originalità, ma che offre un’ottima costruzione. Con dimensioni di 155.4 x 75.8 x 7.3 mm per 165 g non è una soluzione particolarmente compatta, oltre ad essere un po’ scivoloso, ma comunque in linea con gli standard attuali.

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Più che apprezzabili le discrete bande per le antenne che seguono il profilo del frame. Per non parlare della porta USB Type-C, un must di questi tempi. E fortunatamente non dobbiamo fare a meno nemmeno dell’ingresso mini-jack, accompagnato dal sempre utile sensore IR. Posteriormente troviamo un lettore d’impronte affidabile, arricchito da gestures come l’abbassamento della tendina delle notifiche. Frontalmente, invece, troviamo i tasti capacitivi retroilluminati, oltre al LED di notifica monocromatico.

Display

Anche in questo valgono le considerazioni che facemmo per Mi 5X. Ci troviamo di fronte ad un pannello IPS da 5.5 pollici con risoluzione Full HD, densità di 403 PPI e protezione Gorilla Glass 3. Buona la luminosità, se non per il sensore non perfettamente calibrato, ma gli angoli di visuali peccano un po’. Per quanto riguarda la resa cromatica, non è sicuramente uno dei migliori display visti da Xiaomi. I colori risultano poco vividi, seppur abbastanza fedeli, ed un contrasto maggiore sarebbe stato apprezzato. Inoltre, il bordino attorno allo schermo continuano a farci storcere il naso, ma sono dettagli.

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Prestazioni

A guidare lo Xiaomi Mi A1 c’è ancora lo Snapdragon 625 di Qualcomm, chipset che è ormai una garanzia ed uno dei più convincenti degli ultimi anni. Ed ovviamente la presenza di un software così snello non può che aiutare, garantendo buone prestazioni senza scaldare ed andare in thermal throttling. Ovviamente aiutano anche i 4 GB di RAM, con tanto di split screen, soltanto LPDDR3 ma comunque efficienti. La memoria da 64 GB è capiente, oltre ad essere espandibile tramite microSD, ma non è un fulmine. Il giorno che lo standard UFS approderà nella fascia medio / bassa ci sarà una vera svolta.

Benchmark

Qualità foto / video

Parlando di qualità fotografica, lo Xiaomi Mi A1 presenta gli stessi sensori del Mi 5X, ovvero una coppia da 12 mega-pixel ed un’apertura f/2.2-2.6. Visto che il secondo sensore è da 50 mm, è possibile usufruire di feature come lo zoom 2x e la modalità Portrait. Infatti, anche il software è lo stesso del Mi 5X: non Google Camera ma l’app Fotocamera della MIUI.

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Le foto scattate presentano una buona qualità generale ma senza eccellere. Anche se non stiamo parlando di un camera phone, anche soltanto la possibilità di avere le succitate opzioni tramite il secondo sensore è un plus non da poco. La definizione dei soggetti è buona, sia in fase diurna che serale. Ma lo stesso non si può dire la fotocamera frontale da 5 mega-pixel, in grado di restituire scatti più che utilizzabili in fase social ma nulla più. Ah, e non dimentichiamoci la possibilità di usufruire di Google Foto per il backup illimitato delle proprie foto. Parlando di video, questi possono essere registrati fino in 4K o in Full HD a 30 fps. Presente anche lo slow-motion a 720p 120fps. La qualità dei video è nella media, soprattutto per l’assenza di stabilizzazione.

Qualità audio

Uno dei punti forse più sottovalutati dello Xiaomi Mi A1 è l’audio offerto dal dispositivo. A partire dallo speaker, dal volume molto sostenuto e dalla qualità sopra la media. Ma è in cuffia tramite l’ingresso mini-jack che il telefono dà il meglio di sé, tenendo testa a competitors molto più blasonati. Grazie alla presenza di un chipset dedicato, l’output sonoro è elevato e con poche distorsioni. Leggermente sotto l’audio in capsula, ma comunque rispettabile.

Connettività

Ed eccoci ad una delle parti più importanti per Xiaomi Mi A1, ovvero la presenza della tanto agognata banda 20. Questo permette una corretta ricezione anche con gli operatori nostrani. Tuttavia, la ricezione è buona ma da record, ma fortunatamente non offre più il fianco a quelle zone interamente basate sulla frequenza ad 800 MHz. È presente lo slot dual SIM, anche se la gestione software non è fra le migliori. Nessun problema per quanto riguarda il resto del comparto, fra Wi-Fi ac Dual Band, Bluetooth 4.2, sensore IR e GPS. Assenti, però, NFC e Radio FM.

Software

Se l’implementazione della banda 20 è una novità importante, lo stesso lo si può dire per il software dello Xiaomi Mi A1. Al di là di app Fotocamera e per il sensore IR, tutto si basa su Android Stock. Infatti, questo device fa parte di Android One, un programma inizialmente pensato per i paesi in via di sviluppo ma che sta prendendo piede un po’ ovunque.

Se vi aspettate le sensazioni trasmesse dalla MIUI, probabilmente rimarrete delusi. Ma se gradite un’interfaccia semplice ma curata, pulita ma non anonima, siete nel posto giusto. Oltre alla presenza del recente Android 7.1.2 Nougat, arriverà anche l’aggiornamento futuro per Android 8 Oreo. Ed anche le patch di sicurezza (attualmente quelle di settembre) dovrebbero rimanere al passo coi tempi. Il launcher è quello in stile Pixel, con drawer richiamabile dal basso, e risulta ovviamente molto fluido come ci si aspetta da un’interfaccia del genere. Presente anche l’opzione Display Ambient.

Autonomia

Concludiamo con uno degli aspetti più positivi di Xiaomi Mi A1, ovvero i consumi. Seppur la batteria sia una modesta unità da 3080 mAh, è il giusto compromesso hardware / software a garantire risultati più che soddisfacenti. Anche con un utilizzo medio / intenso si riescono a raggiungere senza troppi patemi le 6 / 7 ore di display, portando pressoché sempre a sera salvo utilizzi intensi. Con il caricatore in dotazione la ricarica impiega circa 110 minuti per una carica completa.

Recensione Xiaomi Mi A1 – Conclusioni

Se il Mi 5X non ci aveva convinti fino in fondo, questo Xiaomi Mi A1 rappresenta a pieno la definizione di best buy in questa fascia di prezzo. Ben realizzato, solido, prestante, reattivo, buone foto, software snello ed un’autonomia sopra la media. L’unico neo, trascurabile ma comunque presente, rimane quello della garanzia. Per quanto il progetto Android One riguarda molti paesi al di fuori della Cina, anche europei, l’Italia non rientra fra questi.

Lo Xiaomi Mi A1 è disponibile all’acquisto tramite lo store online GearBest ad un prezzo attuale di 230,94 euro. Vi ricordiamo la nostra guida su come acquistare da GearBest, con tutte le info su spedizioni, dogana e garanzia.


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