L’espansione di Xiaomi incontra problemi in Brasile e Indonesia

Xiaomi India prezzi

L’espansione globale di Xiaomi trova qualche intoppo nei mercati di Brasile e Indonesia, a rischio l’obiettivo di vendere 60 milioni di smartphone entro l’anno?

I piani di espansione di Xiaomi sono senza dubbio ambiziosi. L’azienda non ha fatto mistero di voler trascorrere il 2014 introducendosi in nuovi paesi, ma l’operazione potrebbe non essere sempre facile. Lo sbarco dell’azienda in India è stato senza alcun dubbio un grande successo, con accordi commerciali con il più grande rivenditore del paese, la pianificazione di molti centri assitenza e, soprattuto, con prezzi di vendita davvero molto contenuti.

Se l’India rappresenta un successo senza dubbio importante, bisogna considerare che i piani di Xiaomi sono ben più ambiziosi, e prevedono lo sbarco nei principali mercati asiatici ed in diversi mercati emergenti entro l’anno. Tra questi mercati troviamo Brasile ed Indonesia, in cui l’azienda sta avendo alcune difficoltà, che porteranno ad un ritardo sulla tabella di marcia.

Xiaomi Bloomberg

Hugo Barra, l’uomo chiave nei piani espansionistici dell’azienda, ha fatto sapere che i problemi nascono dalle tempistiche necessarie per ottenere la certificazione per i propri dispositivi. Prima di commercializzare dei dispositivi in uno nuovo stato, i produttori devono infatti ricevere l’ok da parte di specifiche agenzie governative, che acconsentono o meno alla commercializzazione.

Stando alle dichiarazioni, il lancio in Indonesia potrebbe avvernire, nonostante il ritardo, entro la fine di Agosto, mentre per il Brasile potrebbe volerci addirittura un intero anno. L’espansione di Xiaomi in tutti questi mercati è fondamentale per il successivo sbarco in Europa e Stati Uniti, ma anche per il raggiungimento dei 60 milioni di smartpone che l’azienda ha pianificato di vendere entro fine anno.

Tra tutti i produttori cinesi più importanti, Xiaomi è l’azienda che può davvero cambiare il mercato, scontrandosi con i due dominatori Samsung ed Apple. Speriamo dunque che i problemi vengano risolti a breve, e che servano come lezione per i futuri sbarchi del colosso cinese.

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