Xiaomi ha recentemente annunciato una collaborazione con Microsoft che prevede l’acquisto di quasi 1.500 brevetti per poter pre-installare i software dell’azienda di Redmond (come il pacchetto Office) sui futuri dispositivi.
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La società ha rilasciato un’intervista a Wang Yang di IHS Technology sostenendo che è pronta ad acquistare diversi brevetti da Intel per sviluppare dei propri processori da utilizzare sui futuri smartphone.
Xiaomi pronta a sfornare i suoi primi processori!
Secondo le ultime voci, ci sono attualmente circa 200/300 persone coinvolte nello sviluppo dei primi SoC prodotti dall’azienda cinese.
Xiaomi è sicuramente una delle società più rinomate nella realizzazione di hardware e ha come obiettivo finale quello di creare un ecosistema indipendente. L’azienda sostiene che offrirà in futuro una gamma di smartphone di fascia bassa e almeno un dispositivo della serie Redmi utilizzerà un processore in-house.
Tale accordo contribuirà a ridurre i costi sostenuti per produrre uno smartphone e inoltre l’azienda diminuirà l’indipendenza da Qualcomm e MediaTek.
Lo smartphone più economico lanciato dalla società fino ad ora è lo Xiaomi Redmi 2A (con 2 GB di RAM e display da 4.7 pollici) che viene proposto in Cina ad un prezzo di 549 yuan (circa 74 euro al cambio attuale).
Applicando un proprio SoC all’interno, Xiaomi dovrebbe riuscire a diminuire il prezzo notevolmente così da aumentare le vendite dei dispositivi low-cost.
Non è finita qui poiché la società cinese si è posta un altro obiettivo cioè quello di costruire 50 negozi fisici nel paese per far sì che la redditività aumenti.
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