Snapdragon Wear 2100 e modem X16: ecco le novità di Qualcomm

Qualcomm snapdragon x16

C’è molto fermento in casa Qualcomm: dopo l’introduzione dei nuovi SoC Snapdragon 625, 435 e 425 per il mondo mobile, l’azienda ha annunciato l’arrivo di due nuove soluzioni.

Innanzitutto, lo Snapdragon Wear 2100, ovvero il nuovo chipset di Qualcomm destinato al mondo dei dispositivi wearable di prossima generazione.

La feature principale sarà quella dell’utilizzo di una connettività always-on a basso voltaggio, in modo da fornire una durata maggiore della batteria del 25%, andando a limare uno dei principali “difetti” di questo tipo di devices.

Saranno presenti 2 versioni: una “tethered“, con connessioni Bluetooth e Wi-Fi, ed una “connected“, sempre con Bluetooth e Wi-Fi, ma anche con modem LTE di nuova generazione, garantendo così la possibilità di utilizzare il proprio wearable in completa autonomia, semplicemente inserendo all’interno di esso una SIM.

Lo Snapdragon 2100 è più piccolo del 30% rispetto ai precedenti chipset dell’azienda, permettendo ai produttori di realizzare dispositivi con dimensioni ancora più contenute; inoltre, sarà presente un piccolo hub dei sensori integrato, i cui algoritmi provvederanno a restituire valori ancora più accurati.

Snapdragon-wear-2100

Una delle innovazioni principali presentate da Qualcomm nei giorni scorsi è sicuramente il nuovo LTE X16.

Stiamo infatti parlando del nuovo modem LTE Advanced Pro X16, con il quale sarà possibile raggiungere l’incredibile velocità di 1 Gbps in download!

Ciò è possibile grazie al processo produttivo adottato a 14nm FinFET discrete, con conseguente supporto alle prossime reti LTE-U e LAA.

Questa novità segna un importante passo da parte di Qualcomm (e non solo) verso il prossimo step, ovvero l’arrivo delle reti 5G, previste in un arco temporale che va dal 2017 al 2020.

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Il modem Snapdragon X16 LTE può ricevere fino a 10 trasmissioni di dati in 4G contemporaneamente utilizzando 4 antenne, con un miglior processo del segnale in grado di estrarre più bit possibili da ogni flusso ricevuto, aumentando il throughput di ognuno dei 10 segnali fino a circa 100 Mbps l’uno.

Chiaramente si parla di tecnologie al momento quasi utopistiche per certi aspetti, soprattutto visto che in alcuni paesi del mondo la copertura 4G non è ancora pienamente diffusa; certamente gli operatori telefonici di tutto il mondo dovranno accelerare il processo evolutivo delle proprie reti per poter garantire certe velocità.

Ad ogni modo, ciò rappresenta un importante cambiamento per il mondo della tecnologia globale, visto che ci stiamo spostando sempre di più verso un utilizzo della connettività di tipo wireless, piuttosto che cablata. Non ci resta che attendere gli sviluppi del caso ed attendere che tutto ciò diventi non solo un sogno, ma un’effettiva realtà.