YI M1 Mirrorless: una giornata di prova e confronto dal MWC 2017

YI M1 Mirrorless XIAOYI Lens

La crescente presenza di aziende orientali (e cinesi in particolare) al Mobile World Congress di Barcellona è un dato di fatto ormai da diversi anni. Tra i tanti stand asiatici non abbiamo comunque avuto difficoltà ad identificare quello di YI Technology, produttore che opera da tempo nel campo delle action cam e che ci ha concesso per un giorno di provare la sua nuova mirrorless YI M1.

Il brand cinese, lo ricordiamo, è noto per la sua collaborazione con Xiaomi, colosso che quest’anno ha segnato una delle assenze di peso della kermesse catalana. Grazie anche a questa partnership, in passato abbiamo già avuto la possibilità di recensire e apprezzare diversi prodotti YI Technology. Questo articolo, tuttavia, dato l’esiguo tempo in cui abbiamo avuto in prova il prodotto, non intende tuttavia essere una recensione completa (vi rimandiamo all’articolo sul lancio per le specifiche complete) ma, piuttosto, una raccolta corale (da parte di tutta la redazione) di impressioni e confronti riguardo l’economica mirrorless m4/3.

YI M1 Mirrorless XIAOYI Lens

YI M1 Mirrorless, una giornata di prova e confronto dal MWC 2017

Il primo contatto con la fotocamera da 20 mega-pixel è stato abbastanza positivo, e in particolare, ci ha colpito l’aspetto premium dell’elegante confezione nera che ci è stata consegnata dalle hostess di YI Technology. All’interno del kit abbiamo trovato la mirrorless, la classica dotazione di accessori (batteria, caricabatterie, tracolla, manuali…) e due ottiche XIAOYI LENS, non stabilizzate, prodotte dalla stessa società. Si tratta, in particolare, di uno zoom 12-40 mm f/3.5-5.6 e di un teleobiettivo 42.5 mm (85 mm equivalente) f/1.8.

Preso in mano il corpo macchina, ci siamo subito trovati d’accordo sull’impressionante leggerezza e compattezza della mirrorless. Non ci ha invece colpito il display integrato, di tipo fisso, e la mancanza di un mirino elettronico, caratteristiche che hanno reso un po’ antipatica la fotocamera a diversi membri dello staff. Anche gli obiettivi, poi, sono estremamente leggeri, ma l’assenza di tropicalizzazione e l’uso abbondante della plastica ci hanno spinto a trattarli con grande attenzione.

YI M1 e Lumix G7, qualche scatto comparativo

La mirrorless è compatibile con il raccordo a flangia m4/3, il che ci ha spinto ad effettuare qualche prova comparativa con la Lumix G7 di proprietà del nostro buon Roberto. Sfruttando la disponibilità di ottimi biscotti, offerti presso il Media Village del MWC 2107, abbiamo dunque scattato qualche macro in condizioni di media luminosità.

Per evitare che i risultati siano viziati dalla bravura del fotografo, la macchina è stata utilizzata solo in modalità automatica ed affidata ad una mano priva delle malizie del mestiere. In tutte le foto (anche quelle scattate con la Lumix G7) abbiamo inoltre utilizzato gli stessi obiettivi (quelli che ci sono stati forniti dal produttore cinese).

Come potete vedere dalle immagini, le differenze con la ben più costosa G7 si notano facilmente. I contorni della foto scattata dalla M1 appaiono meno netti, i colori più impastati e meno caldi e, ad un’analisi attenta, anche il rumore di fondo non regge il confronto.

Dopo un piccolo spuntino, ci siamo quindi spostati in una zona all’aperto che, dato il cielo leggermente uggioso, ci ha permesso di provare la macchina in un contesto di forte luce naturale. Abbiamo dunque scattato qualche altra macro, prima di provare finalmente lo zoom. Confermate solo in parte le nostre impressioni iniziali, questa volta la M1 fa bene sui bianchi ma delude sul fronte della gamma dinamica.

Due i soggetti scelti per provare la seconda ottica: la massa di persone in movimento all’interno dell’area aperta e un’insegna che si staglia sul cielo azzurro. Nel primo caso, possiamo subito notare la leggera sovraesposizione della M1 (chiaramente visibile dal cielo “bruciato”), che influisce negativamente anche su dettagli e colore. Si osservi ad esempio i cartello di divieto nel centro della foto: le differenze si commentano da sole.

Decisamente migliore la situazione nel secondo caso, dove la sovraesposizione lascia spazio ad una buona gamma dinamica e colori ben tarati, sostanzialmente identici a quelli della G7.  Andando a guardare i dettagli, tuttavia, possiamo notare come sia presente un vistoso “effetto scaletta”, segno di come la compressione Jpeg della M1 non lavori in maniera perfetta.

La mirrorless ci ha quindi accompagnato durante una lunga passeggiata tra gli stand della fiera e non sono naturalmente mancate le possibilità di effettuare qualche scatto al volo. Buono, in questo frangente, il comportamento della m4/3 cinese: equiparabili le foto della jeep, ottimi i neri nella foto dell’insegna nubia, corretto il bianco dell’auto elettrica (ma delude ancora una volta la gamma dinamica).

YI M1 Mirrorless, impressioni d’uso

La YI M1 puó contare su specifiche estremamente valide e fa bene sotto molti aspetti, ma ci ha regalato anche qualche delusione. Molto lontana dalla perfezione, ad esempio, la gestione della messa a fuoco (AF-S e AF-C a 81 punti di contrasto), che appare spesso estremamente lenta e imprecisa. Nel caso dell’ottica a focale fissa, poi, la messa a fuoco manuale è particolarmente scomoda: non è, infatti, presente la tipica ghiera fisica e deve quindi essere utilizzato il meno preciso touch screen, attraverso due “freccette” per gestire manualmente il fuoco.

Questi problemi diventano evidenti in condizioni di scarsa luminosità e penalizzano la mirrorless cinese nella ripresa di video. Il nostro Michele ha provato questa funzione e i risultati, come potete vedere dal filmato, non sono entusiasmanti.

Passando all’interfaccia, potremmo dire che la nuova M1 sotto questo aspetto è più simile ad uno smartphone che ad una classica mirrorless. I comandi fisici, infatti, sono ridotti all’essenziale ed anche azioni semplici come la selezione del tipo di messa a fuoco (automatica o manuale) non sono delegate a pulsante fisici ma ad azioni sul display.

Purtroppo, questa scelta si è rivelata poco gradita a gran parte del nostro staff: chi è abituato all’uso di corpi macchina di un certo livello la troverà scomoda, mentre i più abituati al mondo touch noteranno la mediocre reattività dello schermo, non all’altezza di quanto offerto da un odierno smartphone di fascia alta.

Giunge il momento di dire addio alla M1…

Il tempo passato in compagnia della la prima mirrorless di YI technology non ci ha permesso di provare la fotocamera sotto tutti punti di vista, ma quelle poche ore ci hanno lasciato delle prime impressioni abbastanza chiare e definite su pregi e difetti del prodotto. La YI M1, in particolare, ci è sembrata una macchina dalla natura ibrida, a metà strada tra uno smartphone ed una buona mirrorless per interfaccia, potenzialità e versatilità.

I suoi punti di forza sono la leggerezza, l’ottimo sensore Sony e il prezzo di listino di soli 459 euro su Amazon (per il kit con il solo teleobiettivo, sale a 619 euro per quello che include anche lo zoom). Prezzi che, naturalmente, si abbassano ulteriormente sui noti store internazionali.

Si tratta di caratteristiche che la renderebbero ideale come fotocamera di transizione o apprendimento, se non fossero accompagnate da alcune gravi mancanze (mirino elettronico, comandi fisici, flash…) e dalla più grande debolezza di questa camera: la messa a fuoco.

Nel nostro confronto con la Lumix G7, mirrorless di fascia di prezzo superiore (il solo corpo macchina su Amazon si trova a 550 Euro) e nota agli appassionati, la YI M1 è uscita sconfitta ma senza sfigurare. In breve, potremmo dire che il produttore cinese ha lavorato bene e, migliorando pochi aspetti, potrebbe consegnare al mercato un prodotto davvero interessante. D’altra parte non ci sentiamo di consigliare questo prodotto se non a chi sia disposto a spendere qualche secondo in più per la messa a fuoco della scena e desideri sopratutto versatilità e leggerezza nella propria m4/3.


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