Motorola e Lenovo: il punto della situazione

Motorola e Lenovo loghi

Una delle notizie più scottanti di questi ultimi giorni e, in generale, di questo inizio 2014, è sicuramente l’accordo tra Google e Lenovo per la cessione di Motorola Mobility.

Nella giornata di oggi abbiamo visto inoltre alcune indiscrezioni secondo cui Lenovo sarebbe l’azienda prescelta per la realizzazione del prossimo smartphone della fortunata serie Nexus.
Facciamo insieme il punto della situazione.

La storia di Motorola

La storia di Motorola inizia nel lontano 1928. L’azienda ha operato per decenni in vari settori, producendo microprocessori, sistemi embedded, componenti elettronici e tanto altro. Eppure il settore per cui il marchio Motorola è maggiormente conosciuto è senza dubbio quello della telefonia mobile. Per comprendere quanto questa azienda sia stata importante nello sviluppo delle comunicazioni mobili, basta pensare che  la prima radio ricetrasmittente chiamata “Walkie-Talkie” fu prodotta da Motorola negli anni ’40!

La storia del colosso americano nel settore delle telefonia mobile è iniziata invece nel 1973, quando Motorola realizzò il primo telefono cellulare portatile funzionante, nonché primo cellulare riconosciuto dalla FCC (Commissione Comunicazioni Federali).

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2011: Google acquista Morotola Mobility

Fatta questa premessa, non risulterà strano capire perché nel 2011 Google ha deciso di acquistare Motorola Mobility: brevetti. A partire da un paio di anni fa abbiamo infatti assistito ad una vera e propria guerra dei brevetti, che ha visto protagoniste le più grosse aziende del settore della telefonia mobile, Apple e Google in primis.

L’acquisizione di Motorola da parte di Google ha consentito al colosso di Mountain View di acquisire la proprietà intellettuale sull’immenso portfolio di brevetti Motorola, che si sono rivelati indispensabili per garantire lo sviluppo dell’ecosistema Android. Perché, allora, Google ha venduto Motorola Mobility al colosso cinese Lenovo?

L’accordo tra le due società è stato visto da molti come un fallimento da parte di Google, che avrebbe abbandonato Motorola a causa del risultato deludente ottenuto sul mercato. La verità è ben diversa!

Nell’accordo tra Google e Lenovo non sono infatti compresi i brevetti di Motorola! O meglio, come apprendiamo da Google stessa, Lenovo riceverà circa 2000 brevetti, mentre la maggior parte di questo immenso portfolio di proprietà intellettuali resterà tra le mani di Google. A coloro che intendevano invece fare i conti in tasca a Google, analizzando la cessione di Motorola come una grave perdita economica, risponde il New York Times.

La celebre testata americana esegue infatti alcuni semplici calcoli per comprendere quanto effettivamente Google abbia perso in questa operazione Motorola. Nonostante noi crediamo che sia impossibile fare i conti nelle tasche di multinazionali di questo calibro, analizziamo velocemente i calcoli del Times.

Google avrebbe speso 12,5 miliardi per acquistare Motorola, mentre le entrate per la cessione a Lenovo sarebbero di circa 3 miliardi. Ciò farebbe pensare ad una perdita di ben 9,5 miliardi di dollari. Eppure, come fa notare il giornalista della rivista americana, Motorola aveva circa 3 miliardi di dollari nelle sue casse al momento dell’acquisizione da parte di Google, a cui va aggiunto un miliardo di crediti d’imposta. Il prezzo di acquisizione di 12,5 miliardi scenderebbe dunque a circa 8.5 miliardi.

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A ciò va aggiunto il fatto che Google aveva già venduto la divisione set-top box di Motorola lo scorso anno, incassando ben 2,4 miliardi di dollari. Tale cifra riduce ancora il prezzo di acquisto di Motorola, portandolo a 6.1 miliardi. Sottraendo a questi 6.1 miliardi i 2.9 miliardi di Lenovo arriviamo alla cifra di 3.2 miliardi. Ma non finisce qui! Stando a quanto dichiarato dalla stessa Google nel 2012, il blocco di brevetti di Motorola aveva un valore di circa 5.5 miliardi di dollari!

Quella che sembrava una grossa perdita sembra essersi dunque trasformata in una mossa vincente! Valutando infatti le acquisizioni di altre giganti del settore, come ad esempio Microsoft, per accaparrarsi dei brevetti importanti, le cifre sborsate sono ben superiori a 3.2 miliardi di dollari. Ovviamente questi calcoli sono parecchio approssimativi, e non tengono conto delle perdite che Motorola ha subito in seguito all’acquisizione da parte di Google, e di altri fattori. Nonostante ciò le considerazioni del Times bastano per capire che quello di Google è stato un buon affare, che garantirà una certa tranquillità dal punto di vista legale all’ecosistema Android.

Inoltre la cessione a Lenovo potrebbe potrebbe portare numerosi vantaggi sia al marchio Motorola che al sistema Android. Da un lato vediamo infatti un’azienda del calibro di Motorola pronta a risollevarsi dalle difficoltà degli ultimi anni, attraverso l’esperienza e la disponibilità economica di Lenovo, che, oltre ad essere il primo produttore di PC al mondo, vanta un settore marketing ed una diffusione veramente incredibili.

D’altro canto Google, che ha a disposizione questa enorme quantità di brevetti, potrà stringere accordi con i vari produttori di terminali Android, per far si che il suo sistema operativo non debba essere snaturato come in passato.

In questi giorni abbiamo infatti anche un altro importante accordo, quello tra Google e Samsung in merito ai brevetti. Tale accordo darà alle due società l’accesso ai reciproci brevetti e ai brevetti dei futuri 10 anni. In questo modo Google si assicura che il colosso coreano non sia costretto a sviluppare tecnologie proprie per non violare i vari brevetti, non andando così a modificare  la concezione che Google ha di Android, e lasciando anzi il sistema del robottino verde il più “puro” possibile.

Questa cessione apre dunque nuovi scenari nella lotta per il mercato smartphone, e potrebbe riportare Motorola allo splendore di un tempo.
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