Perché l’octacore non garantisce ancora la giusta fluidità al sistema?

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L’avvento del chipset octacore di Mediatek MT6592 ha sicuramente dato una “spinta” in avanti in termini di prestazioni agli smartphone Android cinesi. Tuttavia, nonostante tale decisivo miglioramento delle prestazioni, da un punto di vista della fluidità del sistema sembra permanere ancora un ritardo nei confronti, ad esempio, dei dispositivi dotato di chipset Snapdragon (quad-core) e Apple. Qual è il motivo di questo ritardo?

1. Perché l’octacore non garantisce ancora la giusta fluidità al sistema??

Il numero di core del processore non è una condizione sufficiente per garantire il funzionamento “fluido” del sistema. E’ di fondamentale importanza che anche tutte le altre parti in gioco facciano la loro parte. Inoltre, oltre all’importanza del numero di core complessivi, non è da sottovalutare il funzionamento del singolo core e la larghezza di banda della memoria (memory bandwidth).

Il totale dei core disponibili, infatti, non è sempre utilizzato dalle applicazioni. Le app, infatti, sfruttano, in genere, al massimo uno o due core e, molto raramente quattro o tutti e otto.

Quindi, nell’analizzare la velocità e fluidità del sistema è necessario spostare l’attenzione dal numero di core alle performance dei singoli core.

Attualmente sono disponibili sul mercato dei chipset A7, A9, A15, dei processori Interl, Huawei, vari modelli ci CPU Snapdragon e tutti questi mostrano grandi differenze nelle prestazioni, non necessariamente legate in maniera “proporzionale” al numero di core.

Un A15 dual-core, ad esempio, può garantire prestazioni migliori di un octacore A7.

2. L’aspetto più importante è la larghezza di banda della memoria.

Negli smartphone, nei tablet e in tutti i dispositivi di cui parliamo quotidianamente il processore grafico è integrato e non è dotato di memoria dedicata. Di conseguenza, lo stesso condivide la larghezza di banda della memoria del processore e, anche per questo, il continuo aumentare delle risoluzioni dei display va ad influire in maniera pesante sulle prestazioni.

La quantità necessaria di larghezza di banda aumenta infatti con l’aumentare della risoluzione del display. Ma vediamo un esempio pratico.

Partiamo dai primi smartphone Android con risoluzione 800 x 600, che si traduce in una quantità di 480.000 pixel, ovvero un “peso” non eccessivo sulla larghezza di banda della memoria.

Con l’aumento progressivo della risoluzione del display (in questi ultimi mesi è di “Moda” il QHD, ovvero i display con risoluzione 2K) la larghezza di banda diviene un problema non più trascurabile. In premessa ho fatto un accenno alla fluidità dei dispositivi Apple, ma ora cerchiamo di capirne il perché.

Prendiamo ad esempio il nuovo iPad Retina, un dispositivo che utilizza un processore A5X dual-core A9 con un range minimo e massimo delle frequenze non molto elevato (più o meno ai livelli dell’MT6577 dual-core).

Ciò che fa la differenza nelle prestazioni dell’iPad è il chip grafico e una memoria di banda che raggiunge i 12,8GB/s. Secondo Apple per garantire un’ottima fluidità del sistema sono necessari 4GB/S di larghezza di banda per ogni 1.000.000 di pixel.

La risoluzione dell’iPad Retina è di 2048 x 1536 = 3.140.000 pixel. Il calcolo è molto semplice:

Larghezza di banda 12,8GB/s per 3.140.000 di pixel = circa 4.07GB/s

Allo stesso modo, la larghezza di banda del quad-core A9 è di 4.2GB/s e 6.4GB/s con una risoluzione di soli 1280 x 720 = 920.000 pixel e quindi siamo abbondantemente sopra i 4GB/s di larghezza di banda per ogni 1.000.000 di pixel.

3. Quanta larghezza di banda è necessaria per garantire la fluidità ad uno smartphone con risoluzione FULLHD?

Fatte le dovute proporzioni, per garantire la fluidità su uno smartphone/tablet con display con risoluzione 1920 x 1080 e, quindi, 2.070.000 pixel, sarebbero necessari circa 8 GB/s di larghezza di banda (esattamente 8,3GB/s).

Questo è uno dei motivi perché gli smartphone FULLHD di prima generazione hanno utilizzato come chipset esclusivamente il Qualcomm Snapdragon APQ8064.

La recente evoluzione dei chipset di Qualcomm, in particolare con l’ultimo Snapdragon 801 (8974AC), permette di raggiungere ben 14.9GB/s, con un supporto a risoluzioni fino a 2560 x 1440 = 3.680.000 pixel. I 4 GB/s per ogni 1.000.000 di pixel sono abbondantemente garantiti e, di conseguenza, anche la fluidità del sistema.

Di recente abbiamo sentito rumour riguardo futuri chip Mediatek con supporto a risoluzione 2K 2560 x 1440… Mediatek risecherà di fare il passo più lungo della gamba come già accaduto nei primi “incontri” tra i chip quad-core e la risoluzione FULLHD?

Ciò che bisogna capire è che, ovviamente, non tutti i chipset attualmente presenti sul mercato possono garantire ottime prestazioni in presenza di elevata risoluzione dei display. Questo è uno dei motivi per cui, in più occasioni, ho elogiato la scelta di alcuni brand di adottare display con risoluzione HD e non FULLHD.

Infatti, la larghezza di banda del chipset octacore di Mediatek MT6592 è di circa 5.3GB/s, più che sufficienti a sostenere i 720P ma non abbastanza per le risoluzioni 1080P. Con il FULLHD, infatti, per ogni 1.000.000 di pixel ci sarebbero a disposizione soli 2.56GB/s, quindi decisamente meno dei 4GB/s considerati da Apple come il “minimo” necessario a garantire la fluidità del sistema.

In questi casi, infatti, anche in presenza di un sistema molto ben ottimizzato e “alleggerito”, la fluidità non sarà mai tale da poter paragonare questi dispositivi ad un device Apple.

Per questo motivo, nel prossimo futuro ci auguriamo di assistere ad un cambio di rotta da parte dei produttori di smartphone cinesi Android, nella consapevolezza che non sempre la “migliore specifica” (come il FULLHD) sia la “migliore soluzione”.

[Basato su GIZMOCHINA.COM]