Nell’ultimo periodo abbiamo avuto la possibilità di provare molti computer diversi, dai convertibili ai laptop. La fascia di prezzo considerata è sempre stata abbastanza contenuta, sebbene anche in questo caso vi siano state delle eccezioni. Molti prodotti, pur collocandosi nella fascia low-cost, riescono ad offrire delle prestazioni quasi inaspettate, spremendo al massimo l’hardware a disposizione. In questa recensione faremo i conti con un dispositivo che rientra perfettamente all’interno di quest’ultima affermazione, pur proponendosi ad un prezzo leggermente più elevato rispetto alla line-up proposta dall’azienda stessa. Parliamo del Teclast F6 Pro, brand del quale abbiamo già recensito un paio di computer, ovvero F5 ed F7.

Recensione Teclast F6 Pro

Unboxing

All’interno della confezione di vendita, nella tipica colorazione bianca e arancione, sono stati inseriti:

  • Teclast F6 Pro;
  • alimentatore da parete con presa italiana;
  • pellicola in plastica pre-applicata sullo schermo;
  • breve manualistica, anche in lingua inglese.

Design e qualità costruttiva

Le dimensioni di questo 2-in-1 sono in linea con un prodotto che offre un display da ben 13.3″ di diagonale. Le cornici perimetrali avrebbero potuto essere più contenute ma, in linea generale, non risultano fastidiose. Il peso di 1.46 kg lo rende, però, poco maneggevole da tenere in mano, considerando anche la possibilità di trasformare il Teclast F6 Pro in un vero e proprio tablet.

Da questo si evince come strutturalmente la macchina sia ben assemblata, presentandosi con una superficie metallica che ricopre l’intera scocca esterna, nonchè tutte le parti interne. Questo monoblocco di alluminio risulta essere molto piacevole al tatto ma davvero poco oleofobico, trattenendo diverse impronte già dopo alcune ore di utilizzo intenso.

Teclast F6 Pro

Abbiamo parlato poco fa della possibilità di utilizzare il Teclast F6 Pro come un vero e proprio tablet. Questa affermazione introduce una delle caratteristiche più interessanti del prodotto, ovvero la capacità di ruotare lo schermo di 360°, sfruttando la particolare ingegnerizzazione delle due cerniere posteriori. Quest’ultime sono molto solide e riescono a conferire grande stabilità all’intero terminale in qualsiasi posizione.

Teclast F6 Pro

Sulla parte posteriore, oltre a 4 gommini che garantiscono maggior grip, il Teclast F6 Pro si dota di una copertura metallica che può essere rimossa. Le viti presenti lungo il frame perimetrale, una volta estratte, offrono la possibilità di vedere l’intera costruzione interna del prodotto. Qui si scopre come il device presenti un sistema di raffreddamento fanless che non si serve di alcuna ventola, negando anche l’opportunità di modificare la RAM, essendo quest’ultima saldata alla scheda madre. In generale il livello qualitativo, comunque, sembra essere buono.

Questa unità presenta un numero di porte molto soddisfacente per la sua fascia di prezzo, dotandosi sul frame sinistro di un ingresso USB Type-C e di un foro che ospita il LED di stato, trovando poco più avanti una porta micro HDMI ed un ingresso USB 3.0. Sul lato opposto sono presenti, invece, un’ulteriore porta USB 3.0, nonchè il foro per la ricarica del convertibile, l’ingresso mini-jack per le cuffie, una porta micro SD ed il tasto Power. Quest’ultimo non è troppo sporgente e tale caratteristica evita che possa essere accidentalmente premuto.

Tastiera e touchpad

L’apertura del dispositivo non è una delle cose più semplici, a causa di una chiusura magnetica molto efficiente. Una volta sollevato lo schermo, ci si imbatte nella tastiera con layout americano. La corsa dei tasti è molto morbida ed abbastanza precisa, riducendo al minimo gli errori in fase di scrittura. Tutte le piccole componenti presentano, inoltre, una superficie ruvida che non trattiene praticamente nessuna impronta. Manca il tastierino numerico ma soprattutto la retroilluminazione della tastiera stessa, che sarebbe stata una feature molto gradita.

Il touchpad sembra essere realizzato in plastica dalla superficie liscia. La sua grandezza è adeguata alle dimensioni del computer, oltre a presentare nell’angolo superiore sinistro un sensore biometrico. Quest’ultimo risulterà molto utile, oltre che allo sblocco del device, anche ai pagamenti online e per la protezione dei dati di diversi programmi. In generale le prestazioni del touchpad, comunque, sono sufficienti, garantendo anche la possibilità di sfruttare le gestures di Windows.

Teclast F6 Pro

Dopo la riapertura del device, a seguito di un breve periodo di standby, ho riscontrato saltuariamente qualche momentaneo problema proprio con il touchpad stesso, che sembrava aver perso la giusta calibrazione. È un difetto che sicuramente è da attribuire alla parte software del terminale, che qualche aggiornamento potrebbe ben presto risolvere.

Display

Teclast F6 Pro rivela frontalmente un display LCD da 13.3″ di diagonale, di matrice IPS, con risoluzione Full HD (1920 x 1080 pixel) in 16:9. I colori espressi da questa unità non sono molto saturi, offrendo un bilanciamento abbastanza buono. Gli angoli di visuale, però, sono davvero scarsi e non permettono di godere a pieno dell’esperienza multimediale su questo convertibile. I bianchi, comunque, tendono leggermente al blu ed i neri sono assolutamente privi di profondità, virando al grigio.

Teclast F6 Pro

Il vetro non possiede una superficie anti-riflesso, come si conviene su un prodotto di questo tipo. Tale caratteristica lo rende difficile da utilizzare in ambienti esterni, poiché sotto la luce diretta del sole i riflessi sono molteplici. Inoltre, la luminosità massima del pannello non è sufficientemente elevata.

La caratteristica principale del Teclast F6 Pro è quella di possedere un touchscreen a 10 tocchi, abbastanza responsivo e preciso. È possibile utilizzarlo in qualsiasi situazione ed angolazione dello schermo, garantendo una versatilità assoluta. Come già detto, presenta la possibilità di ruotare il display di 360°, con un meccanismo che viene garantito dall’azienda per circa 25.000 aperture. L’unità è compatibile, inoltre, anche con la F6 Pro Stylus, che altro non è se non una penna digitale dell’azienda stessa, che permette di sfruttare al 100% le funzionalità di questa macchina.

Teclast F6 Pro

Come già verificato sul touchpad, anche per il touch screen troviamo un problema di calibrazione abbastanza invalidante. In alcuni casi, una volta sfruttato come tablet, tende a perdere completamente il punto di raccordo tra il nostro dito ed il display, indicando una posizione completamente diversa del tocco. Anche in questo caso, molto probabilmente, si tratta di un problema software che spero, nel prossimo futuro, possano risolvere.

Teclast F6 Pro

Hardware e prestazioni

Il Teclast F6 Pro monta un processore Intel 7th Gen Kaby Lake M3-7Y30 con processo produttivo a 14 nm, con CPU dual core e frequenza di clock base pari a 1 GHz ed in turbo boost fino a 2.6 GHz. La GPU è una Intel HD Graphic 615, con frequenza di base di 300 MHz e massima di 900 MHz. Quest’ultima garantisce anche il supporto alla riproduzione video in 4K a 60 Hz.

Il software è Windows 10 Home, con supporto a tutte le funzionalità tablet. Troviamo, poi, ben 8 GB di RAM LPDDR3 ed uno storage interno affidato ad un SSD (M.2 SATA3) da 128 GB. Quest’ultimo può anche essere estratto ed è sostituibile per mezzo dell’apposito vano posto sul retro.

Le prestazioni restituite dal device sono di buon livello, senza accusare mai nessun problema durante le sessioni standard di utilizzo. È possibile dilettarsi anche con programmi più specifici in ambito produttivo, come Adobe Premiere. Su quest’ultimo le tracce video e audio vengono tranquillamente caricate in tempi relativamente brevi, garantendoci una discreta manipolazione delle stesse. Possono essere aggiunte diverse transizioni ed effetti, dovendosi limitare molto nella modifica dei colori delle immagini che, da questo punto di vista, mettono in crisi il sistema.

Teclast F6 Pro

Su Google Chrome potrete, inoltre, aprire diverse finestre contemporaneamente, senza che la CPU vada particolarmente in affanno. I casi in cui viene richiesta la sua massima potenza sono principalmente da attribuire all’utilizzo congiunto di Premiere e YouTube. La visualizzazione di video alla massima risoluzione richiede tempi di caricamento più lunghi del previsto, riuscendo poi a gestire bene il resto della riproduzione, a patto di poter usufruire di una connessione internet stabile.

Le serie TV in streaming offerte, ad esempio, da Amazon Prime Video, godono di una buona qualità generale, pur contribuendo ad un sensibile innalzamento della temperatura del computer, soprattutto sulla parte sinistra dello stesso. Quest’ultime non raggiungono mai, comunque, livelli preoccupanti.

In fase di gaming potrete dilettarvi in qualche titolo già presente sul Microsoft Store, come Modern Combat Versus, che restituisce una buona esperienza videoludica, pur senza eccellere in nessun comparto. Abbiamo effettuato, in ogni caso, diversi test sul Teclast F6 Pro, che potete trovare nella galleria qui sotto.

Aprendo il display oltre i 180°, automaticamente il sistema si predispone per l’utilizzo in modalità tablet, facendo apparire in basso a destra, ad esempio, l’icona della tastiera. Sfruttare Windows con il solo touch screen, però, risulta sempre difficoltoso. Nonostante tutte le limitazioni del caso, infatti, le singole applicazioni continuano a proporre la stessa interfaccia desktop. Da questa considerazione si evince come la multimedialità sia lo scopo di tale caratteristica o, ancora, la creatività. E’ possibile utilizzare, infatti, diversi programmi di disegno che sfruttano le potenzialità del display in abbinamento ad una penna digitale con cui interagire. Avere la facoltà di inclinare il pannello frontale a proprio piacimento, quindi, può tornare utile in questo specifico caso.

Connettività e audio

A livello di connettività, siamo di fronte ad un convertibile che possiede un modulo Wi-Fi ac Dual Band che, purtroppo, soffre di una copertura molto limitata. Negli angoli più difficili della casa, dove solitamente testo la ricezione di tutti i devices, questo Teclast F6 Pro perde completamente la connessione.

È presente il Bluetooth 4.2 ed una webcam da 2 mega-pixel, che a livello fotografico non raggiunge la sufficienza ma che per le comuni videochiamate funziona molto bene. Ad accompagnare quest’ultima ci pensano ben due microfoni anteriori, posti nella griglia adiacente le cerniere del terminale. L’audio in chiamata è discreto, con il nostro interlocutore che riesce a distinguere chiaramente tutti i suoni.

Sempre all’interno della stessa griglia trovano spazio anche i due speaker frontali. Il suono restituito dalle unità è completamente piatto, privo di bassi, sebbene al massimo volume sia possibile seguire un contenuto multimediale anche in ambienti più rumorosi.

Autonomia

L’autonomia del Teclast F6 Pro è garantita da una batteria pari a 5000 mAh. Una tale capienza mi ha permesso di raggiungere circa 5.5 ore di utilizzo continuo, sfruttando il device principalmente con editor di testo, Youtube, e-mail e dilettandomi con qualche ritocco su Adobe Photoshop.

La ricarica completa del convertibile avviene in poco più di 2 ore, grazie all’alimentatore da parete presente in confezione, con uscita a 12V, 2A.

Conclusioni

Le prestazioni offerte durante tutto il periodo di prova sono state soddisfacenti, pur non spingendosi oltre un certo limite. Con questo prodotto è possibile addentrarsi senza problemi nel mondo del video editing, imparando le basi del montaggio e sperimentando varie tecniche di base. E questo discorso vale anche per tanti altri programmi votati alla produttività. Nell’utilizzo quotidiano non offre, però, un’esperienza nettamente superiore a quella che, per esempio, ho potuto sperimentare su un altro convertibile della casa, il Teclast F5.

Sebbene siano chiare le differenze tra i due prodotti, rimangono dei dispositivi che per uno studente, anche un universitario, possono essere tranquillamente paragonati. Con l’unica differenza che l’F5 viene venduto a circa 100 euro in meno. Quindi consiglio di ponderare l’acquisto del Teclast F6 Pro solo nel caso in cui si senta anche l’esigenza di affacciarsi verso i più comuni programmi votati alla creatività e alla produttività, con l’intento di impararne i concetti basilari.


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Luca Armentano
Fin dalla tenera età coltivo la passione per tutto il mondo dell'elettronica, in particolar modo per quella che circonda i microprocessori. Da circa 3 anni la mia passione per gli smartphone ha preso forma e si è evoluta, sentendo sempre più il bisogno di condividerla con il maggior numero di persone possibili. Se mi si presenta davanti agli occhi un terminale con uno schermo? Devo provarlo!
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