Chuwi Hibook 2-in-1: variante Premium dell’Hi10. La recensione di GizChina.it!

Nella recensione di oggi andremo a provare il Chuwi Hibook 2-in-1, una vera e propria variante “Premium” del Chuwi Hi10, provato negli scorsi giorni e da cui eredita la medesima piattaforma hardware, con l’aggiunta di una scocca completamente realizzata in metallo e di una porta USB Type-C.

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Il Chuwi Hibook 2-in-1 è disponibile ad un prezzo di 163,66 euro a tempo limitato dalla Cina presso lo store Gearbest, mentre la tastiera ufficiale è reperibile a 35 euro.

Chuwi Hibook 2-in-1: variante Premium dell’Hi10. La recensione di GizChina.it!

Confezione ed accessori

La confezione di vendita è realizzata in cartone riciclato rigido in pieno stile Chuwi. Su di essa troviamo solo qualche informazione relativa alle specifiche tecniche, al nome del modello ed al produttore, sia sulla parte frontale che posteriore.

Al suo interno, invece, troviamo il tablet, un cavo USB-USB Type-C, alcuni documenti relativi alla garanzia ed un caricatore con connettore cinese ed output di 2 A a 5 Volt. Manca purtroppo un cavo OTG e, come sempre, una tastiera/dock/cover da acquistare a parte.

Specifiche tecniche

Le specifiche tecniche sono praticamente le stesse del fratello gemello Chuwi Hi10, ad eccezione delle porte presenti. Il device monta l’ormai classico processore Intel Atom Cherry Trail X5 Z8300, caratterizzato da quattro core X86 affiancati da 2MB di cache e realizzati con processo produttivo a 14 nanometri. La frequenza operativa base è di 1.44 GHz, ma è in grado di arrivare fino a 1.84 GHz su uno dei quattro core. La GPU integrata è l’Intel HD Graphics di ottava generazione e può contare su 12 unità di calcolo operanti ad una frequenza compresa tra i 200 ed i 500 MHz.

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Presente il supporto ai 64-bit, alle DirectX 11.2 ed alle memorie RAM Single-Channel LPDDR3 fino a 4 GB. La memoria installata è di tipo eMMC ed ha una capacità di 64 GB, mentre la RAM ammonta a ben 4 GB e può contare su un bus di 64 bit.

Il display è caratterizzato da pannello da 10.1 pollici IPS con risoluzione FullHD WUXGA di 1920 x 1200 pixel, manca purtroppo un digitalizzatore attivo per eventuali pennini aggiuntivi.

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La batteria installata ha una capacità di circa 6600 mAh, mentre le dimensioni sono di 26.2 x 16.75 centimetri, per uno spessore di 0.88 centimetri, mentre il peso è di soli 522 grammi. Sulla scocca, realizzata completamente in metallo, sono presenti una porta micro-USB 2.0 OTG, una porta USB Type-C per la ricarica, uno slot per schede micro SD fino a 64 GB, il jack audio da 3.5 millimetri, un’uscita video micro-HDMI e due fotocamere da 2 e 5 Mega-pixel.

Ovviamente, non manca il WiFi 802.11 b/g/n, il Bluetooth 4.0 ed il sistema operativo Microsoft Windows 10 in Dual-boot con Android 5.1 Lollipop. Manca invece la connettività 3G/4G e, come consuetudine, la radio FM ed il GPS. Presente, invece, un sensore di luminosità per la regolazione automatica del display.

Design e costruzione

Il Chuwi Hibook si fa notare per la piacevole scocca metallica posteriore, che ricorda sicuramente l’iPad Air di casa Apple, anche se lo spessore è ben maggiore. Buono il feedback restituito dalla scocca, che riesce anche a garantire una buona presa ed impugnatura del device, complice la stondatura ai quattro lati ed al frame laterale leggermente sporgente.

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Ottima la costruzione del device, che si conferma davvero solida in ogni punto, vista l’assenza di punti deboli, flessioni e scricchiolii. Buona anche la resistenza ai graffi, sia della scocca che del vetro di copertura, anche se quest’ultimo a lungo andare potrebbe rovinarsi come già accaduto con dispositivi simili. Le cornici del display sono di medio spessore, mentre la distanza dal vetro di copertura dal display si è dimostrata un po’ troppo marcata, proprio come già visto sul Chuwi Hi10.

Nella zona centrale della parte posteriore è presente il logo Chuwi e, nell’area inferiore, il marchio di Intel, seguito da alcune informazioni inerenti al produttore. Infine, nella parte alta troviamo la fotocamera posteriore da 5 Mega-pixel.

Nella parte frontale troviamo il display e, sul lato destro, il tasto soft-touch Windows, mentre nella parte superiore troviamo la fotocamera frontale da 2 Mega-pixel, seguita dal sensore di luminosità.

Sul profilo superiore troviamo solamente il bilanciere per la regolazione del volume ed il tasto power, entrambi posti verso l’estremità sinistra.

Sul profilo destro e sinistro troviamo, nella parte bassa, i due speaker di sistema, inoltre, sempre sul profilo destro, troviamo il connettore jack da 3.5 millimetri per le cuffie, un’uscita video micro-HDMI, una porta micro-USB OTG, una porta USB Type-C per la ricarica, anch’essa OTG, il microfono di sistema ed infine lo slot per le schede micro SD.

Sul profilo inferiore, invece, troviamo un connettore magnetico per la tastiera ufficiale accompagnato da due fori aggiuntivi, con la funzione di sorreggere al meglio il tablet sulla tastiera/dock.

In sostanza, qualitativamente parlando il Chuwi Hibook si è rivelato nettamente migliore dell’Hi10, sia a livello di design ma sopratutto per la costruzione ben più solida e ben fatta. Peccato solo per la perdità delle due porte USB Full-size che erano presenti sul Chuwi Hi10, e che spesso e volentieri si possono rivelare utili, specie andando ad utilizzare il tablet come un vero e proprio PC.

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Display

Il pannello IPS installato ha una diagonale di 10.1 pollici in formato 16:10 ed ha, dunque, una risoluzione FullHD WUXGA di 1920 x 1200 pixel, in grado di garantire una buona definizione. Accettabile la luminosità, che anche a causa della riflettività e poca oleofobicità del vetro di copertura va a limitare l’utilizzo del dispositivo all’aperto, in particolar modo sotto la luce diretta del sole. Ottima, invece, la resa cromatica, così come gli angoli di visione, che si sono rivelati nella media.

Infine, abbastanza preciso il touch screen, che riesce a rilevare fino ad un massimo di 10 tocchi simultanei ma che purtroppo non supporta pennini con digitalizzatore attivo. Da segnalare che, a differenza di tanti altri tablet, è presente un sensore di luminosità, in grado di autoregolare la luminosità del pannello.

Prestazioni

Come visto sul fratello Hi10, anche su questo device troviamo un processore Intel Atom Cherry Trail X5 Z8300, che riesce a garantire delle prestazioni base di buon livello, specie per un uso basilare del sistema, visti anche i risultati ottenuti dai benchmark, che collocano il dispositivo nella fascia medio-bassa del settore. Nonostante ciò, le prestazioni, come già visto anche su prodotti simili, si sono rivelate più che sufficienti ed in grado di garantire un’esperienza utente abbastanza piacevole, specie con carichi di lavoro leggeri e poco impegnativi.

Buona la potenza di calcolo, adatta ai programmi meno esosi e spesso più utilizzati. Nella navigazione web, il rendering delle pagine avviene in maniera discreta, anche in quelle più pesanti ed impegnative, segno di come la piattaforma adottata sia ben equilibrata nonostante l’elevata efficienza in termini di consumo e temperature. Usando Android, inoltre, notiamo una maggiore reattività del sistema, dovuta alla natura meno esosa del sistema operativo di casa Google.

I consumi del sistema rimangono spesso sotto i 2 Watt, segno di come questa famiglia di processori sia particolarmente votata alla mobilità e ad un basso uso di energia, grazie anche al processo produttivo a 14 nanometri.

In termini di fluidità e reattività, il entrambi i sistemi operativi si comportano davvero bene, eccetto nelle fasi più concitate ed impegnative, dove mi è capitato di incappare in qualche raro impuntamento e lag, specie su Windows 10.

Buona le velocità in lettura e scrittura della memoria installata, che si sono dimostrate leggermente superiori alla media.

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Peccato per la perdita delle due porte USB Full-size, presenti invece, sul Chuwi Hi10. In compenso troviamo una porta USB Type-C, che però, dopo aver eseguito una prova, si è rivelata limitata allo standard USB 2.0 purtroppo, rendendola di fatto utile solo per la ricarica del device o come classica porta OTG.

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Come sempre, la presenza di 4 GB di RAM si rivela spesso fondamentale per il sistema, in particolare su Windows 10, dove durante l’uso del device in multi-tasking spinto mi è capitato di arrivare ad utilizzare anche più 3 GB di memoria. Molto meglio, invece, la situazione su Android, che si conferma ancor più leggero di Windows 10, anche se poi l’usabilità in ambito produttivo ed office risulta essere ancora limitata, in primis per l’assenza del multi-window.

Passando al reparto grafico, la GPU di Intel di ottava generazione riesce a garantire delle discrete prestazioni grafiche, vista la presenza di ben 12 unità di calcolo operanti ad una frequenza compresa tra i 200 ed i 500 MHz.

Le prestazioni grafiche si sono rivelate adatte alla riproduzione dei principali giochi e benchmark, fra cui Asphalt 8 Airborne, con il quale l’esperienza video ludica si è rivelata soddisfacente, vista la fluidità più che sufficiente anche con un dettaglio grafico medio, sia su Android che Windows.

Temperature

Ormai abbiamo avuto modo di constatare come l’Intel Atom Z8300 sia un processore particolarmente efficiente, non solo per i consumi ma anche per la gestione termica, che anche sul Chuwi Hibook si conferma davvero ottima, complice sicuramente la scocca metallica che facilità la dissipazione del calore.

Eseguendo il classico stress test estremo di 30 minuti, la frequenza operativa rimane stabile a 1.6 GHz sui 4 core, mentre la temperatura del processore sale fino ad un massimo di massimo di 65°C, ben lontana dalla temperatura limite TJMAX di 90°C. Ovviamente non ho riscontrato fenomeni di Thermal Throttling.

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Le temperature della scocca si sono dimostrate ancor più contenute, mantenendosi di poco superiori ai 32°C nella zona posteriore in prossimità del processore. Promossa a pieni voti la gestione termica dunque, che si è rivelata davvero ottima.

Autonomia e connettività

La batteria installata da 6600 mAh abbinata ad un processore poco energivoro come lo Z8300 riesce a garantire una buona autonomia, variabile a seconda del carico di lavoro e dunque della tipologia di utilizzo ma sempre compresa tra un minimo di 5 ore fino ad un massimo di oltre 7 ore e mezza.

Con una continua navigazione web, editing di documenti ed il classico utilizzo da netbook, sono riuscito ad arrivare a poco meno 6 ore e mezzo di autonomia con luminosità settata al 50%, mentre con dei carichi di lavoro più impegnativi, come la visione di video in streaming o gaming, l’autonomia scenderà sulle 5 ore abbondanti. Usando invece il dispositivo per sola la lettura di PDF sono riuscito a superare le arrivato a quasi 7 ore e mezza di autonomia.

Per quanto riguarda la connettività, il dispositivo è munito solamente del Wi-Fi b/g/n, che vanta una ricezione abbastanza stabile. Manca come sempre lo standard AC, un modem per la connettività LTE e 3G, il GPS e la radio FM . Presenti infine, il Bluetooth 4.0, un’uscita micro-HDMI per la connessione del dispositivo a schemi esterni, una porta micro-USB con OTG ed una porta USB Type-C, sempre con funzione OTG ma limitata alle velocità della classica USB 2.0. Manca purtroppo una porta USB full-size.

Fotocamera e multimedia

Sul Chuwi Hibook troviamo una fotocamera posteriore da 5 Mega-pixel ed una soluzione frontale da 2 Mega-pixel, entrambe prodotte da OmniVision. La qualità è appena sufficiente, visto che gli scatti restituiti sono spesso sfocati e sgranati.

La qualità di registrazione video è limitata a soli 720P a 30FPS su entrambe le telecamere, dunque al limite per effettuare video chiamate.

Passando al reparto multimediale, come sul Hi10 non ho avuto alcun problema nella riproduzione di video in FullHD e 4K a 60FPS, sia con codec H264 che H265 ed in formato .mkv o .mp4. Con i video a 10-bit, invece, ho avuto i “classici” problemi di fluidità e lag spesso riscontrati su questa piattaforma hardware.

Per quanto riguarda la riproduzione audio, i due speaker, collocati sui due profili destro e sinistro riescono a garantire una buona resa sonora, anche se a volume massimo il suono tende a distorcere e a diventare lievemente metallico. Il volume, sia in cuffia che tramite gli speaker, non è troppo elevato ma si è dimostrato comunque di buon livello.

Software

Sul fronte software, troviamo Windows 10 a 64-bit in dual-boot con Android 5.1 Lollipop. I due sistemi operativi sono abbastanza puliti, anche se su Android troviamo alcune applicazioni cinesi pre-installate ma facilmente removibili. Entrambi i sistemi possono essere tradotti facilmente e completamente in italiano.

Su Windows 10, lo spazio libera ammonta a circa 32 GB al primo avvio, un quantitativo più che buono per sfruttare appieno le potenzialità dell’OS di casa Microsoft, mentre su Android dobbiamo “accontentarci” di circa 8 GB disponibili all’utente.

La licenza Windows è originale e correttamente attivata, l’interfaccia scorre quasi sempre in maniera fluida, lo scaling delle dimensioni delle icone funziona bene e permette di utilizzare e sfruttare a dovere lo schermo FullHD con l’interfaccia touch. In ogni caso, entrambi gli OS si comportano egregiamente, più in particolare, Android risulta essere ottimizzato a dovere, visto che non ho notato alcun drain della batteria o un uso anormale delle risorse.

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La scelta di installare due sistemi operativi permette di utilizzare Android in ambito ludico e ricreativo, vista l’interfaccia più user friendly su un display touch screen; e Windows 10 nell’ambito produttivo ed Office, date le maggiori possibilità offerte in questi ambiti da un vero e proprio sistema operativo x86.

Il lato software quindi, tende a soddisfare le esigenze sia di chi ama Windows che Android.

Conclusioni

Il Chuwi Hibook eredita le caratteristiche tecniche dell’Hi10 abbinate ad una scocca metallica molto più elegante e piacevole alla vista, che riesce anche a garantire una solidità e qualità costruttiva di gran lunga migliore.

Come il fratello gemello, l’Hibook porta con se una buona dotazione tecnica, basata sull’ormai ben rodato processore Intel Atom Z8300, 4GB di RAM e ben 64GB di storage, sui quali troviamo sia Android che Windows 10 in dual-boot, tra l’altro partizionati in maniera intelligente, andando a fornire a Windows la maggior parte dello spazio. Peccato solo per la perdita delle due porte USB full-size dell’Hi10, mentre la qualità costruttiva si è rivelata nettamente migliore e di alto livello.

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Nella media l’autonomia, buono il display ed il touch screen, un po’ meno il vetro di copertura che si è rivelato poco oleofobico ed abbastanza riflessivo.

Il Chuwi Hibook 2-in-1 è disponibile ad un prezzo di 163,66 euro a tempo limitato dalla Cina presso lo store Gearbest, mentre la tastiera ufficiale è reperibile a 35 euro.