Alibaba sbarca finalmente in Italia

Alibaba

L’Italia risulta, secondo le statistiche, una delle nazioni al mondo che utilizza meno le potenzialità dell’e-commerce. Le uniche compagnie più utilizzate sono Amazon ed Ebay.

Ma a livello mondiale, il re dell’e-commerce si chiama Alibaba, un gruppo cinese, noto a voi lettori di GizChina.it, che lo scorso anno ha venduto merci per 248 milioni di dollari, contro i 124 di Amazon e gli 82 di Ebay. Nel nostro paese non è ancora molto conosciuto, ma lo sarà presto grazie al recente accordo stipulato tra Jack Ma (fondatore di Alibaba) e l’attuale presidente del consiglio Matteo Renzi, il quale prevede la costruzione di un ufficio a Milano, guidato da Rodrigo Cipriani Foresio, ex amministratore delegato di Media Shopping e Buonitalia.

A questo punto una domanda sorge spontanea: per quale motivo una multinazionale così importante decide di sbarcare in Italia, un paese con solo il 4,36% della popolazione cinese e non incline ad acquistare on-line (inoltre in un periodo non proprio economicamente stabile)?

Semplicemente l’intento di Alibaba è di utilizzare l’Italia da “ponte” per lo sbarco e la crescita in tutti i Paesi europei (Francia, Germania e Londra in primis), sempre seguendo l’idea cardine dell’azienda, quella di supporto alle piccole e medie imprese. Qualche altra città europea è già stata presa in considerazione per l’apertura di nuovi mercati, ammettendo che la popolazione cinese è sempre alla ricerca della qualità dei prodotti internazionali, e in effetti l’Europa rappresenta da decenni un’icona in questo campo.

Il vantaggio principale per gli imprenditori è la possibilità di fare concorrenza ai colossi dell’e-commerce già presenti sui vari mercati locali e nazionali e comprendere che il web rappresenta un’opportunità ormai essenziale per l’espansione delle singole aziende. Questo grazie alla struttura di Alibaba, che permette di oltrepassare quella metodologia di utilizzo di agenti di commercio e fiere, ritenuta ormai vecchia e poco proficua.

Si capisce facilmente che per un’azienda risulta molto più facile e meno dispendioso “affittare” una vetrina su un sito come Ebay, Amazon o Alibaba piuttosto che crearsene una dà se, essenzialmente per due motivi: mancanza di fondi per istituire un negozio privato e, inoltre, avere maggiore visibilità.

L’arrivo in Italia del colosso dell’e-commerce per eccellenza Alibaba, quindi, favorirà il commercio e l’espansione delle piccole e medie imprese italiane o rappresenterà un’altra occasione di sfruttamento del nostro Paese? Solo il tempo ci permetterà di rispondere a questa domanda.

Voi siete favorevoli o contrari all’arrivo di Alibaba in Italia? Fatecelo sapere nei commenti.

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