Android One si è rivelato un progetto davvero interessante, che ha tra i suoi punti di forza un supporto software davvero vasto, garantito direttamente da Google. Si tratta di un vantaggio competitivo non da poco, che da solo può attrarre molti consumatori intimoriti dalle politiche di aggiornamento dei produttori cinesi, i competitor naturali. Non a caso anche Xiaomi sembra interessata al progetto…
La diffusione dei sorgenti del Kernel da parte del colosso di Mountai View, inoltre, ha consentito ai dispositivi appartenenti a questa famiglia di smartphone economici di godere, grazie anche all’interesse dei molti appassionati, dello sviluppo di rom custom (su tutti la cyanogen) prodotte direttamente dalla comunità.
In questo contesto non ci sorprende che anche i ragazzi di Team Win Recovery Project abbiano voluto garantire il loro sostegno ad Android One, rilasciando una versione ad hoc della loro recovery per questi dispositivi. Dato che questi ultimi sono tutti basati sullo stesso hardware, a partire dal medesimo SOC Mediatek quadcore da 1.3 GHz, il kernel è unico per l’intera famiglia, garantendo il funzionamento della recovery su ogni device appartenente al progetto.
Ricordiamo che, per il momento, Android One è presente solo sul mercato indiano, dove sono stati rilasciati i primi tre esemplari di questa famiglia (Spice Dream UNO, Karbonn Sparkle V e Micromax Canvas A1), a cui recentemente si è aggiunto anche Huawei Holly (seppur non ufficialmente appartenente al progetto). Tutti questi smartphone vantano caratteristiche simili ed un prezzo che si mantiene sotto i 100 Euro, soglia davvero interessante data l’apertura al modding garantita.
Noi, ovviamente, continueremo a seguire la crescita di questa famiglia nella speranza che si diffonda anche tra i produttori cinesi. Sareste interessati ad uno smartphone cinese Android One?
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