Recensione Huawei Mate 20: tanta potenza, pochi fronzoli

Dopo aver provato il Huawei Mate 20 Pro, l’ultimo top di gamma dell’azienda cinese, ci accingiamo a parlarvi di uno dei suoi fratelli minori. Nel corso della conferenza di presentazione della nuova line-up, sono stati svelati al pubblico, infatti, tre principali modelli. Il device di punta lo abbiamo citato poco fa, rimanendo in sospeso il Mate X ed il Mate 20.

Il primo di questi non arriverà sul nostro territorio, mentre l’altro è già disponibile alla vendita in Italia, montando un chipset quasi identico a quello proposto sulla versione Pro. Varrà davvero la pena acquistare Huawei Mate 20? Quali sono i compromessi che bisogna accettare con una versione di questo tipo? Scopritelo all’interno della nostra recensione completa.

Recensione Huawei Mate 20

Unboxing

La confezione di vendita si caratterizza per la presenza di un buon numero di accessori, rivelando al proprio interno:

  • Huawei Mate 20;
  • alimentatore da parete con presa italiana;
  • cavo USB / USB Type-C;
  • certificato di garanzia;
  • breve manuale d’istruzioni;
  • un paio di cuffie auricolari classiche;
  • spilletta per la rimozione dello slot SIM;
  • cover morbida trasparente in TPU.

Huawei Mate 20

Qualità costruttiva

Dal punto di vista costruttivo Huawei ha svolto un ottimo lavoro, rilasciando sul mercato un device solido e ben assemblato. La scocca posteriore è realizzata completamente in vetro, presentando una trama molto particolare che non garantisce, però, una migliore maneggevolezza dello smartphone. Il Mate 20, in ogni caso, è ben più largo rispetto al suo fratello maggiore, con dimensioni generali di 158.2 x 77.2 x 8.3 mm di spessore, con un peso di circa 188 grammi. Sono disponibili, inoltre, tre diverse colorazioni: Blu Notte, Nero e Twilight.

Huawei Mate 20

L’intero frame laterale è percorso da un metallo lucido dello stesso colore della parte posteriore, che risulta essere abbastanza scivoloso. All’interno di esso, comunque, l’azienda è riuscita ad incastonare alla perfezione le bande in plastica, per offrire una migliore ricezione delle antenne. La cura nei dettagli non manca, però, anche sulla parte frontale, dove il vetro protettivo non presenta nessun tipo di particolare curvatura. Sul bordo superiore l’azienda è riuscita, poi, ad inserire una capsula auricolare dalle dimensioni davvero esigue, lasciando spazio ad un notch a goccia contenente la fotocamera frontale. Su questa stessa piccola superficie sono presenti anche il LED di notifica RGB, così come i sensori di prossimità e luminosità.

Huawei Mate 20

Design

Huawei Mate 20 presenta una dotazione di porte completa, come dimostra il foro mini jack per le cuffie posto in alto, accompagnato da ben due microfoni ed il sensore ad infrarossi.

Huawei Mate 20

Il frame destro mostra, invece, il classico bilanciere del volume ed il tasto di accensione/spegnimento. Quest’ultimo presenta una superficie zigrinata ed una fresatura laterale colorata di rosso, che inevitabilmente spicca anche su questa colorazione blu.

Huawei Mate 20

Il lato sinistro presenta il carrellino per l’inserimento di ben due nano SIM o, alternativamente, di una nano SIM e di una NM Card, ovvero la nuova Nano SD proprietaria di Huawei. In basso, invece, troviamo altri due microfoni, coadiuvati dall’ingresso USB Type-C 3.1 e lo speaker di sistema.

Guardando il profilo posteriore del device, non può passare inosservato l’ampio quadrato superiore, all’interno del quale sono contenuti ben tre sensori fotografici ed un Flash LED bitonale. Questa struttura, inoltre, sporge leggermente rispetto al profilo del device, ma un tale problema è facilmente risolvibile con l’applicazione di una comoda cover protettiva.

Huawei Mate 20

Manca la certificazione IP68, presente sulla variante Pro, a favore di una meno efficace IP53.

Display

Huawei Mate 20 presenta cornici molto ridotte, offrendo così una visione quasi a tutto schermo. Il display montato su questo smartphone è, comunque, un’unità LCD (IPS) da ben 6.53 pollici di diagonale, con risoluzione Full HD+ (2244 x 1080 pixel), densità di 381 ppi e aspect ratio 18:9. Nel caso in cui si cerchi di risparmiare la batteria, può essere impostata manualmente una qualità minore, sfruttando l’opzione HD+, potendo anche decidere di demandare tutto al sistema, regolando automaticamente la risoluzione dello schermo.

Huawei Mate 20

Il pannello è caratterizzato da un buon contrasto, proponendo colori abbastanza accesi. Nel caso in cui la resa cromatica non sia, però, di vosto gradimento, sarà possibile modificarla dal menù impostazioni, agendo sulla temperatura colore. I bianchi, in generale, tendono leggermente al blu a diverse inclinazioni dello smartphone, mentre i neri sono abbastanza profondi.

Riferendoci alla superficie frontale, trattamento oleofobico è abbastanza buono, non mostrando molte impronte.

Hardware & Performance

Huawei Mate 20 è caratterizzato dalla presenza di un processore HiSilicon Kirin 980, una soluzione octa-core da 2x Cortex-A76 a 2.6 GHz + 2x Cortex-A76 a 1.92 GHz + 4x Cortex-A55 a 1.8 GHz e da un processo produttivo a 7 nm. La GPU è, invece, una Mali-G76 e troviamo anche una Dual NPU per la gestione dei processi di machine learning e dell’intelligenza artificiale. A livello di memorie, è stata implementata una RAM LPDDR4X da 4 GB, mentre per lo storage interno è possibile affidarsi a 128 GB, espandibili fino a 256 GB per mezzo della nuova NM Card, il nuovo standard di Nano SD proprietario di Huawei. Sfruttando quest’ultima soluzione si deve rinunciare all’utilizzo di una doppia Nano SIM.

Le prestazioni sono in linea con quanto abbiamo già potuto apprezzare sul Mate 20 Pro, apprezzando un sistema sempre fluido e scattante, senza registrare alcun impuntamento o criticità, anche quando viene messo particolarmente sotto stress. Il processo produttivo a 7 nm, inoltre, permette di mantenere sempre temperature molto contenute, pur con sessioni di gaming prolungate.

La nuova EMUI 9.0 gioca un ruolo sicuramente fondamentale in questo caso, perchè offre un’esperienza ancora più appagante sotto il profilo software, non pesando particolarmente sui consumi.

Software

A bordo di questo dispositivo è presente la nuova EMUI 9, basata su Android 9.0 Pie. Huawei ha deciso, infatti, di dare nuovo lustro all’intera interfaccia, implementando comunque gran parte delle soluzioni grafiche già viste sulla nuova release software del robottino verde.

Sebbene anche il menù impostazioni sia stato rivisitato, perchè è cambiata la disposizione di alcune voci, il sistema risulta essere ugualmente fluido e piacevole da utilizzare nella vita quotidiana. La grafica di alcune applicazioni sembra sentire, però, il peso del tempo sulle spalle.

Con la EMUI 9 è possibile, tra le tante funzioni, eliminare la tacca superiore ed impostare le gesture a tutto schermo. La prima di queste non l’ho mai utilizzata, perchè il piccolo notch a goccia nel lungo periodo si fa apprezzare. Tutte le applicazioni, inoltre, sono ben gestite da questo punto di vista, non andando in conflitto con la soluzione hardware adottata da Huawei. Il lato sinistro offre abbastanza spazio, poi, per la visualizzazione delle icone di notifica e di altre informazioni. Riguardo al secondo punto, relativo alle gesture, non ci sono stravolgimenti evidenti rispetto alle idee portate su altri device. Con uno swipe dal basso verso l’alto si piomba direttamente alla home, con uno swipe laterale si torna alla schermata precedente e con uno swipe prolungato verso l’alto si accede al multitasking.

Tra le impostazioni più interessanti troviamo anche la gestione digitale dello schermo, che permette di impostare un orario entro il quale utilizzare un certo tipo di applicazioni. Questa soluzione potrebbe interessare molto ad un genitore, ad esempio, permettendogli così di gestire lo smartphone del proprio figlio.

Fotocamere

Huawei ha deciso di cambiare parzialmente rotta con la sua nuova linea di prodotti, abbandonando il sensore fotografico bianco/nero a favore di una fotocamera grandangolare. La partnership con Leica, invece, è sempre viva.

Analizzando con ordine il comparto fotografico posteriore, troviamo un sensore principale da 12 mega-pixel con apertura f/1.8 ed ottica equivalente ad un 27mm, una seconda lente grandangolare da 16 mega-pixel con apertura f/2.2 ed ottica equivalente ad un 17mm, ed un terzo sensore telescopico da 8 mega-pixel con apertura f/2.4 ed ottica equivalente ad un 52mm, che offre uno zoom 2X con stabilizzatore ottico (OIS).

Frontalmente, invece, troviamo un sensore fotografico da 24 mega-pixel con apertura f/2.0, identico a quello presente sul Mate 20 Pro.

Huawei Mate 20

Gli scatti, nelle ore diurne, risultano essere sempre ricchi di dettagli e ben bilanciati dal punto di vista cromatico. Anche in condizioni più difficili d’illuminazione il software riesce a gestire bene le variabili ambientali, senza sovraesporre eventuali oggetti presenti sullo sfondo. L’intelligenza artificiale permette, inoltre, di identificare ben 1500 scene diverse, offrendo una dinamicità al top della categoria. A differenza delle precedenti versioni, su questo software l’AI non modifica troppo l’immagine finale, mantenendo comunque un buon bilanciamento generale.

La presenza di una fotocamera grandangolare è essenziale, riuscendo a coprire una porzione di scena davvero molto ampia. Dall’altro lato, troviamo anche uno zoom ottico 2X che, sebbene non possa competere con il 3X presente sul fratello maggiore, offre ugualmente buoni scatti. E’ necessario, in ogni caso, rimanere abbastanza fermi con la mano, per evitare di ottenere foto mosse.

Al calare della notte, questo smartphone riesce a tirare fuori immagini degne di nota, soprattutto grazie alla modalità notturna. Nel buio quasi totale, infatti, questa funzionalità si è dimostrata ottima, rivelando dettagli non riproducibili su altri device. Il rumore fotografico è ben visibile, ma è assolutamente normale in una tale situazione. In questa modalità, tra l’altro, è possibile sfruttare tutti i sensori disponibili, sebbene quelli meno luminosi fatichino leggermente di più. Utilizzando l’obiettivo telescopico, con apertura f/2.4, si nota, infatti, come la luce catturata sia inferiore rispetto al sensore principale.

Huawei non ha voluto porre limiti alla creatività, sviluppando un’intelligenza artificiale in grado di attivare, su soggetti distanti 2.5 cm dall’obiettivo, la modalità Super Macro. Questa funzione viene gestita automaticamente dall’AI, che sfrutta la lente grandangolare per offrire immagini più nitide e dettagliate dei soggetti in primo piano.

A livello software Huawei ha aggiunto alcune novità, dedicate proprio al comparto fotografico posteriore. HiVision è la prima di queste nuove funzionalità, fornendo un tipo di servizio simile a quello già sperimentato con Google Lens. E’ possibile anche divertirsi con i Qmojis 3D, software dedicato alle emoji in 3D che, grazie alla scansione del nostro volto, possono essere sfruttate per la realizzazione di simpatici video da condividere sui social.

La fotocamera anteriore, da 24 mega-pixel, permette di scattare immagini sufficienti, ma non eccezionali. Nonostante abbia eliminato il filtro bellezza, tutti gli scatti sembrano mostrare ugualmente una pelle leggermente levigata, priva di particolari dettagli. Da un sensore di questo tipo ci si sarebbe potuti aspettare qualcosa di meglio.

Di seguito riportiamo anche qualche scatto effettuato per mezzo del doppio flash LED posteriore, completamente al buio. La messa a fuoco automatica non ha accusato nessun problema neanche in queste estreme condizioni, restituendo colori abbastanza fedeli alla realtà.

Sono stati implementati anche alcuni filtri per la modalità ritratto, che permette di sfocare tutta la porzione di scena che si trova dietro il soggetto in primo piano. Questo tipo di strumento funziona abbastanza bene, rimanendo un gradino sotto altri top di gamma attuali.

I video, infine, vengono registrati ad una risoluzione massima 4K a 30 fps. Tutti i filmati sono stabilizzati tramite AIS ed offrono buoni risultati anche in 1080p a 60 fps, sebbene la qualità di stabilizzazione, in quest’ultimo caso, sia minore. Huawei ha implementato, però, altri dettagli degni di menzione. Su questo device sono presenti, infatti, due particolari modalità di registrazione, assolutamente impensabili fino a pochi anni fa, perlomeno in ambito smartphone. Il nuovo processore Kirin 980 può permettersi, quindi, di sfoggiare tutta la propria potenza di calcolo, offrendo la modalità AI Sfocatura e AI Color. Entrambi palesano il medesimo funzionamento, elaborando in tempo reale le immagini a schermo e tracciando il soggetto in primo piano. Nel primo caso assisteremo semplicemente ad un effetto bokeh dinamico, mentre con la seconda modalità verrà applicato un filtro bianco e nero per lo sfondo.

Connettività

Per quanto concerne la connettività, su Mate 20 troviamo quanto di meglio è possibile desiderare per qualsiasi tipo di utente. Lo smartphone possiede un modulo Wi-Fi ac Dual Band dall’ottima copertura, potendo svolgere a pieno il suo lavoro anche in esterna, grazie ad una connettività LTE Gigabit Cat 21 fino a 1400 Mbps. Troviamo, poi, il Bluetooth 5.0, GPS a doppia frequenza L1 + L5, GLONASS / Beidu / Galileo, il controllo infrarossi tramite emettitore IR, USB Type-C 3.1 e NFC.

Sia sotto rete Wi-Fi che in 4G (Fastweb mobile) non ho avuto nessun problema di segnale, riuscendo a navigare sufficientemente bene anche nei punti solitamente più critici per tutti i device. Il GPS, inoltre, presenta un fix molto veloce, offrendo una precisione stabile ed affidabile lungo tutto il tragitto.

Sistemi di sblocco

Huawei Mate 20 presenta due sistemi di sblocco principali: sensore biometrico e riconoscimento del volto. Il primo di questi due funziona molto bene, per quanto non sia così reattivo come su altri smartphone di fascia alta. La precisione è, comunque, buona. Sebbene la posizione nel quale si trovi sia comoda, questa componente è quasi a filo con la scocca, risultando difficile da individuare ad occhi chiusi.

Lo sblocco facciale viene gestito dalla fotocamera frontale. Nelle ore diurne il sistema è molto veloce, riconoscendo il volto con estrema facilità. Durante la sera, soprattutto nei luoghi più cupi, risulta essere, invece, quasi inefficiente.

Huawei Mate 20

Audio & Telefono

Lo smartphone presenta un audio stereo, con la prima sorgente posizionata in basso e la seconda montata all’interno della capsula auricolare. La qualità espressa, però, non mi ha particolarmente colpito. Tutte le tonalità sono abbastanza definite, ma vi è una totale assenza dei bassi, che rende il suono piatto. Su un sistema di questo tipo mi sarei aspettato, quindi, una profondità maggiore. Il Mate 20 presenta, a differenza della versione Pro, un mini jack da 3.5 mm, potendo sfruttare così qualsiasi auricolare. Nella confezione di vendita, infatti, sono presenti un paio di cuffie classiche (no in-ear), tramite le quali la qualità acustica aumenta sensibilmente.

Durante una chiamata la qualità, invece, è molto buona, riuscendo a conversare agevolmente con il nostro interlocutore. Non ho registrato nessun problema, audio e video, anche con le videochiamate.

Su questo device è presente la Radio FM.

Autonomia

La batteria montata su Huawei Mate 20 è un’unità da ben 4000 mAh, 200 mAh in meno rispetto al Mate 20 Pro. Nonostante questo le prestazioni sono comunque degne di nota, riuscendo a portarvi fino a sera senza alcun intoppo. Mediamente ho raggiunto sempre le 6 ore e 30 minuti di schermo acceso, su un totale di circa 15-16 ore di utilizzo continuo. Ho sempre avuto modo di sfruttare molto il device, pur non stressandolo esageratamente durante tutto il periodo di prova.

La ricarica si affida alla Super Charge di Huawei da 22.5W. Questa tecnologia permette di raggiungere ottimi risultati, potendo passare dal 10 al 50% in soli 20 minuti, arrivando al 70% in 40 minuti, concludendo l’intera sessione dopo circa 1 ora e 20 minuti.

Non è presente la ricarica wireless.

Conclusioni

Huawei Mate 20 è venduto ufficialmente in Italia nella versione da 4/128 GB, proponendosi  in tre colorazioni diverse: Black, Midnight Blue e Twilight. Il prezzo di listino è di 799 euro ma su Amazon si trova già intorno a 679€. Siamo su un livello leggermente troppo elevato rispetto alla concorrenza, sebbene la cifra sia destinata a diminuire nel corso dei mesi.

Questo device non può competere con Mate 20 Pro, perchè evidentemente è stato privato di alcune funzioni premium. Il suo scopo, però, non è quello di entrare in concorrenza con quest’ultimo, bensì di imporsi in una fascia di prezzo più bassa, dove la concorrenza è ancora abbastanza elevata.

Chi desidera possedere un prodotto della serie Mate, ma è disposto ad accettare qualcosa in meno sotto il profilo hardware, può sicuramente pensare di acquistare Mate 20 senza alcun problema. Le prestazioni offerte dal Kirin 980 sono ottime, in linea con gli altri prodotti che montano questo stesso processore, e dal punto di vista multimediale le differenze, seppur presenti, possono essere superate a fronte di un prezzo ben più basso.

RASSEGNA PANORAMICA
Design e Materiali
Display
Hardware
Performance
Sensoristica
Software
Fotocamera
Audio e Connettività
Autonomia
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Luca Armentano
Fin dalla tenera età coltivo la passione per tutto il mondo dell'elettronica, in particolar modo per quella che circonda i microprocessori. Da circa 3 anni la mia passione per gli smartphone ha preso forma e si è evoluta, sentendo sempre più il bisogno di condividerla con il maggior numero di persone possibili. Se mi si presenta davanti agli occhi un terminale con uno schermo? Devo provarlo!
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